Lupin 3 ha fatto finalmente il suo debutto su Netflix lo scorso 5 Ottobre, dopo due stagioni che erano riuscite ad attirare l’attenzione del pubblico e collezionare numeri veramente interessanti. La serie TV liberamente ispirata ai romanzi di Maurice Leblanc è infatti uno dei prodotti non in lingua inglese più visti sulla piattaforma, tanto che, prima dell’avvento di Squid Game, era seconda soltanto a La Casa di Carta. Il ritorno di Omar Sy nei panni di Assane, “ladro gentiluomo” ispirato alla figura di Arsenio Lupin, era quindi attesissimo, specialmente considerando il finale della seconda stagione.
In Lupin 3 Assane, dopo aver finto la sua morte di fronte alla moglie Claire e al figlio Raoul, decide comunque di non poter fare a meno della loro presenza nella sua vita. Ovviamente non può rivelare il piano con cui ha fatto credere a tutti di essere morto, e quindi escogita un modo per continuare a vedere Raoul e Claire a loro insaputa. Quale soluzione migliore dei suoi infallibili travestimenti? Assane decide quindi di cambiare totalmente il suo aspetto fisico, grazie all’uso delle protesi, continuando a frequentare sua moglie e suo figlio, diventando l’allenatore di basket di quest’ultimo.
Claire aveva in realtà alcuni sospetti riguardo alla morte di Assane, ma come è arrivata a comprendere che dietro l’aspetto di quell’uomo ci fosse suo marito? Un indizio in particolare ha permesso alla donna di scoprire il travestimento di Assane. Quando una sera, a casa di Claire, quest’ultimo ripone nel frigorifero una bottiglia di pomodoro con il tappo rivolto verso il basso, la donna ricorda un flashback di quando erano bambini, accorgendosi appunto che non avrebbe potuto trattarsi di una semplice coincidenza. Nascosto dietro l’aspetto di uno sconosciuto, c’è proprio Assane, che non l’avrebbe mai potuta abbandonare.
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