One Piece, recensione del live-action di Netflix: l’amore conta

“I pirati sono ladri e assassini” “Non quelli che conosco io”. Non è soltanto una battuta di One Piece, ma anche la risposta che potremmo dare tutti noi spettatori cresciuti con la Ciurma del Cappello di Paglia e le sue avventure nel mare. La storia del manga più acclamato della storia è ora un live-action Netflix: ecco la nostra recensione!

“Non ci sono stati compromessi”: con queste parole Eiichirō Oda, l’autore del manga più venduto di sempre, tranquillizzava i fan del fumetto di One Piece. Ha dimostrato di tenerci talmente tanto, il creatore della storia, che il nuovo live-action di Netflix – nonostante i precedenti ci rendessero poco ottimisti – era attesissimo da tutti. Fan o non fan della storia di pirati più famosa del Giappone, era impossibile non attivare la campanellina e guardarsi tutti gli 8 episodi d’un solo fiato. Noi l’abbiamo fatto, e questa è la recensione che vorremmo leggeste.

Cosa c’è, nel live-action, di One Piece?

Il trailer di One Piece

Lo sapevamo già: gli 8 episodi di questa prima stagione della serie Netflix contengono tutta la parte che nel manga prende il titolo di Romance Dawn. Si tratta dei primi capitoli del primo volume del fumetto – su 105 in totale in Giappone. È l’origine della storia di Monkey D. Rufy – nella serie col nome Luffy – fin da quando è soltanto un bambino che sogna di diventare Re dei pirati sotto l’ala di Shanks. La trama del live-action poi procede ovviamente molto più rapidamente del fumetto (e dell’anime), arrivando a toccare al massimo alcuni capitoli dell’undicesimo volume con l’arrivo di Sanji nella ciurma. Insomma, sono i primi 100 capitoli della storia – che di capitoli ne ha più di 1000!

Le ultime parole del Re dei Pirati Gol D. Roger, prima della sua esecuzione in piazza, cambiano il mondo per sempre. Da quel momento per tutti inizia la corsa alla ricerca del suo tesoro, il One Piece. Fra i flashback della sua infanzia, la trama del live-action racconta le avventure di Luffy alla ricerca della rotta per trovare il bottino cui ambiscono tutti i pirati. Insieme a lui, episodio dopo episodio, salgo a bordo della nave i membri della Ciurma di Cappello di Paglia: Roronoa Zoro, Nami, Usop… fino a Sanji negli episodi finali.

Fedele o non fedele? Questo è il dilemma

La lettera ai fan del creatore di One Piece
La lettera ai fan del creatore di One Piece

Quando un’opera viene resa con un mezzo differente da quello di partenza l’affare viene sempre (ingiustamente?) ridotto a: è fedele o no all’originale? È questo il caso di One Piece: il live-action è stato preceduto da anni di fervore e terrore da parte dei fan. Si tratta, infatti, di un prodotto che ha cresciuto generazioni di appassionati, i quali difficilmente avrebbero accettato di vedere snaturata una storia tanto cara. Per fortuna la mano di chi questa storia ce l’ha più a cuore di tutti, Eiichirō Oda, è stata una garanzia efficace.

Il risultato è una resa fedele al manga, rispettosa dell’anime, portavoce di tutti i tratti caratterizzanti ed originali che hanno conquistato il cuore dei lettori (prima), degli spettatori (poi). Prima di tutto i personaggi, le loro anime e il loro modo di battersi col mondo; poi quel mondo, quello dei pirati, del mare, dei combattimenti e della sopravvivenza. Se fosse mancata la qualità di questi ingredienti Netflix avrebbe ancora una volta deluso i fan. Sono ancora, invece, il valore distintivo di One Piece, anche nel suo live-action, che ci piaccia oppure no il risultato finale. One Piece c’è, e non solo nel titolo: questo era l’importante.

La prima volta con One Piece

"Che razza di mostro sei?" "Un elastico!"
Che razza di mostro sei?” “Un elastico!

Questa recensione, però, vuole andare oltre il binomio resa fedele/resa infedele, e provare a considerare il live-action di One Piece anche soltanto come una nuova serie Netflix, nient’altro. Appurato che la trasposizione ha funzionato, ora proviamo a parlarne non sulla base dei prodotti originali diventati cult, ma per la serie in sé. Perché, questo c’è da dirlo, l’amore che emana scalda il cuore di chi sente riaccendersi una fiammella mai spenta; ma attrae anche chi ci si approccia completamente vergine. La domanda sarebbe: il live-action può essere la prima volta di qualcuno con One Piece? La risposta è sì.

C’è un po’ di metatesto se la vediamo in questo modo, ma come dentro One Piece le storie marinaresche curano ed alleviano le ferite di Zoro; così One Piece – che è una storia di mare – è un beneficio per chi la guarda. I valori positivi che strabordano dagli 8 episodi fanno centro senza peccare di buonismo e retorica. Ci fanno sorridere ed ancorare alla forza dei sogni che rendono anche quattro squinternati una ciurma di pirati – se siamo disposti a crederlo.

“Fai il bravo Luffy!”

La ciurma alla ricerca del One Piece
La ciurma alla ricerca del One Piece

E se il calore di questa storia ci arriva così tanto, il motivo è che ce ne sentiamo parte. Fin dalla prima comparsa di Luffy abbiamo come l’impressione che quel giovane di gomma col cappello di paglia stia rivolgendosi proprio a noi. Ci rende partecipi: a. dei suoi pensieri, b. delle sue avventure. In questo la resa del live-action è notevolissima, al di là della fedeltà: rende lo spettatore parte della storia e fa l’amore con lui.

L’amore è quello di Shanks che perde un braccio per difendere il piccolo Luffy, nei flashback dall’infanzia, e lo tranquillizza dicendo “è soltanto un braccio“. Insomma, nulla in confronto alla protezione di un essere umano che ci è caro. È Luffy che, con convinzione, dice a Zoro “sei il mio primo ufficiale” e ambisce a nient’altro che “una ciurma che si aiuterà a vicenda“. È il distintivo di pirati dal cuore d’oro a restarci impresso in questa storia. È che per diventare il Re dei Pirati Luffy deve “fare il bravo“.

E da una storia in cui l’amore ha così tanta importanza, non ci si poteva aspettare altro che un risultato di qualità soltanto nella misura in cui quell’amore era in grado di esprimerlo. Il live-action di One Piece ha reso onore a quel cappello di paglia che contiene una promessa ed è sulla giusta rotta per trovare il tesoro dei pirati. Non ci resta che aspettare il seguito.

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