Qui rido io: una grande storia che parla napoletano

Mario Martone torna a Venezia dopo Il Sindaco del Rione Sanità, presentato alla Mostra nel 2019. Terzo film da protagonista in questa rassegna per l’eccezionale Toni Servillo.

Sinossi

In una Napoli che, a cavallo del Novecento, ha salutato il glorioso personaggio di Pulcinella, Eduardo Scarpetta è l’artefice del sostituto: Felice Sciosciammocca, popolare credulone ai limiti della stupidità.

Scarpetta si è costruito una vita piena di lusso e agi che cerca di preservare, tramandando il mestiere ai propri figli, ben nove. Tra una causa di Gabriele D’Annunzio, al quale aveva parodizzato un’opera teatrale, il cinematografo che si fa strada e una società di artisti che poco lo apprezza, il suo piano si complicherà, ma troverà una risorsa inaspettata.

Qui rido io

Chi è Eduardo Scarpetta?

Eduardo Scarpetta, nato e morto a Napoli, rispettivamente nel 1853 e nel 1925, è stato un attore e commediografo di spicco, il più rilevante a Napoli a cavallo del Novecento, ed ha il merito di aver creato il teatro dialettale moderno, che ancora oggi, seppur molto ridimensionato dal naturale corso del tempo, gode di dignità propria.

È capostipite della famiglia Scarpetta-De Filippo, che ancora oggi calca i palcoscenici, anch’essa in maniera molto ridimensionata: l’esempio è dato dal film stesso nel quale Vincenzo Scarpetta, figlio di Eduardo, viene interpretato da Eduardo Scarpetta, pronipote del grande attore, chiamato come lui. In poche parole il giovane attore che ha all’attivo una partecipazione a L’amica geniale, in Qui rido io rappresenta suo nonno.

Qui rido io

Un’interpretazione da Oscar

Toni Servillo, calatosi perfettamente nei panni di Eduardo Scarpetta, è davvero eccezionale nell’interpretazione di un attore così distante dal cinema attuale.

Ha dell’incredibile la capacità di mostrare in maniera caricaturale, ma senza mai esagerare, la recitazione sul palco di Scarpetta, alternandosi tra la semplice rappresentazione dell’attore nella sua vita quotidiana e l’interpretazione di lui sul palco, che diventa metateatro. Bravo inoltre ad abbattere la quarta parete ma solo quando interpreta Sciosciammocca, mostrando il grande impatto che ciò aveva sul pubblico, scelta che poco si presta alla rappresentazione cinematografica.

Qui rido io

Qui rido io

Il titolo del film allude chiaramente alla centralità di Eduardo Scarpetta. Certo, è il protagonista del film, scontato che sia centrale potreste ribattere. In realtà la sua centralità va ben oltre, un esempio è la scena iniziale. Scarpetta non è ancora sul palco eppure il pubblico è impaziente di vedere in scena Sciosciammocca. Insomma tutta la commedia stessa, mentre lui non è in scena, diviene attesa e creazione dei giusti presupposti per dare spazio alla propria stella, Eduardo Scarpetta.

E la frase “Qui rido io” è quella che egli aveva scelto di imprimere sull’ingresso della maestosa villa estiva dove si riuniva una buona fetta delle individualità culturali napoletane di spicco.

Qui rido io

Vita e teatro si mescolano

Eduardo Scarpetta viveva sempre e costantemente sul palco, la sua vita era la quintessenza dell’istrionismo di un personaggio nato mattatore. Una vita piena, con molti figli da donne differenti, lusso, pranzi con decine di invitati: non servivano certo un sipario purpureo per decretarne autenticità o finzione, tutto era relativo, subordinato al divertirsi e divertire.

L’impressione però è che egli non se ne rendesse conto, ma che vivesse nell’unico modo a lui conosciuto.

In un momento di difficoltà avrà un’apparizione: vedrà se stesso vestito da Pulcinella defunto, chiaro segno della paura di essere superato. Quella sarà per lui la svolta definitiva che gli donerà la serenità ricercata.

 

Qui rido io

Conclusione

Il più grande merito di Eduardo Scarpetta è stato quello di aver eliminato la maschera tipica della commedia dell’arte, portando il teatro in una nuova dimensione, quella popolare moderna, di cui lui è la prima ed indiscussa star.

Martone ancora una volta riesce a portare sul palco qualcosa (in questo caso qualcuno) che lo ha appassionato e il suo più grande talento è proprio quello di riuscire attraverso Qui rido io a trasmettere la propria passione.

Questa è, ancor più di un film, la dimostrazione di grandezza di Scarpetta, capace a un secolo dalla sua morte di influenzare ancora la scena artistica italiana.

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