Mia, recensione: Edoardo Leo e il dolore di un genitore

Mia, il film con Edoardo Leo, è arrivato in streaming su Now Tv pronto a far riflettere su quegli amori tossici e malati di cui ne sono vittime molti adolescenti. Un film, inoltre, che mostra in modo nudo e crudo la società in cui viviamo.
Greta Gasbarri e Edoardo Leo nel poster del film Mia

Mia, il nuovo film con Edoardo Leo, diretto da Ivano Matteo e scritto dallo stesso insieme a Valentina Ferlan su un soggetto di Edoardo Leo, è arrivato su Now Tv a pochi mesi di distanza dall’uscita nelle sale cinematografiche. Mia è un film italiano che merita di essere visto, ma che è passato quasi inosservato al cinema. Questo perché il cinema nostrano non investe abbastanza sul marketing, che è invece fondamentale per raggiungere il più vasto pubblico possibile.

Mia è un film che si mostra capace di mostrare, in un modo quasi sconvolgente, quell’amore tossico e possessivo che coinvolge la maggior parte degli adolescenti. Il film è anche un ritratto della società in cui viviamo, una società che punisce gli innocenti piuttosto che i veri criminali. Un film autentico e profondo che mostra come il cinema italiano sappia trattare temi importanti, ma molte volte trascurati dal cinema, in modo puro e semplice, capace di spezzarti il cuore. Questo è il cinema italiano di cui abbiamo bisogno, come dimostrano gli incassi dell’ultimo film nostrano C’è ancora domani.

Il sorriso di una figlia è tutto per un genitore

Mia è una ragazza di quindici anni che ama giocare a pallavolo, vestirsi sempre bene e uscire con le sue amiche, ma un giorno incontra Marco un ragazzo di venti anni che comincia a controllarla, a dirle come vestirsi e con chi deve uscire. Per Mia è il suo primo amore e anche se le sue amiche e i suoi stessi genitori le dicono che tutto ciò non è normale, Mia non li ascolta perché per lei l’amore è questo, essendo la sua prima esperienza. Quando però capisce che gli altri hanno ragione e decide di lasciare Marco, quest’ultimo farà qualcosa che la porterà a compiere un gesto estremo che sconvolgerà non solo la sua vita, ma anche e soprattutto quella dei suoi genitori.

Il film è così vero che risulta anche difficile riuscire a rendere a parole quello che vuole mostrare. Ogni parola risulterebbe troppo priva di significato per quanto il film è così potente dal punto di vista emotivo. Il film non racconta la classica storia della brava ragazza di famiglia ricca e trascurata, che si innamora del Bad Boy di turno. Il film mostra una ragazza amata dai genitori, i quali appartengono alla classe media: il padre fa l’autista di ambulanza e la madre la casalinga. La ragazza, in questo film, si innamora, o meglio crede di essersi innamorata, di un vero cattivo ragazzo che la vuole sottomettere al suo volere e quindi annullare.

Ascolta chi ti conosce

Milena Mancini (Madre di Mia), Greta Gasbarri (Mia) e Edoardo Leo (padre di Mia) in una scena del film Mia

Ci sono film come Cinquanta sfumature di grigio, con protagonista Dakota Johnson che tra poco entrerà nell’universo Marvel, o il più recente After che normalizzano questo tipo di amori tossici e possessivi, in cui uno domina l’altro, enfatizzando l’aspetto romantico di queste relazioni. Quest’affermazione non deve essere vista come una critica a quel tipo di film, ma un esempio per rendere chiaro come Mia riesca a mostrare il lato oscuro di un amore che ti fa perdere te stesso, che ti cancella. E ciò non è solo doloroso per chi la vive, anche se al momento non se ne rende conto, ma anche per chi gli vuole bene come i suoi genitori o gli amici.

Io voglio vederla che esce, fa tardi e rientra di nascosto. Voglio che si trucca che fa le telefonate sceme con le amiche sue che non capisco.” Sono queste le parole che il padre di Mia, interpretato da Edoardo Leo, dice nel film e che riassumono quanto un genitore si accorge quando suo figlio, in questo caso figlia, non è più felice. Non importa quello che fai o con chi stai, ma l’importante è che quel sorriso non vada perduto, altrimenti la vita non ha più un senso.

Mia, un film da vedere

Greta Gasbarri (Mia) in una scena del film Mia

Il film è capace di coinvolgerti sin dall’inizio, attraverso quei dialoghi che sembrano banali perché Mia parla con i suoi genitori di cibo, di uscite con le amiche e di quello che ha fatto a scuola in modo così naturale che sembra di spiare i vicini di casa. L’ambientazione contribuisce perché risulta veritiera, la casa non è sistemata o perfetta, ma naturale, piena di panni da stirare. Quello che si presenta come una commedia all’italiana diventa presto un vero e proprio dramma. Un dramma che molti vivono, ma di cui nessuno parla con la giusta sensibilità.

Attraverso il personaggio di Edoardo Leo, il film denuncia una società che ignora le vittime di una violenza voltandosi dall’altra parte, spaventata dal male e pronta a colpire i più deboli invece di curarsi di loro. Il padre di Mia farebbe l’impossibile per salvare sua figlia, ma questo lo fa sprofondare in un dolore così grande da renderlo irriconoscibile a se stesso. Perdere il sorriso di una figlia è come morire, e il film lo mostra senza mezzi termini, focalizzandosi sulla figura paterna, spesso trascurata nei film.

Mia è tutti quegli adolescenti, ma anche adulti, che cadono vittime di questi amori tossici e malati, che li trascinano in abissi profondi da cui è difficile vedere una via d’uscita. L’oscurità diventa la loro unica luce, e li fa affondare sempre più in basso. Come leggevo in alcuni commenti, Mia è un film educativo che andrebbe fatto vedere nelle scuole. Mia è ora disponibile sulla piattaforma streaming di Sky, Now Tv, per un periodo di tempo limitato. Correte a vederlo e fate sapere nei commenti cosa ne pensate.

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