Oggi, 13 agosto 2023, Sebastian Stan festeggia i suoi 41 anni Winter Soldier. Alcuni si ricorderanno di lui in Gossip Girl, in Once Upon Time o persino in Tonya (con quei discutibili baffi), ma il suo ruolo iconico è certo quello di Winter Soldier, il Soldato d’Inverno. Sebastian Stan aveva ventinove anni quando si presentò ai provini per Captain America: The First Avenger. Un ragazzo originario della Romania, che aveva passato i primi dieci anni della sua vita a vagare per l’Europa, salvo infine approdare nella terra promessa d’America, dove tutti i sogni possono diventare realtà.
Per farla breve, Stan era un signor nessuno. Ma nel 2011, l’MCU contava solo otto film e non aveva ancora a disposizione quel capitale che oggi gli permette di ingaggiare interpreti di serie A per un cameo di dieci secondi. Erano tempi in cui la Marvel ancora lanciava volti nuovi, invece di puntare tutto su facce note. Stan venne selezionato il ruolo di Bucky Barnes, migliore amico di Steve Roger e futuro Soldato di Inverno, ma all’epoca lo sapevano solo i fan dei fumetti. Avventuriamoci lungo il sentiero dei ricordi e ripercorriamo la storia del Soldato d’Inverno. Ovviamente ALLERTA SPOILER per tutto l’MCU.
Qualche cenno storico

Nel 1940, dai testi di Joe Simon e i disegni di Jack Kirby (coautore di Thor, Hulk, Ironman, i Fantastici Quattro e altri ancora) nasce James Buchanan “Bucky” Barnes, successivamente noto come il Soldato d’Inverno. Nella Golden Age della Marvel è poco più che la spalla di Captain America, poi dato per morto al termine della Seconda guerra mondiale. Facciamo un salto nel 2005: Bucky Barnes risorge dopo 65 anni. Adesso ha un braccio meccanico ed una tragica backstory, fatta di lavaggio del cervello, amnesia e intelligence russa. La lore dei fumetti e quella dell’MCU, come al solito, tendono a divergere un po’, ma le tappe fondamentali restano le stesse.
Sebastian Stan, Capitano mancato

Sebastian Stan si era presentato ai provini del primo film di Cap puntando al ruolo protagonista. Ma poi arriva Chris Evans, che è alto, biondo, muscoloso e ha pure gli occhi azzurri: è ridicolmente perfetto. Curiosamente, sempre nel 2011, la stessa dinamica si ripete su un altro set della Marvel, quello di Thor. Tom Hiddleston si presenta come protagonista, ma poi arriva quell’adone di Chris Hemsworth a soffiargli la parte. Poco male, considerando che tanto Sebastian Stan quanto Tom Hiddleston otterranno straordinaria popolarità presso i fan, tanto da avere ognuno una propria serie spin-off.
Sebastian Stan è relegato un ruolo minore e, apparentemente, un vicolo cieco: Bucky Barnes, il migliore amico di Steve Rogers, il cui maggior contributo al film è crepare. Battute a parte, la sua non è affatto una morte anti-climatica, anzi: la morte di Bucky è una tragedia devastante per Captain America. Fino al 2005, poi, la morte di Bucky era stata considerata un punto fisso nella storia dei fumetti, irreversibile, tanto da generare l’aforisma: “Nessuno rimane morto a parte Bucky, Jason Todd e Zio Ben”. Mentre gli spettatori ignari si asciugano una lacrima solitaria, i fan dei fumetti si sfregano le mani. La morte, per Bucky, è solo l’inizio.
The Winter Soldier: la resurrezione

Captain America: Winter Soldier segna il trionfale ritorno di Sebastian Stan. Inaspettato anche per l’attore, che ha firmato un contratto per nove film con la Marvel a partire da questa pellicola, e non da The First Avenger. I poster promozionali non fanno sfoggio del suo nome, tutto è tenuto in gran segreto. Le fanbase dell’MCU era molto ridotta rispetto ai numeri odierni, ma anche straordinariamente leale: non c’era bisogno di grandi nomi su un cartellone per riempire le sale. Bucky è tornato con un braccio meccanico, dalla Russia con furore ed è poco più di un droide al servizio dell’H.Y.D.R.A. Captain America: Winter Soldier resta ad oggi uno dei migliori prodotti MCU, con incredibili scene action e un incontro, a distanza di anni, fra Steve Rogers e Bucky Barnes che ancora risulta toccante.
Civil War: Sebastian Stan contro tutti

La vera tragedia, però, si consuma con il terzo della trilogia a stelle e strisce: Civil War. Chi allora era parte degli appassionati, ricorderà il dramma di scegliere da che parte stare. Il dilemma etico è questo: il Soldato d’Inverno, in una missione passata, ha ucciso i genitori di Tony Stark. È pure vero che era stato costretto da un lavaggio del cervello, ma questo basterà a farlo perdonare? La risposta di Ironman è no, quella di Captain America, che ha finalmente ritrovato il suo migliore amico, è sì. Botte, tradimenti, dolorose separazioni e, infine, quello scontro in Siberia, orribilmente impari, due contro uno, che si conclude con un Ironman sconfitto e abbandonato.
Cap rinuncia al suo scudo, Bucky Barnes se ne va in Wakanda, dove sceglie di farsi ibernare finché non sarà trovata una cura per il suo lavaggio del cervello. Quel 6 maggio 2016, i fan si dividono: Sebastian Stan fronteggia molti detrattori del suo personaggio, ma guadagna anche una nuova schiera di sostenitori, pronti a difendere strenuamente la causa di Bucky.
The Falcon and the Winter Soldier

Alla fine di Endgame, Steve Rogers decide di andare in pensione. Dopo quasi 80 anni di onorato servizio (gli abboniamo pure quelli da ghiacciolo nell’Artico) possiamo concederglielo. È arrivato il momento di passare lo scudo. Nei fumetti, è almeno inizialmente Bucky a tenere alto il nome di Captain America, ma l’MCU opera una deviazione, optando per Sam Wilson, a.k.a. Falcon. Non senza ragione: anche nei fumetti, Bucky Barnes, con un passato fatto di lavaggi del cervello ed efferati assassini, non è necessariamente il candidato perfetto. Tuttavia, il Soldato d’Inverno non solo accompagna Falcon nella sua trasformazione in Captain America, ma addirittura il suo nome appare nel titolo dello spin-off dedicato a questa linea narrativa.
Parlando esclusivamente dei film dell’MCU e fermandoci all’uscita (compresa) di Avengers: Endgame, lo screentime dedicato a Bucky Barnes è poco meno di 50 minuti. È un minutaggio minimale, considerando che Endgame era il 22esimo film dell’MCU, ma il Soldato d’Inverno ha raggiunto una fanbase spropositata, e composta non solo dai fan dei fumetti. La storia di questo personaggio, il suo incredibile design (un po’ alla Bane) e sicuramente anche la splendida interpretazione di Sebastian Stan lo hanno reso popolarissimo. I fan possono accettare di lasciar andare Captain America (anche se la Marvel invoca il suo ritorno!), ma del Soldato d’Inverno vogliono di più!
Le sue avventure non sono certo finite e speriamo che Sebastian Stan, in segno di lealtà nei confronti dei fan e del personaggio che ha lanciato la sua carriera, sia disposto a raccontarcene qualcun’altra ancora, prima dell’inevitabile addio al nostro amato Winter Soldier.