Austin Butler, Colin Farrell e Brendan Fraser: saranno loro tre con tutta probabilità a contendersi l’Oscar 2023 al Miglior attore protagonista, con buona pace di Paul Mescal e Bill Nighy. L’edizione degli Academy Award di quest’anno vede eccezionalmente in questa categoria tutti e cinque i candidati alla loro prima nomination, e mai come stavolta, l’esito non sembra così scontato. Arrivati al mese di marzo, e con molti altri premi già consegnati, in genere c’è sempre un candidato in pole position, ma non quest’anno.
I tre attori si sono praticamente divisi le statuette finora in palio. Austin Butler ha ottenuto il Golden Globe al Miglior attore in un film drammatico ed il BAFTA. Colin Farrell si è aggiudicato il Golden Globe al Miglior attore in un film commedia o musicale e la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Mentre Brendan Fraser si è portato a casa il Critics’ Choice Awards e lo Screen Actors Guild Award.
Come si può ben intuire, il pronostico è tutt’altro che semplice. Scopriamo insieme chi potrebbe avere più possibilità di ambire al premio più prestigioso, analizzando le loro performance.
Brendan Fraser agli Oscar 2023 con The Whale
“Brendan Fraser regala la performance della vita”. Così cita la locandina italiana del film The Whale, ed è difficile dargli torto. Fraser interpreta il ruolo di Charlie, un professore universitario che oramai tiene lezioni solo online poiché il suo peso di oltre 250 chili lo costringe in casa.
Questa sorta di reclusione che lo ha quasi completamente estromesso dai rapporti con il mondo esterno è una situazione consequenziale ad un evento tragico nel corso della sua vita, che lo ha portato ad uno stato depressivo. Eventi che non dipendono da noi e che ci inducono ad anestetizzarci dal dolore. Nel suo caso, il corso degli eventi lo ha portato a dipendere dal cibo.
La rinascita di Fraser

L’isolamento di Charlie è tristemente paragonabile a quello che ha vissuto anche Brendan Fraser sulla sua pelle dopo le molestie sessuali subite nel 2003, che lo hanno indotto ad un auto-esilio dall’industria cinematografica ritirandosi dalla vita pubblica e declinando diverse offerte di lavoro. La pellicola The Whale, e la conseguente pioggia di nomination, risulta per Fraser come una rinascita. Il regista Darren Aronofsky riesce nuovamente a prendere un attore in fase di declino dandogli la più bella delle “resurrezioni”, cosa accaduta infatti per Mickey Rourke nel pluripremiato The Wrestler (anche lui nominato agli Oscar per il migliore attore protagonista).
Fattore costante del film è una tesina sul libro Moby Dick, che cita: “Questo libro mi ha fatto riflettere sulla mia vita e mi ha fatto sentire felice”. Probabilmente non c’è frase più idonea per definire il rapporto tra Fraser e The Whale, che ha stravolto il suo percorso artistico ed umano. Charlie rivolgendosi ai suoi studenti afferma che la cosa più importante è che loro si esprimano con sincerità, essendo totalmente veri. L’interpretazione di Brendan Fraser trasuda sincerità, purezza e verità da ogni suo poro, anche se coperto da make-up.
Austin Butler agli Oscar 2023 con Elvis
Abnegazione, sacrificio e talento: sono questi i requisiti che il più delle volte hanno permesso a degli attori di alzare al cielo l’ambita statuetta dell’Academy Award, ed anche quest’anno ce n’è uno in particolare che ha saputo amalgamare i tre fattori, Austin Butler. Per interpretare il re del rock and roll l’attore californiano si è cimentato in diverse attività al fine di avvicinarsi il più possibile al suo accento, al suo timbro vocale e alle sue inconfondibili movenze sul palco.
La trasformazione in Elvis

Butler si è allenato tre volte a settimana in palestra tra sollevamento pesi e squat, e per cercare di replicare in modo impeccabile le mosse di Elvis Presley ha preso lezioni di tip tap per restare in equilibrio sulle punte dei piedi, mentre gli esercizi di mobilità dell’anca erano all’ordine del giorno.
La voglia di perfezione dell’attore lo ha portato per mesi a lavorare sulla tonalità della propria voce, rendendola pressoché identica a quella di Elvis. Tre anni di sacrifici hanno permesso a Butler di interpretare tutti i brani giovanili di “the Pelvis”, tranne quelli di Las Vegas, frutto di un mixaggio della sua voce con registrazioni originali.
Biopic musicali, garanzia d’Oscar?
L’Elvis di Butler si colloca sulla scia di molti altri biopic musicali che nel corso degli anni – soprattutto gli ultimi – sembrano esser stati la chiave di volta delle carriere di molti attori, portando Oscar, Golden Globe o altri prestigiosi premi. Basti pensare al Freddie Mercury di Rami Malek o all’Elton John di Taron Egerton, valsi un Oscar al primo ed un Golden Globe al secondo. Ma anche il Ray Charles di Jamie Foxx, la Judy Garland di Renée Zellweger o la coppia Johnny Cash/June Carter Cash di Joaquin Phoenix e Reese Witherspoon.
Farrel e Gleeson insieme agli Oscar 2023
Era il 2008 quando nelle sale usciva il film In Bruges, diretto da Martin McDonagh e con protagonisti Colin Farrell e Brendan Gleeson, che valse a entrambi la prima candidatura ai Golden Globe. Dopo 15 anni la storia si ripete, con i tre riuniti per Gli spiriti dell’isola (questa volta entrambi agli Oscar), altra pellicola che mette sullo sfondo dei due attori una località cupa ma tranquilla, ed il solo Farrell a conquistare il premio.
Gleeson esalta Colin Farrell in Gli spiriti dell’isola

Sarà forse questo il motivo per cui Colm (Gleeson) ha deciso di non voler più rivolgere parola all’amico Pádraic (Farrell) nell’immaginaria isola irlandese di Inisherin? No, qui ci troviamo di fronte al declino di un’amicizia messa in scena magistralmente da un regista che sa catturare l’esistenzialismo umano, e da due attori che hanno avuto la capacità di impersonare la fragilità a cui ci assoggetta la vita.
È chiaro come la grande interpretazione di Colin Farrell, pregna di “gentilezza” e malinconia, non avrebbe avuto la stessa risonanza senza un perfetto Gleeson. Ognuno ha le sue valide ragioni, che seppur scadano nella follia e nel più aspro dei conflitti, sono il sintomo di due uomini alla ricerca di una sola cosa, la pace.
Stavolta grazie a questa pellicola, entrambi hanno ricevuto la loro prima nomination agli Oscar, e semmai Farrell dovesse anche in questa occasione uscirne vittorioso a scapito dell’amico irlandese, si spera che a quest’ultimo venga solo da citare Pádraic: “Alcune cose non si superano mai, ed è un bene alla fine”.
La premiazione degli Oscar 2023 si terrà come consueto al Dolby Theatre di Los Angeles, il 12 marzo 2023.