Nonostante compia solo oggi quarantanove anni, Joaquin Phoenix ha già segnato pagine importanti della Settima Arte. La sua bravura è disarmante e gli ha permesso di lavorare con alcuni dei più grandi autori cinematografici contemporanei (da Ridley Scott a Paul Thomas Anderson, da Woody Allen a Thomas Vinterberg, da Spike Jonze a Todd Phillips, James Mangold e James Gray), bilanciando le partecipazioni a piccoli film indipendenti con quelle a grandi produzioni.
Dopo dolorose vicende familiari, i difficili esordi e i conflitti mai totalmente sanati con i riflettori hollywoodiani, Phoenix si è imposto con forza incredibile nello scenario cinematografico statunitense. Lo sguardo duro e malinconico, gli occhi grigi, il segno sul labbro e il suo carattere introverso, supportati da un talento sconfinato hanno reso tutti i personaggi da lui messi in scena indimenticabili. Man mano che le grandi prove si susseguivano, crescevano anche la sua espressività e la sua disponibilità ad immedesimarsi (anche fisicamente) in personaggi sempre più conflittuali e variegati, messi in scena senza mai perdere credibilità. Anzi, raggiungendo consensi sempre maggiori con il passare del tempo.
Disponibile ad interpretare ogni genere di pellicola (purché di valore), Phoenix ha via via raccolto riconoscimenti da ogni parte, diventando di fatto uno degli interpreti più apprezzati del globo. In attesa di poterlo presto ammirare, molto presto, in Napoleon, abbiamo realizzato la classifica dei suoi migliori dieci ruoli. Mai come in questo caso, l’operazione è stata complicata e dolorosa, costretti come siamo stati a sacrificare grandi prove e grande pellicole. Nonostante questo, noi ci abbiamo provato! Buona lettura (non insultateci)!
10. Irrational Man

Un professore cinico e affascinante si trasferisce in una grande università, spezzando i cuori di studentesse e alunne senza alcuni rimorso. Non ha più obiettivi nella vita, se non quello di far fuori un uomo che nemmeno conosce, solamente per un discorso origliato in un bar. In Irrational Man, Phoenix mette in scena un uomo meschino, talmente colto da diventare ottuso, e lo fa alternando un registro ironico in pieno stile Woody Allen a uno più serioso, che risalta il delirio inconsapevole delle azioni dell’uomo. Un Joaquin Phoenix meno noto da riscoprire al più presto.
9. Vizio di forma

A Larry piacciono le donne e i cannoni. Nel tempo libero, Larry si diletta a lasciarsi trasportare in indagini in cui non riesce a raccapezzarsi, immerso in nuvole di fumo e in situazioni che conosce a pezzi. Larry è allucinato e strafatto, è un simpatico imbecille che non ama la polizia, è un investigatore hippie di Los Angeles che vuole riconquistare la sua ex fidanzata, sparita e forse coinvolta in un crimine. O forse no. Chissà. In Vizio di forma, Joaquin Phoenix è semplicemente Larry, fulcro di un’investigazione centrifuga in cui nemmeno il protagonista sa a cosa sta assistendo quando vede Josh Brolin ingurgitare in piatto di marijuana. Tutto meraviglioso. Ah, Joaquin Phoenix è bravissimo.
8. C’mon C’mon

Mettere in scena personaggi straordinari è possibile solo con un grande talento. Ma è mettendo in scena personaggi ordinari che si valuta la credibilità di un attore. E in C’mon C’mon, Joaquin Phoenix riesce a trasmettere tutta la potente umanità di un uomo qualunque. Johnny è un giornalista itinerante, chiamato a ricoprire per la prima volta un ruolo paterno quando la sorella chiede il suo aiuto nel badare al nipotino Jesse. Johnny è incerto, in difficoltà nel portare a termine il suo compito, teme di sbagliare. E Phoenix, senza cadere nel patetismo, riesce a trasmettere perfettamente le emozioni e le frustrazioni del suo personaggio. Un attore straordinario al servizio di un personaggio ordinario.
7. Don’t Worry

John è un alcolista. John ha subito violenze e abusi da giovane. Beve per questo, ma è un alcolista, e sa di esserlo. Poi, un incidente lo priva dell’uso delle gambe. La sua vita cambia. L’arte, il disegno in questo caso, è un’ancora di salvezza potentissima che lo fa rinascere. E Joaquin Phoenix è magistrale. Nel rendere il disagio dovuto alla dipendenza prima, il dolore e l’orgoglio nell’affrontare la disabilità dopo. Senza bisogno di melodramma, autocommiserazione, retorica e con grande autoironia, Don’t Worry è un’opera riuscita in cui Phoenix mette in scena con grande umanità la vera storia del disegnatore John Callahan. Una performance meno nota ma di grandissimo valore.
6. A Beautiful Day – You Were Never Really Here

Premiato come “migliore attore” al Festival di Cannes 2017, Joaquin Phoenix in A Beautiful Day, interpreta Joe, un veterano con passato turbolento e con forti tendenze suicide, che trova uno scopo uccidendo i responsabili di un giro di prostituzione in cui sono coinvolte delle giovanissime ragazze. Sguardo triste, anima lacerata, odio che si fa largo tra i sentimenti, soffocandoli. Phoenix prende ispirazione da Travis Bickle e rende il suo personaggio moderno e struggente, potente nella sua silenziosa violenza. Il trailer riporta: “Joaquin Phoenix al culmine”. Per una volta, dobbiamo dare ragione agli slogan: Joaquin Phoenix è al culmine. Ma non ancora in TOP 5.
5. Lei

Sguardo malinconico. Presenza mite, ordinaria. Volto da ragioniere. Baffo a coprire la caratteristica cicatrice sul labbro. Le masse in movimento che rendono ancora più evidente la solitudine. Quello che vediamo in Lei è un Joaquin Phoenix col cuore spezzato, stanco, depresso da una relazione che non ha funzionato e dall’apparente impossibilità di ritrovare una via d’uscita da un tedium vitae che si fa soffocante. Sembra trovarla in Samantha, un’Intelligenza Artificiale con la voce di Scarlett Johansson. Ma neanche con lei c’è pace. Joaquin Phoenix rende perfettamente il carattere del personaggio voluto dal geniale regista Spike Jonze, personalmente legato alle vicende narrate. Senza patetismi, o forse un po’ sì. Ma necessari all’intento. Grandissima performance.
4. Quando l’amore brucia l’anima – Walk the Line

Interpretare personaggi reali non è mai facile. Impone agli attori di lavorare entro range ben delimitati: voce, movimenti e atteggiamenti non sono loro, ma sono di qualcun’altro. Se poi la necessità è quella di mettere in scena un performer, la situazione diventa ancora più complicata. Be’, Joaquin Phoenix in Quando l’amore brucia l’anima ci riesce, mettendo un scena un magistrale Johnny Cash. Nel film di James Mangold, Phoenix recita benissimo, interpreta alla perfezione le canzoni del cantautore e duetta perfettamente con un’ottima Reese Witherspoon. Senza mai scivolare nell’imitazione ma mantenendo sempre un’identità solida. Prima di Rami Malek e Austin Butler, ci fu Joaquin Phoenix.
3. Il gladiatore

Il ruolo di Commodo ne Il gladiatore è stato il vero e proprio punto di svolta della carriera di Joaquin Phoenix. Spietato, violento, incestuoso, parricida, Commodo è un personaggio viscido e infimo, assetato di potere e disposto a tutto per ottenerlo. E Joaquin Phoenix, nonostante il suo carattere mite e introverso, riesce ad immedesimarsi perfettamente. Grazie ad una recitazione che procede tra strappi violentissimi e momenti di quiete, Joaquin trasuda minaccia in ogni sua apparizione, rendendo efficace e per niente caricaturale il suo personaggio, antagonista memorabile in un film memorabile. Brividi ad ogni visione. Sperando (e pregando) che il sequel, che nonostante alcune defezioni potrà vantare un cast all star, sia all’altezza.
2. The Master

Freddie Quell è un uomo corroso dalla vita e dalla guerra, compromesso fisicamente e mentalmente dal secondo conflitto mondiale. Vaga di occupazione in occupazione senza una meta, mantenendo come unico ideale quello di rivedere e sposare la (troppo) giovane Doris. Solo l’incontro con Lancaster Dodd (un immenso Philip Seymour Hoffman) e con la “Causa” sembrano essere il palliativo per raggiungere la pace. Ma così non è. Le speranze sono nuovamente infrante e sono l’occasione perfetta per Phoenix di innervare la pellicola con tutto il suo talento. Ogni espressione, ogni smorfia, ogni movimento, ogni scatto d’ira e ogni pulsione sessuale sono il ritratto di un uomo distrutto. Non malvagio, ma incapace di superare il suo vissuto e il suo dolore. The Master è un saggio di recitazione in cui la bravura di Joaquin Phoenix ammutolisce e incanta, facendo provare per il suo personaggio sensazioni contrastanti, tra la compassione e la repulsione. Grazie Joaquin.
1. Joker

Siamo scontati? Forse sì, lo ammettiamo. Ma l’Arthur Fleck di Joaquin Phoenix è troppo immenso per non essere in cima alla nostra classifica. In Joker, Phoenix, dimagrito di oltre venti chili, mette in scena un uomo disperato e disilluso, costantemente rigettato da una società a cui lui non chiede altro che l’accettazione. Con la fiducia nella vita in progressivo disfacimento, con la madre anziana che si rivela essere sua nemica, con l’amore che gli sembra precluso, con l’arte comica non si rivela alla sua portata, Arthur non può fare altro che voltare a sua volta le spalle alla speranza, facendosi simbolo di una cruenta rivoluzione.
Joker è un film modellato a immagine e somiglianza del suo personaggio (e dell’attore che lo interpreta). Scenografie, colori e musiche sono il contorno perfetto della grande prova di un Joaquin Phoenix in stato di grazia, immerso in un personaggio complicato e commovente, patetico e violento. La resa della risata patologica, gli scatti d’ira, la depressione, la danza solitaria e l’odio di Arthur Fleck sono resi perfettamente, con l’aggravante di dover rivaleggiare con altri grandi interpreti (Jack Nicholson, Heath Ledger), a loro volta protagonisti di grandi ritratti del personaggio. Una performance che segna gli spettatori e che è, ad oggi, l’apice della grande carriera di un grandissimo attore. Grazie ancora, Joaquin Phoenix.