James Gunn è di certo uno dei registi pop più amati oggi. Conosciuto da quasi tutti, ci ha regalato grandissimi cinecomics che hanno mostrato il suo enorme talento per la settima arte. Ma quello che più colpisce di Gunn è la sua capacità di mettere sempre il suo marchio in ogni cosa che fa, rendendo un prodotto prettamente commerciale, quali sono i film supereroistici, in qualcosa di più: un vero film d’autore, con una propria poetica e un personale marchio stilistico.
Se in passato abbiamo già visto grandi autori confrontarsi col genere, con incursioni più o meno riuscite e prolungate (basti ricordare Tim Burton e Christopher Nolan con i loro Batman, Sam Raimi con il suo Spider-Man o Guillermo del Toro col suo Hellboy), nessuno lo aveva fatto con tanta costanza e abilità riuscendo a reinventare e plasmare personaggi, nuovi o sconosciuti che fossero, così memorabili eppure così profondi. E oggi che è ormai vicino ai sessanta, è giusto celebrare la sua grande carriera.
Gli inizi di James Gunn

James Gunn ha mostrato tutto il suo talento e la sua abilità fin dagli esordi, con uno stile palpabile già dalle sue primissime opere. Un autore in grado di dare vita a Tromeo and Juliet, un’anarchica, irriverente e surreale rivisitazione del classico di Shakespeare, operazione che la Troma sapeva già fare tanto bene. Anche se formalmente non accreditato alla regia, ha dato un grande apporto al film girando la gran parte delle sequenze creando, insieme a Lloyd Kaufman, un capostipite del trash, quello bello.
Ma è la sua successiva opera da solista, e dove figura effettivamente come unico regista, a mettere davvero in mostra il giovane Gunn. Ancora una volta mette in scena un surrealismo grottesco che però si rifà ad una certa fantascienza horrorifica, pescando a piene mani dal body horror con evidenti rimandi a Carpenter e Cronenberg. Le citazioni fioccano, ma ognuno di questi elementi derivativi vengono rielaborati dalle sapienti mani dell’autore per creare un’opera davvero troppo poco conosciuta, che è un piccolo tesoro da scoprire.
I “cinecomics” di James Gunn

L’esordio del regista alla Marvel è stato come un fulmine a ciel sereno. Qualcosa di così mainstream come un film della Marvel (in un epoca in cui era ancora al suo apice pop) che però si allontanava molto da tutto il resto. Con Guardiani della Galassia Gunn si è fatto conoscere al mondo intero per quello che era sempre stato: regista e sceneggiatore di grande caratura. Iniziata nel 2014 e da poco conclusa, la sua trilogia spaziale, sia per ambientazione che risultato, ha segnato certamente uno dei punti più alti di sempre della Marvel, regalandoci una bellissima epopea spaziale moderna.
James Gunn non è solo stato in grado di rendere memorabili e immortali dei personaggi fumettistici secondari, ma è persino riuscito a resuscitare uno dei peggiori flop della storia recente targato DC. La missione suicida che è stato il film del 2016, Suicide Squad, causata dalla pesante ed invadente intromissione della produzione, sembrava aver mai messo una bella lapide sul franchise. Poi è arrivato il redentore James Gunn. The Suicide Squad – Missione suicida è caustico, divertente, geniale, anarchico, sfrontato, intelligente, praticamente un trattato stilistico del regista. È tutto terribilmente James Francis Gunn Jr.
Quando hai i supereroi nel DNA

Ma ancora prima della roboante Marvel e più cruda DC, c’era stato Super – Attento crimine!!! Un’altra opera davvero troppo sottovalutata e ignorata praticamente da tutti che ha anticipato di molto i tempi, introducendo una vera e organica critica al genere. Anche qui Gunn mostra violenza e sangue a palate innestando però una critica, per niente velata, proprio del mondo di queste “super” persone. La mediocrità del nostro protagonista, vera e non ostentata o per niente credibile come in altri casi simili, permette al regista di raccontare una storia da fumetto nel mondo davvero reale.
Non stupisce quindi che James Gunn sia tanto amato e celebrato, visto quello che ha da sempre dimostrato. Non vediamo l’ora di scoprire il suo nuovo film Superman Legacy, che dalle premesse sembra già molto interessante, e magari un giorno non troppo lontano potremo godere di questo straordinario autore anche fuori dal contesto supereroistico. Di certo, in qualsiasi caso, ci regalerà grandi film.