Ad essere sugli scudi delle ultime settimane del catalogo Netflix c’è la serie live action di One Piece, uscita il 31 agosto scorso, e destinata a far parlare di sé ancora per molto.
Il lavoro televisivo su One Piece, marchiato a fuoco Mediaset, sta portando incredibili numeri di pubblico a Netflix Italia. Il grande successo dell’anime televisivo, in onda per molti decenni nella fascia oraria del pranzo post-scolastico, ha seminato indirettamente l’ascesa dell’omonima serie tv Netflix. In quel periodo a dominare il palinsesto settimanale del pranzo c’erano diversi cartoni orientaleggianti com, Naruto, Detective Conan, Doraemon, Pokémon, Yu-Gi-Oh! e altri. Ma con tutta probabilità il re indiscusso degli anime conviviali italiani è con pochi dubbi Dragon Ball.
La dichiarazione incriminata su One Piece

Così la diatriba tra gli anime si è di nuovo accesa proprio per un commento efferato su One Piece di uno dei principali artefici del successo di Dragon Ball. Forse sentendo minata la leadership nel cartello degli anime, il doppiatore americano Sean Schemmel che ha dato la voce a Goku, volto principale di Dragon Ball, si è espresso con ferocia ai microfoni di Bleeding Pool riguardo il live action del suo cartone “rivale” One Piece.
“Ho guardato solo parte del live-action di One Piece e francamente penso che sia terribile”. Non risparmia però nemmeno l’operazione sul “suo” Dragon Ball. “Anche il film Dragon Ball Evolution è stato terribile, ma per un motivo diverso, però. Avevano cambiato regista prima ancora che iniziassero la produzione”.
Il suo pensiero sui live action di Hollywood

In realtà si è espresso più in generale sullo strumento del live action per quanto riguarda l’impiego che Hollywood ne ha fatto per manga e anime. “Ho visto Hollywood cercare di capire gli anime per tutta la mia carriera, e ancora non li hanno capiti” e aggiunge “non sono del tutto sicuro che gli anime si tradurranno mai bene in live-action”.
La perplessità con cui Sean Schemmel parla del futuro dei live action è una visione largamente diffusa nell’opinione pubblica. E se allungare il brodo di una storia rischia di farlo tornare acqua? Intanto godetevi One Piece (qui tutti i dati sul successo della serie) su Netflix.