L’Academy Award, meglio conosciuto come Premio Oscar, è definito da molti il più alto riconoscimento nel mondo cinematografico. Vincere l’ambita statuetta d’oro risulta un prestigio ed un onore per tanti attori americani e non solo. Ma nella storia degli Oscar ci sono state diverse star che hanno deciso di non ritirare il premio, ed il caso più noto è sicuramente quello di Marlon Brando. Scopriamo insieme le altre 10 star che, per diversi motivi, non erano presenti a ritirare il proprio Oscar.
Marlon Brando, il padrino che rifiutò l’offerta

Oggi compie 50 anni il caso più conosciuto di un rifiuto del Premio Oscar. Era infatti il 27 marzo del 1973 quando sul palco del Dorothy Chandler Pavilion di Los Angeles si mostrava al mondo “Piccola Piuma”. Sacheen Littlefeather, pseudonimo della nativa americana Marie Louise Cruz, fu mandata dallo stesso Brando a ritirare il premio al suo posto. L’attore era candidato come Miglior attore protagonista per Il Padrino e, sicuro della sua vittoria, decise di cogliere l’occasione per lanciare un messaggio importante.
Marlon Brando chiese aiuto alla giovane ragazza per sensibilizzare l’opinione pubblica sul trattamento riservato ai nativi americani. Scrisse otto pagine, di cui abbiamo scarsa testimonianza visto il solo minuto dato alla Apache per spiegare le ragioni del divo di Fronte del porto. Le ingiustizie di cui gli indiani d’America sono da sempre bersaglio nell’industria cinematografica furono il fulcro del suo discorso in platea. Tra timidi applausi e sonori fischi, Sacheen Littlefeather provò a smuovere il cuore dello star system hollywoodiano.
L’impegno politico di Marlon Brando
Quella della quarantacinquesima edizione degli Oscar fu per Marlon Brando anche motivo per denunciare implicitamente l’animo razzista e violento di gran parte della politica degli Stati Uniti. La sua assenza ed il discorso di “Piccola Piuma” ebbero risonanza, ma non fu il primo atto politico dell’attore. Era noto il suo contributo economico alla campagna per la presidenza di John Fitzgerald Kennedy, come anche quello per il movimento guidato da Martin Luther King. Partecipò anche alla Marcia su Washington insieme ad altre star hollywoodiane, come Paul Newman. Insieme a quest’ultimo fu attivista del movimento “Freedom Riders” per i diritti civili.
Woody Allen

Woody Allen è uno dei registi più importanti e premiati della storia del cinema. Il regista ha vinto ben quattro volte la statuetta. Due nel 1977 come Miglior regista e con Migliore sceneggiatura originale per Io e Annie. Altre due nel 1985 e nel 2011, rispettivamente per Hannah e le sue sorelle e Midnight in Paris, ancora per sceneggiature originali. Allen però si è sempre rifiutato di presentarsi alla cerimonia. L’unica eccezione la fece nel 2002, per lanciare un appello dopo l’11 settembre, invitando i registi a girare ancora i loro film a New York.
Paul Newman, un Marlon Brando permaloso

Il rapporto tra Paul Newman e gli Oscar non è mai stato idilliaco. L’attore era ormai alla sua ottava nomination in 28 anni quando nel 1987 vinse per Il colore dei soldi. Una carriera incoronata probabilmente troppo tardi per lui, che non si accontentò dell’Oscar alla carriera dell’anno prima. L’attore non partecipò quindi alla cerimonia di premiazione affermando: “È come aver inseguito una bella donna per 80 anni senza che si sia mai concessa. Poi quando sembra notarti le rispondi: ‘Mi dispiace ma ora non mi va. Sono stanco…”.
Stanley Kubrick

Nella sua vita Stanley Kubrick otterrà 14 nomination ai Premi Oscar, vincendone però solo uno, e non alla regia. Risultato magro per un altro dei migliori cineasti della storia, che quindi nel 1969 vedeva assegnatosi l’Oscar ai Miglior effetti speciali per 2001: Odissea nello spazio. L’autore di Arancia meccanica non si presentò alla cerimonia, ed incaricò gli attori Diahann Carroll e Burt Lancaster di ritirare il premio. In quell’occasione i due scherzarono sul fatto che Kubrick fosse su Marte intento a studiare una possibile location per il sequel di 2001.
Katharine Hepburn

Katharine Hepburn ha vinto nella sua straordinaria carriera la bellezza di quattro statuette, che la rendono l’attrice con più Oscar nella storia del cinema. L’attrice però non ha mai ritirato nemmeno uno dei riconoscimenti, e la motivazione sembra essere solo un semplice disinteresse nei confronti di questi premi. La sua unica apparizione agli Academy Awards risale al 1974, quando contava già undici nomination e tre Oscar. In quell’occasione ci tenne ad esserci esclusivamente per consegnare il Premio alla memoria Irving G. Thalberg al produttore Lawrence Weingarten.
Roman Polański

Il talento di Roman Polański venne riconosciuto con cinque nomination agli Oscar. Dopo Rosemary’s Baby, Chinatown e Tess, fu il turno del suo capolavoro Il pianista. La pellicola fu candidata anche come Miglior Film, ma il regista polacco naturalizzato francese vinse proprio quello alla Miglior regia, battendo persino Scorsese ed il suo Gangs of New York. Il motivo del mancato ritiro della statuetta è da imputare alle vicende giudiziarie legate al regista. Tra accuse di molestie sessuali, arresti e condanne, gli fu impossibile presenziare all’evento. A ritirare l’Oscar fu Harrison Ford.
Peter O’Toole

Peter O’Toole è considerato uno dei più grandi attori britannici di sempre, ed è per questo che la sua storia mette un po’ di tristezza. Dopo una brillante carriera costellata da innumerevoli successi e ben sette candidature ai Premi Oscar come Miglior attore, ricevette l’Oscar alla carriera nel 2003. La star di Lawrence d’Arabia però non ci stava, poichè fino a quel momento le sette nomination non gli avevano fruttato il riconoscimento agoniato.
Sentendosi ancora in piena attività e non in pensione rifiutò il premio e chiese all’Academy di rimandarlo ai suoi 80 anni, dandogli il tempo di vincerlo come miglior attore. Fu infine convinto ad accettarlo citando gli esempi di Paul Newman ed Henry Fonda, che lo vinsero dopo il riconoscimento alla carriera. Ebbe successivamente un’unica occasione di vincerlo, nel 2007 con il film Venus, ma purtroppo non ci riuscì.
Jean-Luc Godard, un astio alla Marlon Brando

Il palmarès di Jean-Luc Godard conta innumerevoli premi al Festival di Cannes, alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, al Festival internazionale del cinema di Berlino e al Premio César, ma nessuna nomination agli Oscar. Sarà per questo che uno dei padri della Nouvelle Vague, quando nel 2011 vede assegnarsi l’Oscar alla carriera, decide di boicottarlo. Il regista francese non ritirerà mai il premio, dichiarando: “Se hanno voglia di premiarmi lo facciano. Ma penso sia strano. Quali miei film hanno visto? Davvero li conoscono? Poi il premio si chiama Governor Awards. Questo significa che me lo avrebbe dato Arnold Schwarzenegger?”.
Elizabeth Taylor

Quella di Elizabeth Taylor è invece una storia assai banale quanto poco sensata. L’attrice dopo tre nomination vinse il suo primo Oscar nel 1961 come Migliore attrice per Venere in visone. Nel 1967 fece subito doppietta vincendone un altro per Chi ha paura di Virginia Woolf?, ed è proprio in ques’occasione che Liz decise di non presentarsi alla premiazione. Suo marito Richard Burton era anch’esso candidato, ma sapeva già che non avrebbe vinto. L’attrice evitò così la cerimonia per la disillusione del marito.
Michael Caine

Michael Caine ha vinto due volte l’Oscar come Miglior attore non protagonista, nel 1987 per Hannah e le sue sorelle e nel 2000 per Le regole della casa del sidro. In occasione della sua prima statuetta l’attore britannico non potè ritirarlo. Era infatti alle Bahamas impegnato sul set de Lo Squalo 4.
Eminem
Puoi essere considerato anche uno dei migliori rapper di sempre, ma quando si tratta di Oscar, anche i migliori dubitano di sè stessi. È quanto accaduto ad Eminem in occasione degli Academy Award del 2003, in cui vinse l’Oscar alla Miglior canzone originale per Lose Yourself. L’attore di 8 Mile non si presentò alla cerimonia perché convinto di non avere nessuna possibilità di vittoria. Nel mentre vinceva l’Oscar, dormiva beatamente, rivelò poi.
Tu conoscevi queste storie sugli Oscar rifiutati, e soprattutto quella di Marlon Brando? Ricordiamo che Sacheen Littlefeather è purtroppo venuta a mancare lo scorso anno. Solo due mesi prima della sua scomparsa ha ricevuto una lettera di scuse da parte dell’Academy per il vergognoso trattamento ricevuto quel 27 marzo del 1973.