James Cameron: i sequel di Avatar saranno sullo stile de “Il Padrino”

James Cameron torna a parlare dei sequel di Avatar, lui ha intenzione di dirigere una saga familiare sullo stile de “Il Padrino”.

Dopo aver criticato il franchise degli Avengers (per lui eccessivamente stereotipato), James Cameron torna a parlare dei sequel di Avatar, ovvero il film multi-miliardario che lo ha consacrato alla storia del cinema. Attualmente il regista sta girando contemporaneamente gli altri capitoli e, durante la presentazione della serie documentaria AMC James Cameron’s Story of Science Fiction, ha rilasciato alcune informazioni sulla piega che sta prendendo la saga.

Ecco la dichiarazione riportata su Deadline:”Riguardo alla storia, mi sono ritrovato come un padre di cinque bambini che inizia a pensare a come sarebbe Avatar se fosse trattato come un dramma familiare. E se fosse stato come Il Padrino? Ecco i miei sequel saranno una saga familiare come quella“.

Il regista ha poi continuato:”I sequel saranno molto diversi dal primo film, anche se ci sarà lo stesso tipo di ambientazione e la stessa attenzione allo ‘shock per il nuovo’. Vogliamo raccontarvi cose che non solo non avete mai visto prima, ma che non avete neanche mai immaginato. La storia è molto diversa ma prosegue con le vite dei personaggi che abbiamo visto nel primo film. Ci siamo domandati: cosa succede una volta che i guerrieri che si gettavano dai dirupi sulla schiena di enormi Toruk arancioni crescono e hanno dei figli? È interessante. Ora sono quei bambini che ereditano il cambiamento. I grandi franchise, al giorno d’oggi, sono poco interessati a queste dinamiche“.

Dunque Cameron e i suoi collaboratori hanno già in mente la narrazione fino al quinto film di Avatar ed hanno ben chiaro quali siano in personaggi, le creature il design dei luoghi. L’intenzione del regista è quella di stupire il pubblico con un progetto originale, secondo lui quest’impostazione familiare “potrebbe rovinare totalmente il nostro progetto o distinguerlo, rendendolo ancora una volta unico. Nessuno lo saprà finché non faremo i film e li faremo uscire al cinema”.

Non resta altro che aspettare allora.

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