Con l’episodio 6, disponibile dal 10 novembre su Disney Plus, siamo arrivati al finale di questa seconda stagione di Loki. Purtroppo e per fortuna direte voi. Se non altro, con questa ultima puntata, abbiamo finalmente raggiunto degli importanti punti di svolta che attendevamo con ansia e che avranno importanti ripercussioni nel futuro del MCU. Ma è anche vero che non sarà semplice separarci, senza sapere quando potremmo riabbracciarlo, da quel dio norreno che abbiamo imparato a conoscere e ad apprezzare, e al quale, contro ogni pronostico, ci siamo anche un po’ affezionati.
Il Loki che avevamo visto finora si arricchisce qui di nuove e più profonde sfumature, in uno show a lui interamente dedicato e che permette a Tom Hiddleston di sviluppare al meglio la parabola del suo personaggio. Da odioso e odiato fratello di un carismatico Thor, sempre oscurato dalla sua luce, il Dio dell’Inganno scava nella sua natura e complessità, compiendo di fatto una trasformazione positiva che lo rende un po’ meno villain di come ci è sempre stato presentato. Senza ovviamente abbandonare del tutto i tratti che definiscono un Loki. Il mondo cinematografico, del resto, è ben ricco di super cattivi dal cuore buono. Vi lasciamo qui, a proposito, la nostra TOP 10 delle redenzioni più iconiche.
Loki alla ricerca della sua identità
Loki, in questa seconda stagione, e più che mai in questo episodio finale, riesce a trovare e a sperare in un destino migliore, in una versione migliore di se stesso. E questo sì grazie alla capacità di controllare il tempo, ma soprattutto alle persone che ha incontrato nel suo cammino una volta approdato alla TVA. E ancor di più grazie all’incontro con Sylvie, descrittagli come sua pericolosa variante, ma con la quale riuscirà, forse per la prima volta, a lasciar cadere le barriere della diffidenza. Quello che quindi ne uscito nella prima stagione è una love story che ha diviso i fan tra chi la considera una delle più genuine del MCU e chi la vede come innaturale e fuori luogo, data la natura degli dei coinvolti.
Di fatto questo tipo di dinamica tra Sylvie e Loki non viene portata avanti in questa seconda stagione, facendo quindi emergere come sia stata per lo più funzionale per la maturazione di Loki nella ricerca della sua identità e nel trovare una nuova maturità e consapevolezza. Ed è quindi anche grazie al confronto con Sylvie, con un altro sé che ha vissuto una vita diversa, che Loki è diventato il Dio dell’Inganno di questo episodio, capace di sacrificare i propri interessi per un bene superiore e collettivo.
Il destino del Multiverso nelle mani del Dio dell’Inganno

Nel finale di stagione ci troviamo ancora una volta a riflettere su quale sia la giusta decisione etica da prendere in merito alla vita delle linee temporali ramificate. Ecco se volessimo fare una critica, dopo 6 episodi, si arriva a percepire un po’ di ripetitività sul tema. Ma ancora una volta il modo in cui i vari protagonisti leggono la situazione è funzionale nell’ottica dell’atto finale.
Loki dopo aver ripercorso il passato infinite volte, in cerca di una soluzione per impedire il crollo del Telaio, si ritrova al cospetto di Colui che Rimane, nel momento che precederà la sua morte per mano di Sylvie. Loki qui apprenderà nuove verità che lo porteranno a rimettere tutto in discussione. Il Telaio temporale è infatti solo una misura di sicurezza istituita da Colui che Rimane per proteggere la Sacra Linea Temporale, a scapito del sacrificio delle altre ramificazioni e delle vite al loro interno.
Loki, nonostante gli avvertimenti di Colui che Rimane che gli ricorda come nel suo destino e DNA sia insita la sconfitta, esce dal piano già scritto, perché forse, anche se le probabilità a favore sono infinitesimamente basse, vale la pena rischiare per provare a costruire una realtà migliore. Loki salta quindi nuovamente nel tempo per tornare al momento in cui Timely sta per esporsi alle radiazioni temporali con il moltiplicatore e questa volta il suo intervento sarà realmente in grado di cambiare il corso degli eventi. Irrimediabilmente.
Vediamo quindi in azione un Loki che ha finalmente capito ciò che desidera davvero. Un Loki che ha compreso che Dio vuole e deve essere, per se stesso, per Sylvie e per tutti. Gloriosi propositi trovano realizzazione in una gloriosa quanto difficile decisione. PS. Oltre a guardare l’episodio naturalmente, se siete curiosi di sapere se questa ultima puntata contenga qualche indizio per una possibile stagione 3, potete leggere qui.