Prodotto, diretto ed anche interpretato da Robert Redford, L’uomo che sussurrava ai cavalli è uno di quei film che non si sa perché, quasi chiunque ha sentito nominare, probabilmente per la particolarità del titolo. Oggi 10 novembre 2023 il film andrà in onda su Iris a partire dalle ore 21, per questo scopriamo chi è il sussurratore e in cosa consiste questa tecnica.
Nel film Redford interpreta Tom Booker, cowboy ed allevatore, giunto in soccorso della famiglia MacLean dopo il grave incidente occorso alla giovane Grace, una giovane Scarlett Johansson che in futuro potrebbe tornare ad indossare il costume di Vedova Nera. Tratto dall’omonimo romanzo, il personaggio di Tom, conferma l’autore Nicholas Evans, è però ispirato all’addestratore e divulgatore scientifico Buck Brannaman, coinvolto nella produzione del film come consulente equino.
Buck nasce nel 1962 nel Wisconsin per poi crescere nell’Idaho insieme al padre che però abusava di lui e del fratello. Grazie alla segnalazione di un insegnante, i due fratelli furono dati in affidamento ed è proprio per questo trauma che Buck ha iniziato a trovare rifugio nel mondo equino. Discepolo di Ray Hunt, è stato iniziato ad un tipo di addestramento basato sul rapporto tra allevatore e cavallo.
Comprende l’importanza di andare alla radice dei sentimenti dell’animale e delle attenzioni necessarie per istruirlo. In particolare Buck si è specializzato nel tempo nell’occuparsi di cavalli in difficoltà che hanno subito traumi, proprio come il suo quando era una bambino. Tutt’ora è impegnato in giro per il mondo, ospite in conferenze, ed ha trasmesso la sua passione alla figlia Mary che gestisce il loro ranch nel Wyoming.
Ispirando il personaggio del romanzo e del film, Buck è quindi un sussurratore. Questa tecnica consiste proprio nell’approcciare dolcemente al cavallo durante l’addestramento, senza utilizzare metodi coercitivi, di forza. Alla base c’è l’instaurazione di un rapporto empatico, rispettando i bisogni del cavallo, comprendendo il suo comportamento. Allo stesso tempo i sussurratori sono pratici appunto nel recuperare un animale traumatizzato, che ha subito violenze, ed allo stesso tempo aiutare le persone nel fidelizzare nuovamente con un cavallo, magari dopo un incidente.
L’uomo che sussurrava ai cavalli è quindi un film in larga parte romanzato ma l’arte dei sussurratori esiste eccome. Ancora oggi è utilizzata da molti allevatori che, riassumendo, considerano il cavallo come un essere vivente con cui rapportarsi, proprio come faremmo con una persona. Animale che con il cinema è molto legato essendo stato, a suo modo, protagonista della nascita della settima arte.