Io, Daniel Blake: trama e cast del film che emozionò Cannes

In occasione della messa in onda di Io, Daniel Blake del regista inglese Ken Loach, ripercorriamo il cinema impegnato del maestro britannico utilizzando il film (stasera su Rai 5) come torcia per illuminare tutta la sua produzione. Il suo cinema di denuncia sociale è infatti vivissimo nel film palma d’oro a Cannes 2016.
Io, Daniel Blake trama e cast del film che emozionò Cannes

Stasera Rai 5 manderà in onda in prima serata il capolavoro del regista britannico Ken Loach, Io, Daniel Blake. Il regista 87enne, che ha cominciato prestissimo a girare film politicamente ma soprattutto socialmente impegnati, ha raggiunto l’apice successo negli ultimi 20 anni, specie con pellicole come questa e Il mio amico Eric (con la straordinaria partecipazione del fuoriclasse francese del Manchester United, Eric Cantona).

Vincitore della palma d’oro a Cannes nel 2016, il film racconta della travagliata vita quotidiana del 59enne vedovo Daniel Blake, alle prese con il progresso tecnologico di cui è letteralmente una vittima. Loach dipinge un quadro della situazione dei primi anni del secondo millennio in Inghilterra, a Newcastle nello specifico. 

Trama di Io, Daniel Blake

Daniel Blake, Katie e i suoi bambini in Io, Daniel Blake
Daniel Blake, Katie e i suoi bambini in Io, Daniel Blake

Falegname di mestiere, Daniel Blake si è sempre guadagnato da vivere con il sudore della sua fronte ma, dopo un infarto avuto sul posto di lavoro, i medici gli hanno vietato di riprendere la sua attività. Per la prima volta, dunque, Daniel Blake si ritrova a dover chiedere un’indennità economica da parte dello stato. Quella che seguirà sarà un’Odissea burocratica che travolgerà l’ingenuo Blake, che si ritroverà nel limbo della disoccupazione senza poter lavorare e senza alcun sussidio. Nel mentre conosce una giovane madre single di due bambini, Katie, trasferitasi da Londra. 

Blake, nell’attesa del sussidio, si offre di aiutare Katie con lavoretti dentro la casa che le hanno affidato. Katie ha profonde difficoltà economiche e sbarca il lunario facendo le pulizie. Seguono scene di alternanza tra la frustrazione tenera di Daniel Blake e il profondo dramma della condizione di Katie, il cui denominatore comune è la loro solidarietà. Il vero villain della storia sembra essere proprio la macchina amministrativa dello stato, incurante delle esigenze delle categorie meno fortunate che inevitabilmente non riescono a tenere il passo del progresso tecnologico. 

La denuncia di Ken Loach

Ken Loach
Ken Loach

Il cinema di Ken Loach ha profonde radici sociali affondate nel suo pensiero politico spiccatamente di sinistra. Il regista inglese, figlio di operai, ha dedicato la sua intera vita all’attivismo nei confronti dei ceti meno abbienti e delle categorie discriminate. Il cinema di Ken Loach però non propone la classica retorica del povero che si fa strada e diventa qualcuno nella società (come logica hollywoodiana vorrebbe) ma piuttosto è carica di denuncia sociale di una situazione di abbandono generalizzata

Il protagonista tipico loachiano non è un Working Class Hero, ma un semplice, drammatico, lavoratore tra i lavoratori, molto più simile al ragionier Fantozzi che al campione russo Stachanov. Infatti, raramente compaiono grandi nomi attoriali tra i protagonisti dei film di Loach. In tal senso a parte il suo feticcio Robert Carlyle (l’iconico Bagbie di Trainspotting), i premi Oscar Adrien Brody (Breadand Roses), Frances McDormand (L’agenda nascosta) e un giovanissimo Cillian Murphy (qui i suoi ruoli più importanti al fianco di Nolan) nel dramma bellico irlandese Il vento che accarezza l’erba, i suoi protagonisti non sono attori famosi.

Dave Johns, protagonista di Io, Daniel Blake è uno di questi.

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