Dopo l’ultima stagione, uscita nel 2019, i fan erano in trepidante attesa per Mindhunter 3. Ora invece è David Fincher, che ne era produttore esecutivo, a demolire tutte le speranze. Nel 2017 erano usciti i 10 episodi della prima stagione, che avevano da subito riscosso un indice di gradimento del 96% tra le recensioni specializzate. Il successo si era confermato con la seconda stagione, ma lo stesso Fincher lo ammette: “È una serie particolarmente costosa”.
Il fenomeno Mindhunter

L’hype per Mindhunter si è iniziato a creare da prima dell’uscita della stagione d’esordio, alla sola notizia della direzione esecutiva di David Fincher. Per due interi anni, poi, ha riscosso un enorme successo del pubblico, appassionato dalle storie dei criminali dei casi crime più famosi d’America. I protagonisti, infatti, sono Holden Ford e Bill Tench, due detective dell’FBI che inaugurano il reparto di scienze comportamentali e, tra un caso e l’altro, tentano di delineare il profilo del “serial killer”. Gli episodi, dunque, contengono le interviste ai più famosi pluriomicidi d’America, nelle carceri in cui sono condannati spesso all’ergastolo.
Mindhunter 3: addio per sempre

Lo scorso ottobre il regista Asif Kapadia, cogliendo al balzo la notizia di un nuovo progetto di Fincher, aveva esortato i fan a chiedere caldamente la terza stagione di Mindhunter. In questi giorni, in Francia per ritirare un César onorario, il regista (fra gli altri) di Gone GIrl e Seven, intervistato da Le journal du Dimanche si è lasciato spazio anche per parlare di Mindhunter 3. Ha dichiarato: “Sono molto orgoglioso delle prime due stagioni, ma è una serie particolarmente costosa e, agli occhi di Netflix, non abbiamo attirato un pubblico abbastanza vasto da giustificare un simile investimento. Non li biasimo, hanno corso un rischio lanciando la serie”.
Cosa ci siamo persi?

La storia di Mindhunter offriva sicuramente del potenziale per almeno un’altra stagione oltre le prime due. In particolare, nell’ultima si lasciava spesso spazio alla vicenda del “BTK Killer” (l’acronimo sta per il suo modus operandi: “bind, torture and kill”), senza però approfondirla: sarebbe potuto essere il fulcro di una nuova stagione! Inoltre, ad Aprile del 2022, il regista aveva dichiarato che nella terza stagione i detective Ford e Tench stavano finalmente per uscire dal seminterrato e raggiungere Hollywood per rendere pubblicamente nota la teoria della “profilazione” criminale, che hanno sviluppato attraverso le interviste delle prime due stagioni.
Insomma, la nostra fame di serie thriller a sfondo psicologico, che ben rivela la presenza della mente di David Fincher, non potrà essere saziata da Mindhunter 3. Non ci resta che aspettare il nuovo progetto annunciato dal regista con Netflix: il film The Killer.