Gli Oscar cambiano regole: più controlli e meno campagne promozionali

Tempo di rinnovamento per gli Oscar. Nemmeno dieci giorni fa l’Academy ha reso note le nuove regole per la proclamazione dei vincitori. L’incredibile incidente dello scorso anno, quando dopo l’annuncio del premio al Miglior film a La La Land e l’inizio del discorso di accettazione con tanto di cast e crew sul palco si era scoperto che a Warren Beatty e Faye Dunaway era stata consegnata la busta sbagliata e che il vero vincitore era Moonligh, è stato un evento mai accaduto prima, ma l’Academy è corsa ai ripari perché nulla del genere possa più ripetersi.

Questa edizione prevederà un doppio controllo delle buste prima che i presentatori di ogni premio salgano sul palco, mentre un incaricato che conoscerà a memoria tutti i vincitori siederà nella sala di controllo per correggere immediatamente ogni errore. Infine, agli incaricati della consegna delle buste sarà proibito l’uso del telefono durante l’intera cerimonia, dopo che Brian Cullinan, l’uomo responsabile dell’errore nel 2017, aveva twittato una foto dal backstage pochi momenti prima del tragico errore.

Ma non saranno solo i controlli a cambiare: dal 2019, cioè dalla prossima edizione, l’Academy ha previsto forti restrizioni nella promozione dei film. Forse non tutti conosco le campagne For your consideration che anticipano gli Oscar. In poche parole, i produttori desiderosi che il loro film concorra, organizzano proiezioni riservate ai membri dell’Academy, non di rado aggiungendo omaggi ai votanti. Lo studios dietro I miserabili regalò innumerevoli iPod già contenenti la colonna sonora del film, ad esempio. Non si tratta propriamente di un voto di scambio, ma questi e altri metodi di promozione aggressiva influenzano fortemente i risultati, tanto che nessun film ha mai vinto premi importanti senza essere stato promosso direttamente. Esistevano persino aziende specializzate nella vendita delle liste dei votanti e dei loro recapiti ai produttori.

Tutte queste pratiche saranno d’ora in poi proibite; persino le proiezioni riservate non saranno più permesse. Ci saranno però alcune eccezioni: per il Miglior documentario e Miglior film straniero nulla cambierà, e agli eventi locali gli inviti a proiezioni saranno comunque ancora consentiti a tutti. Si tratta però senza dubbio di un primo passo verso un sistema più meritocratico, visto che finora vincere un’Oscar è stata tutta una questione di soldi, o quasi.

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