Roberto Benigni sul Coronavirus: “Non facciamoci prendere dal panico”

Roberto Benigni durante una conferenza al Festival di Berlino 2020 ha deciso di esporre la sua opinione sul Coronavirus in Italia.

Benigni si trova in Germania in occasione della visione del Pinocchio di Matteo Garrone al Berlin Special Gala e ha deciso di esprimere la sua opinione sull’esplosione di focolai virali soprattutto in Nord Italia : Lombardia e Veneto.

In tuta la Lombardia i cinema e i teatri sono chiusi proprio a testimonianza del fatto che tutte le misure cautelari possibile sono state prese.

Per cercare di arginare l’isteria di massa, Roberto Benigni ha utilizzato il palco della Berlinale per far arrivare un importante messaggio all’Italia e cercare di calmare gli italiani a differenza di tante figure di rilievo.

Le affermazioni che sono state fatte riguardano molte città e le recenti misure restrittive: “Non bisogna farsi prendere dal panico ed entrare nella psicosi.”

La conferenza stampa è proseguita ripercorrendo le ultime apparizioni televisive di Benigni che si è trovato recentemente sul palco dell’Ariston al Festival di Sanremo come oratore culturale, attività che fa molto spesso: “Sono passato dalla cosa più italiana a quella più internazionale. A Sanremo poi, leggendo il Cantico dei cantici ho fatto la cover per eccellenza sull’amore.

In argomento Coronavirus a Benigni è stato espressamente richiesto un commento sul decreto che ha dato al via alla chiusura di tutti i cinema delle regioni del nord.

Probabilmente gli aggiornamenti nel momento dell’incontro con i giornalisti erano ancora parziali, poiché Benigni risponde dicendo: “Non è vero, ma è quello che sta accadendo in Iran per cinema e teatri.” In realtà, gli ultimi sviluppi parlano proprio della decisione definitiva della chiusura di ogni tipo di attività di gruppo dove sia possibile una diffusione del virus.

A Milano per esempio è appena arrivato l’ordine di sospensione delle attività in luoghi con possibile rischio contagio, compresi teatri, cinema, manifestazioni pubbliche, musei, scuole e università.

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