Mayor of Kingstown 2×03, la recensione: puntata aggiuntiva?

Il terzo episodio della seconda stagione di Mayor of Kingstown lascia lo spettatore in una sensazione di agitazione e di perenne incompiutezza. Tutte le premesse, presentate nella prima stagione, continuano a rivelarsi, purtroppo, solo premesse. Il ritmo arrancante e la storyline che procede a piccoli passi, non aiutano di certo.
Mayor of Kingstown 2x03, la recensione puntata aggiuntiva?

Mayor of Kingstown prosegue con l’episodio settimanale, il terzo: Cinque alle cinque Five At Five. La caratteristica innata di Mayor Of Kingstown nel presentare una narrazione lenta, non appare più come una giustificazione per la mancanza di passi avanti decisivi nella trama. 

La serie thriller, creata da Taylor Sheridan e Hugh Dillon, che mescola il poliziesco e il family drama con una grande attenzione ai temi sociali, propone (come nella scorsa stagione) un continuo arrancare della storia dove l’unico elemento dinamico è il continuo andirivieni di Mike. Contrariamente alle scorse due puntate, però, Five At Five unisce un episodio con un minutaggio più contenuto insieme ad alcune micro evoluzioni, che fanno smuovere, finalmente, alcuni personaggi.

Dopo tre episodi di Mayor of Kingstown: cosa sappiamo?

Un frame della serie Mayor of Kingstown
Un frame della serie Mayor of Kingstown

Prendendo in esame l’inizio di questa stagione, i punti da tenere in considerazione sono stati: la mancanza di potere dei leader (nel precedente episodio) all’interno della prigione a seguito della rivolta e la sparizione di Milo. Il tutto con Iris (Emma Laird), come punto interrogativo, dato che il suo ruolo non risultava ancora ben chiaro all’interno delle nuove dinamiche. La speranza è che dietro le sue azioni ci siano delle motivazioni più importanti per lo sviluppo della trama, altrimenti sarà difficile trovare una vera utilità per questo character.

La risposta è ben poco. La presenza del leader tra le sbarre emerge in maniera poco gratificante dal punto di vista narrativo, l’attacco ritortosi contro Bunny promette qualcosa in più per i prossimi episodi… E per ora questo sembra l’unico elemento a cui aggrapparsi.

Si procede a piccoli passi

Mayor of Kingstown: Bunny e Mike McLusky

Se da un lato si procede a piccoli passi per quanto riguarda la storyline del carcere, nullo risulta invece quello che dovrebbe essere l’altro grande filone narrativo: Milo Sunter, che continua ad essere non pervenuto con sporadiche e apparizioni con nessun impatto. Il personaggio interpretato da Aidan Gillen potrebbe essere davvero la grande delusione di questa serie, perché avvolto da un tale mistero e custode della promessa di una grande storyline che invece continua ad essere poco esaustiva.

Qual è l’unica certezza, finora?

Due filoni ben distinti, dunque, che procedono con lentezza e che per ora sembrano solo fare da contorno al continuo ed incessante via vai di Mike. Lo spettatore ha un’unica certezza: non deve accadere nulla a Bunny, perchè: “Qualunque cosa accada a Bunny accadrà a Carney”… Se Bunny sanguina, Carney sanguina.

Ricordiamo che Carney è una guardia carceraria di Kingstown che assume il ruolo che il suo predecessore Ed Simmons ha ricoperto dopo la sua morte. Mentre Deverin Washington, alias Bunny, è il capo della banda dei Crips a Kingstown, uno dei più grandi spacciatori della città. Ha avuto una vita dura e un’educazione orribile, quindi ha dovuto farsi un nome, e lo ha fatto in un modo non proprio onorevole: passando le giornate seduto sulla sua sedia da giardino a spacciare droghe, che teneva in frigoriferi proprio accanto a lui, là fuori all’aperto.

Mayor of Kingstown, con questo episodio in particolare, lascia nello spettatore una sensazione di agitazione e di perenne incompiutezza. Sarà così anche per il prossimo episodio? Un potente e preciso pungo allo stomaco, e forse il dolore che provoca nel vederlo potrebbe essere proprio quello che serve. Restate sintonizzati su CiakClub per restare aggiornati!

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