Jean Reno non è solo Léon: gli altri 5 film con Luc Besson

Per i 75 anni di Jean Reno noi della redazione abbiamo preparato un piccolo approfondimento su Léon e sugli altri 5 film che vedono collaborare l'attore franco-spagnolo e il regista Luc Besson. La loro è una collaborazione che ha segnato la storia del cinema contemporaneo.
Jean Reno non è solo Léon: gli altri 5 film con Luc Besson

Proprio oggi, Domenica 30 Luglio 2023, l’attore Jean Reno compie 75 anni di età. Il suo è un volto amato e rispettato da tutta la comunità cinefila mondiale. Un volto rimasto nei cuori degli spettatori soprattutto grazie al cult Léon, diretto da Luc Besson uscito nel 1994. Ma, oltre a questa perla dal grilletto facile, i due artisti hanno consolidato, negli anni, un vero e proprio sodalizio cinematografico. I titoli oltre a Léon sono 5, ed è anche attraverso questi che Reno ha conquistato gli Stati Uniti, Hollywood e il cinema mondiale.

Per festeggiare il suo compleanno abbiamo deciso di approfondire questi 5 titoli più uno, partendo dalle origini di Jean Reno fino ad arrivare al suo debutto nei blockbuster, alcuni dei quali rimasti iconici, passando per la collaborazione con Besson. Reno ha lavorato con nomi del calibro di Brian De Palma, Wim Wenders, Antonioni, Spike Lee, Kassovitz, prestando il suo volto in ruoli che verranno ricordati per anni a venire.

Jean Reno, Léon e altri 5 film

Una scena di Le Grand Bleu
Una scena di Le Grand Bleu

Ecco, quindi, i 5 film (6 considerando Léon) in cui Reno e Besson lavorano a stretto contatto. Una collaborazione che ha permesso al primo di farsi strada ad Hollywood e al secondo di proporre un personaggio iconico della storia della cinematografia.

Léon (1994)

Partiamo con il più ovvio, ma non sicuramente il più scontato. Léon è una produzione francese del 1994 scritta e diretta da Luc Besson. E’ uno di quei film che non ha bisogno di presentazioni. Sfido chiunque stia leggendo ad affermare che non ha mai visto o quantomeno sentito parlare di questo titolo. Beh, per rinfrescarci la memoria, Léon narra del protagonista omonimo, un sicario italo-americano, e di come la sua vita verrà stravolta dall’incontro con una bambina che ha perso tutto, interpretata da Natalie Portman.

C’è Jean Reno che interpreta un ruolo che Besson ha scritto pensando a lui. Una giovanissima Portman debutta sul grande schermo. Poi Gary Oldman, spietato e pazzo, regala una performance memorabile. I personaggi e le scene di questo film sono talmente iconiche che si potrebbe fare una serie spin-off su ognuno di loro. Léon è il film francese con la posizione più alta nella IMDb top 250. Questo è sicuramente il film che meglio definisce il rapporto lavorativo tra Reno e Besson, ma, come anticipato, non è l’unico.

Le Dernier Combat (1982)

Questa piccola gemma del cinema indipendente francese segna l’esordio alla regia di Besson e il primo ruolo di rilevanza per Reno. Siamo all’inizio degli anni ’80 e Reno, negli ultimi due o tre anni, lavora principalmente con compagnie teatrali. Ha partecipato in film francesi con piccole parti, ma, durante un provino per un film, Reno incontra Besson, assistente regia di quella produzione. I due fanno amicizia. Besson ha appena finito di girare L’Avant Dernier, il cortometraggio che ispirerà, due anni dopo, Le Dernier Combat. Il regista non ha dubbi: vuole Reno nel suo primo film.

Eccolo, dunque, nei panni del Bruto, in questo mondo post-apocalittico in bianco e nero. Le Dernier Combat è una perla nascosta di scene d’azione, scenari apocalittici e una colonna sonora degna di nota, firmata da Eric Serra. Questo film segna anche l’inizio della collaborazione storica tra il compositore Serra e Besson. Un titolo non per tutti (in 90 minuti ha solo due battute di dialogo), ma che per gli appassionati regalerà sicuramente una visione divertente e affascinante. Basti pensare che i critici dell’epoca hanno paragonato Besson a John Carpenter versione francese.

Subway (1985)

Quando un artista ha piena libertà d’azione difficilmente nel suo lavoro non si noterà la passione che c’è dietro. Con Subway Besson ha imparato ad avere confidenza con la macchina da presa. Scrive e dirige un film che, nel 1986, è tra i più visti in tutta la Francia. Un titolo dal ritmo incalzante, dalle scene divertenti e veloci. Il tutto in chiave gangster ma a Parigi e con una strizzata d’occhio ad uno stile che può essere paragonato a quello di Guy Ritchie degli inizi. La storia è quella di Fred che, mentre scappa da un gruppo di gangsters, si innamora e mette su una band nella metropolitana di Parigi.

Besson gioca in casa e mette nella band musicale un bassista e un batterista. I due sono interpretati dal compositore sopracitato Eric Serra e dall’ormai amico e collega Jean Reno.

Le Grand Bleu (1988) – La svolta per Jean Reno

Film d’apertura del Festival di Cannes 1988, Le Grand Bleu è il titolo che consolida definitivamente Besson come autore. Il regista ha dimostrato grandi capacità tecniche, una vocazione per lo storytelling visivo e l’suo di luci e colori per esprimere emozioni. La storia è quella della rivalità/amicizia tra i due apneisti Jaques Mayol e Enzo Molinari. I due hanno dedicato la loro vita all’acqua, portando il loro corpo allo stremo delle proprie capacità. In Francia è un vero e proprio cult, ma anche nel resto del mondo la pellicola è ricordata con stima.

Jean Reno interpreta l’apneista Enzo Molinari, liberamente ispirato al vero atleta Enzo Maiorca. Lo sportivo non ha apprezzato a pieno il modo in cui è stato rappresentato sul grande schermo, ma l’interpretazione di Reno è quella che finalmente lo mette in luce al resto del mondo. Una delle sue performance migliori, che lo ha visto candidato ai premi César nel 1989 come migliore attore non protagonista.

Nikita (1990)

Luc Besson crea un mondo, anzi un mood, che verrà associato tanto a lui quanto, successivamente, a Jean Reno. Ci riferiamo ai toni, ai tempi e ai personaggi di Nikita, il film uscito prima di Léon che sembra ambientato nello stesso universo cinematografico. E in effetti senza uno non avremmo l’altro. Il film racconta la storia di Nikita, una tossicodipendente a cui le cose si mettono veramente male durante una rapina con i suoi amici criminali finita in disastro. Verrà condannata all’ergastolo ma le viene offerta la possibilità di addestrarsi come sicario per i servizi segreti francesi.

L’atteggiamento neo-noir della protagonista, interpretata da Anne Paurillaud, i toni nostalgici e la violenza come unica soluzione accomunano questo titolo con il successivo di Besson. La peculiarità è che in Nikita compare un personaggio chiamato L’Eliminatore. Egli è uno spietato sicario che Nikita inconterà. Il volto è quello di Jean Reno e Besson ha confessato che quel personaggio è praticamente lo stesso di Léon. Nikita ha vinto un premio César e un David di Donatello per la migliore attrice straniera, un Nastro d’Argento per il miglior film straniero ed è stato nominato a numerosi Golden Globes.

Wasabi (2001)

Siamo nel nuovo millennio e Reno gode ormai di fama internazionale. Léon è il film al quale è più associato ma l’attore non smette di regalarci performance memorabili sia in blockbuster (come vedremo tra poco) sia in produzioni più piccole ma di alta qualità. Wasabi è uno di quei film. Diretto da Gérard Krawczyk e scritto da Luc Besson, il film è un vero e proprio tesoro dei polizieschi francesi. Umorismo e violenza si mischiano in una sceneggiatura che comunque riesce a commuovere, almeno quanto basta per prendere in simpatia i personaggi di questo film.

Jean Reno è il protagonista, il poliziotto francese Hubert Fiorentini. Dovrà volare in Giappone per via di un testamento lasciatogli da una vecchia fidanzata che non vedeva da anni. Iconica è la scena in cui Reno, impegnato a discutere sul mistero con un collega, mangia il wasabi a ditate, come se niente fosse.

Jean Reno nel mondo di Hollywood

Jean Reno e Vincent Cassel
Jean Reno e Vincent Cassel

Abbiamo concluso con Wasabi la rassegna dei sei film che legano l’attore al regista (senza dimenticare il compositore Serra, presente in tutti questi titoli tranne l’ultimo). Come anticipato all’inizio, questo sodalizio è forse uno tra i più importanti del cinema degli ultimi anni. Un po’ un Scorsese – De Niro ma francese. Grazie anche alla fama accumulata dai ruoli di Besson, Jean Reno si è distinto per aver prestato la sua faccia in ruoli iconici anche in film dal budget più alto, oltre ad aver collaborato con nomi importantissimi.

Ci riferiamo, per esempio, al primo Mission Impossible di Brian De Palma, una chiave di volta nella storia del cinema, in cui Reno è il pilota Frank Krieger. Oppure il mitico Godzilla di Emmerich, dove Reno è un agente dei servizi segreti francesi. In Ronin è il collega di Robert De Niro, in I fiumi di porpora è al fianco di Vincent Cassel diretto da Kassovitz. Poi i lavori con Wim Wenders, Spike Lee, i ruoli in Il codice da Vinci, I Visitatori, Rollerball.

Insomma, Jean Reno può vantare una carriera con i fiocchi. Il volto di Léon deve molto al sodalizio con Besson, ma anche il regista ha trovato nel suo attore una sicurezza destinata a grandi cose. Reno è sicuramente uno dei volti più riconoscibili della filmografia tra i primi anni 90 e i tardi 2000, rendendolo uno degli attori più amati di quei tempi, e non solo.

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