Secret Invasion 1×05, recensione: a un passo dalla fine

Il quinto e penultimo episodio di Secret Invasion è arrivato su Disney Plus, e con la sua uscita si avvicina sempre di più l’atteso finale di stagione. Fino ad ora la nuova serie TV Marvel non è riuscita a convincere a pieno, e anche questo episodio alterna momenti memorabili ad altri dimenticabili. Sarà rinascita o discesa nel baratro?
Secret Invasion 1x05, recensione: a un passo dalla fine

Con il quinto episodio Secret Invasion si avvia verso l’atteso finale di stagione. Dopo un terzo episodio piuttosto scarico, e un quarto che invece non ha decisamente disatteso le aspettative, facendo riemergere nuovamente quel coraggio mostrato nella prima puntata, Raccolta svela le contraddittorie mire di Gravik e le conseguenze delle sue azioni. 

Giunti ormai a questo punto, possiamo dirlo senza inutili digressioni, nonostante la nuova serie Marvel sia ampiamente uno dei migliori progetti dall’inizio della Fase 4, non è comunque riuscita a fare pienamente breccia nel cuore dei fan. Secret Invasion si è rivelato d’altronde un prodotto più autoriale del previsto, ma anche – probabilmente – troppo poco improntato sull’intrattenimento, a fronte delle esigenze del pubblico a cui si rivolge. In attesa del finale, questo quinto episodio lascia probabilmente molti più dubbi che certezze. 

Secret Invasion: caccia al Raccolto

Samuel L. Jackson è Nick Fury
Samuel L. Jackson è Nick Fury

La penultima puntata di Secret Invasion riparte dall’attentato al Presidente degli Stati Uniti ad opera di Gravik, con cui il quarto episodio si era concluso. Ormai tutte le pedine sono disposte sulla scacchiera, e la guerra tra Skrull e umani sembra inevitabile, mascherata sotto quella che sarebbe la Terza Guerra Mondiale. Il piano di Gravik è quello di far credere al governo americano che l’attacco sia avvenuto per mano dei russi, e che proprio questi ultimi collaborino con gli Skrull. 

L’obiettivo è che gli Stati Uniti assaltino New Skrullos, in modo che la Russia veda l’attacco come una dichiarazione di guerra. Ma in realtà forse non è questo il fine ultimo di Gravik, anzi, è solo il mezzo per arrivarci. Siamo venuti a conoscenza, nelle puntate precedenti, della macchina costruita per creare i Super-Skrull, grazie alla quale Gravik ha acquisito per esempio i poteri di Groot. 

In questo episodio scopriamo che vorrebbe impossessarsi del Raccolto, una fiala contenente il DNA degli Avengers, che gli permetterebbe così di acquisirne i poteri. È qui che entra in gioco Fury, al quale il leader Skrull proporrà un accordo.

Secret Invasion: la parabola di Gravik

Gravik è un Super-Skrull in Secret Invasion
Gravik è un Super-Skrull in Secret Invasion

Fin dal primo episodio Secret Invasion delinea la figura di Gravik intorno a quella di un subdolo manipolatore, in grado di far inginocchiare ai propri piedi gran parte del popolo Skrull sulla Terra, o di un leader tirannico, la cui parabola è stata un crescendo di violenza e follia anarchica. A partire da quel momento in cui, ancora bambino ma già orfano, era stato accolto dalle promesse non mantenute di Fury, l’odio ha messo le radici nel suo cuore. Espandendosi in tutto il corpo, fino ad arrivare alla mente, ha offuscato i suoi pensieri, rendendoli oscuri e terrificanti, come le sue mire. 

Se fino agli episodi precedenti il consenso e la fiducia in Gravik da parte degli Skrull sembrava sostanzialmente unanime, questo quinto episodio ci mostra invece come il suo atteggiamento da despota estremista inizi tuttavia a creare i primi dissensi. Si trova così costretto a dover sedare con la forza una rivolta interna, tacciando come traditori chiunque si opponga alla sua sete di vendetta. 
Il suo piano inoltre, quello di far distruggere New Skrullos, svela la sua vera natura, dimostrando come sia pronto a sacrificare il suo stesso popolo, pur di ottenere il tanto agognato potere. Quando manca ormai un episodio al finale di stagione, non siamo più sicuri che l’unico nemico di Gravik sia Nick Fury.

Nick Fury e una narrazione discontinua

Nick Fury in una scena del quinto episodio
Nick Fury in una scena del quinto episodio

Il centro nevralgico della narrazione continua a essere Nick Fury, e nonostante per lunghi tratti non sia sullo schermo, la sensazione è che il suo passato influenzi costantemente le vicende che ci vengono mostrate, che la sua aura sia presente in ogni frame della serie. Il quinto episodio ci svela finalmente perché abbia deciso di abbandonare la stazione spaziale SABER per tornare sulla Terra. 

In un certo senso lo avevamo già compreso dal secondo episodio; è in lui che risiedono gran parte delle colpe. Adesso veniamo però a conoscenza di un ulteriore dettaglio: è stato lui a mandare Gravik a prelevare i campioni di DNA degli Avengers sui luoghi di battaglia. Per sua stessa ammissione quindi, Fury ha scelto di tornare sulla Terra perché tormentato dai sensi di colpa, perché consapevole di aver scatenato l’ira di Gravik, e di essere probabilmente anche l’unico in grado e in dovere di fermarlo.

Quella sequenza sul finale in cui mette la benda (qui un articolo sul perché non la indossasse più), preannuncia un finale al cardiopalma, in cui finalmente l’azione potrebbe farla da protagonista, in una serie che in realtà fino ad ora ha avuto una narrazione piuttosto discontinua. Lo stesso episodio in questione sembra purtroppo la sintesi perfetta di Secret Invasion, con sporadici momenti memorabili, ma una generale sensazione che il tutto sia servito soltanto a intavolare lo scontro finale. Siamo ormai a un passo dalla fine, e forse potrebbe essere proprio il finale a decretare se sarà soltanto l’ennesimo prodotto dimenticabile, o il primo tassello di un’auspicata resurrezione.

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