“Caro gentile lettore” incomincerebbe Lady Whistledown, è arrivata La regina Carlotta: Una storia di Bridgerton, il prequel spin-off di Bridgerton. La seconda stagione di Bridgerton ci aveva lasciato incuriositi riguardo il rapporto dolce/amaro tra l’incontentabile regina d’Inghilterra e il marito, che appare di sfuggita in una scena, visibilmente confuso e delirante. In questa nuova serie prodotta da Shonda Rhimes, mettiamo da parte la famiglia Bridgerton per concentrarci sulla loro storia d’amore, alla base della sviluppo utopico di questa società inglese del settecento.
La trama di La regina Carlotta: Una storia di Bridgerton
La protagonista è la regina Carlotta di Meclemburgo-Strelitz, un personaggio che era rimasto marginale nelle stagioni di Bridgerton. La serie è costruita su due linee temporali, che seguono la regina per come la conosciamo all’epoca degli eventi della serie principale, e la sua giovane controparte, novella sposa del re d’Inghilterra.
La trama principale è quella ambientata nel passato e segue la giovane Carlotta che, appena diciassettenne, è costretta a sposare re Giorgio d’Inghilterra. Questa unione avrà delle ripercussioni di portata epocale sulla società inglese, dato che sancisce l’inizio dell’eguaglianza razziale. Niente è però semplice come sembra: Carlotta dovrà fare i conti con il “grande segreto della corona”. Nella seconda linea temporale, nel “presente”, la regina è alla disperata ricerca di pretendenti per i propri figli, con lo scopo di assicurare la continuazione della successione tramite il prossimo legittimo erede al trono d’Inghilterra.
La regina Carlotta e la storia alternativa

La società inglese che ci aveva mostrato la prima stagione di Bridgerton aveva lasciato tutti a bocca aperta per la sua incredibile inclusività. Tanti avevano criticato la scarsa accuratezza storica dei rapporti umani utopici tra personaggi di culture, etnie e caste differenti. Tuttavia, é la stessa Lady Whistledown ad annunciarlo nel preambolo della prima puntata: “Questa non è una lezione di storia”.
La storia alternativa dell’universo Bridgerton inizia proprio dal matrimonio tra Carlotta e Giorgio, punto di svolta che porta ad una versione fittizia della società inglese del settecento che tenta per la prima volta di superare la divisione razziale con un processo chiamato “il grande esperimento”. Magari fosse vero!
Tuttavia, la storia inizia in un momento storico di transizione e quindi non ci racconta davvero come e perché il “grande esperimento” fosse possibile nell’epoca della Reggenza. Come si sia arrivati a questo punto di svolta è, purtroppo, il mistero più grande della serie, che rimane irrisolto e avrebbe necessitato di qualche spiegazione in più. Forse una seconda stagione dello spin-off, se non un prequel di questo prequel, colmerà anche questa lacuna alla tipica maniera Bridgerton.
La storia dietro la finzione
Nonostante l’accuratezza storica del mondo Bridgerton sia oggetto di frequenti critiche, la regina Carlotta è realmente esistita. Si sposò con Giorgio a 17 anni e, secondo alcune testimonianze, possedeva lineamenti “africani, da mulatta”. Come nella serie, ebbe non poche difficoltà ad abituarsi alla vita di corte ma con il tempo l’unione con Giorgio divenne felice e duratura e i due ebbero ben 15 figli. Altrettanto reale l’instabilità mentale di Re Giorgio. Le teorie più accreditate vanno da disordini di personalità multipla alla porfiria, una malattia genetica del sangue all’avvelenamento da piombo e arsenico.
Come spiega Chris Van Dusen in un’intervista, la premessa della serie viene proprio da questa storia davvero accaduta e dalla teoria che vede Carlotta come la prima regina d’Inghilterra di colore. Dai fatti e dalla supposizioni, si è poi cominciato a ragionare. “Cosa sarebbe successo se grazie a lei altre persone di colore fossero state elevate in società con titoli, terre?’”.
La regina Carlotta è la solita storia d’amore?

Una principessa scontrosa, un principe affascinante e gentile, un colpo di fulmine, un matrimonio, un ballo, abiti mozzafiato e una storia d’amore passionale nell’Inghilterra del settecento. Gli ingredienti per il tipico dramma romantico in costume ci sono tutti. E infatti, per tutta la prima puntata, lo spettatore sembra sapere dove andrà a parare la serie. Una storia del genere l’abbiamo già vista tante volte, “e anche troppe” sembra aggiungere Rhimes. Infatti, lo spettatore paziente arriverà alla fine sorpreso di scoprire che forse questa non è “la solita storia d’amore” che si aspettava.
Non è tutto un’utopia. L’amore di Carlotta e Giorgio non è così semplicemente fiabesco bensí conquistato, costruito, con cura e dedizione, con alti e bassi e non poche difficoltà anche insormontabili. Proprio perché su molti aspetti è fuori dagli schemi e ricca di misteri, la storia tra Carlotta e Giorgio, ci tiene col fiato sospeso.
I temi tabù
Così come Bridgerton non aveva paura di parlare di argomenti che sarebbero stati tabù nell’ambiente della nobiltà inglese, per antonomasia conservativo, lo stesso vale per il suo prequel. Infatti, il modo delicato ma reale in cui argomenti come la salute mentale, l’emancipazione della donna e la sessualità sono trattati li sdogana da superflui tabù, rendendo la serie d’epoca allo stesso tempo contemporanea nel suo approccio. Nonostante i temi più sensibili ed impegnativi rispetto a Bridgerton, lo spin-off riesce a trovare una giusta via di mezzo, riuscendo a parlare apertamente e a volte con l’opportuna leggerezza di temi che semplici non lo sono per niente.
L’appeal dei personaggi marginali

La serie riesce a rendere interessanti anche le sottotrame e i personaggi marginali oltre ai protagonisti. La storia del valletto Brimsley e di Lady Danbury, sono infatti parte integrante della trama. Questi personaggi ci permettono di lasciare la corte e i drammi dei reali da parte e avere uno spaccato inusuale e alternativo della società inglese. Specialmente Lady Danbury, una donna esilarante e pratica, sposata con un uomo molto più vecchio di lei, diventa paladina della nuova società egualitaria mal vista dai nobili inglesi “vecchio stampo”.
É un equilibrio prezioso quello di La regina Carlotta: Una storia di Bridgerton, che riesce a coesistere su diverse linee temporali con una storia romantica ma mai sdolcinata, di grande impatto sociale ma non eccessivamente impegnativa e pesante. Resta fedele alle aspettative dei fan della serie principale, ovvero quelle di trovarsi davanti un prodotto gradevole, leggero ma di impatto, da vedere tutto in un fiato. La terza stagione di Bridgerton è alle porte, qui puoi scoprire di cosa parlerà. Senza dubbio, ora che sappiamo la sua storia, guarderemo la regina Carlotta con nuovi occhi e nuova ammirazione.