Maestro arriva su Netflix il 20 dicembre 2023 e riporta al centro della scena non solo l’interpretazione di Bradley Cooper, ma anche il suo ritorno alla regia dopo A Star is Born, affiancato per la sceneggiatura da Josh Singer e contando nomi in produzione come Spielberg e Scorsese.
Maestro è un biopic che si pone l’obiettivo di ripercorrere, come in un lungo flashback in bianco e nero, la vita di Leonard Bernstein, celebrato nella storia come il primo compositore d’orchestra nato in America. Cooper è sostenuto al suo fianco da Carrey Mulligan, che interpreta Felicia, la moglie di Bernstein. Una storia d’amore e difficoltà, una vita doppia e complessa, che lo ha reso protagonista nella nostra top 10 di Venezia 80.
Ben oltre le peculiarità della penna di Cooper e della marca stilistica della sua regia, capaci di tessere una trama poetica e drammatica, c’è l’attore. Un attore sempre pronto a calarsi totalmente nei panni del proprio personaggio: in grado di farci ridere con la trilogia di Una Notte da Leoni, di farci innamorare con A Star is Born, di tenerci col fiato sospeso con American Sniper e di causare sensazioni contrastanti con Il sapore del successo.
Maestro si rivela, così, la conferma dell’eccellenza attoriale di Bradley Cooper. Non sono mancate, peraltro, polemiche per un tratto in particolare del suo volto trasformato. Ma ben oltre la caratterizzazione fisica, gli studi di approfondimento intrapresi da Cooper hanno saputo dipanarsi lì dove solo un grande interprete può arrivare: osservando scrupolosamente il video di Bernstein alla direzione della London Symphony Orchestra nella Cattedrale di Ely nel 1976, Bradley prova a replicarne le intensità e a farne parte.
Non felice del risultato, decide di cimentarsi in un lavoro che durerà ben 6 anni per realizzare alla perfezione una perfomance di soli 6 minuti: Yannick Nézet-Séguin, direttore della Metropolitan Opera, diviene suo maestro privato e instaura con lui un rapporto intimo, di consiglio, ascolto e osservazione. Lo stesso Yannick registrerà ogni lezione, per concedere all’attore di immergersi, nel tempo, in ogni singolo frammento e consiglio.
Maestro concede uno spunto intimamente unico a qualsiasi spettatore o aspirante artista: calarsi nei panni di una persona, vivere i suoi momenti, comprendere i suoi silenzi, dilata qualsiasi tempo di ricezione, rendendo 6 minuti 6 lunghi anni di riflessione e elaborazione, tecnica e umana. Cooper ce lo ricorda a pieni voti, con una sinfonia che ne accompagna il crescendo.