Hugh Grant: la TOP 10 del re della commedia romantica

Hugh Grant compie 63 anni, ma nei nostri ricordi lui è ancora quel libraio impacciato di Notting Hill. È indubbio che la popolarità dell’attore britannico sia stata legata anche ai suoi ruoli in alcune iconiche romcom. Dieci commedie romantiche con cui Hugh Grant ci ha fatto innamorare perdutamente di lui.
Hugh Grant: la TOP 10 del re della commedia romantica

Oggi, 9 settembre 2023, Hugh Grant compie 63 anni. Già da qualche anno ha i capelli grigi, il sorriso che ha fatto sciogliere più di una generazione è contornato di rughe, solo quello sguardo azzurrissimo resiste al passare degli anni. Nulla da fare, anche i sex symbol invecchiano. Se chiudiamo gli occhi, riusciamo ancora a immaginarcelo giovanissimo, attraverso la granulosa filigrana di certe pellicole di qualche tempo fa. Hugh Grant è stato e continua ad essere un attore dalla straordinaria bravura, che ha collaborato con registi del calibro di Polanski, James Ivory, Stephen Frears. Negli ultimi anni, ha accumulato ruoli in film per il grande pubblico, come Paddington 2 e Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri.

Ma è innegabile che parte della sua fama, il buon vecchio Hugh la debba alle commedie romantiche. Tra gli anni ’90 e i primi 2000, Hugh Grant è stato l’uomo perfetto, il principe azzurro, il dedicatario di mille sospiri sognanti davanti allo schermo di una tv, su cui era intento in un’ennesima, strappalacrime dichiarazione d’amore. Per il suo compleanno, abbiamo scelto di ricordarlo così: come un eroe romantico moderno, compilando una classifica di dieci film con Hugh Grant da guardare e riguardare quando siete in vena di romanticismo e accenti britannici.

Criminali da strapazzo

Criminali da strapazzo non è la più brillante delle commedie di Woody Allen, ma Hugh Grant luccica come un gioiello della Corona in un ruolo realizzato su misura per lui. Grant interpreta David Perrette, un raffinato e coltissimo mercante d’arte, pigmalione per l’Eliza Dolittle di Franchy Winkler (Tracey Ullman), donna divenuta in poco tempo straordinariamente ricca, ma priva di una qualunque formazione culturale. Franchy è come burro nelle mani di David, che elogia le sue straordinarie capacità di apprendimento, la sua sensibilità, la sua generosità…finché le finanze di Frenchie non si esauriscono. A questo punto, anche lo charme di David svanisce, rivelando null’altro che un abile manipolatore pronto a fuggire al più presto con le ultime sterline sgraffignate alla sua gallina dalle uova d’oro.

Iniziamo la classifica con un ruolo insolito, da infido seduttore più che da uomo dei sogni. Quale sia stato il ragionamento dietro questo casting bisognerebbe chiederlo ad Allen, ma ci diverte pensare che possa entrarci quel famoso scandalo che solo quattro anni prima aveva visto Hugh Grant come marito fedifrago, agli antipodi rispetto alla sua ben consolidata immagine da principe azzurro delle romcom. E David Perrette sembra incarnare i due opposti: seduttore dal fascino irresistibile che cela un volto meschino. Coincidenze?

Chopin amore mio

Come potevano mancare almeno un paio di titoli in costume in una classifica dedicata a un attore inglese? Stavolta Hugh Grant non veste i panni di un personaggio letterario di austeniana memoria, bensì quelli di un Romantico con la “r” maiuscola: il pianista e compositore polacco Chopin. Chopin amore mio (titolo originale Impromptu) è un racconto romanzato della vera relazione tra Chopin e l’autrice francese Aurore Dupin, meglio conosciuta sotto lo pseudonimo di George Sand. Un film che, nonostante l’ambientazione storica e la pellicola sgranata, risulta modernissimo nell’affrontare con garbo tematiche legate al genere e alla sua presentazione.

Sulle note delle composizioni del vero Chopin, Hugh Grant e Judy Davis intrecciano una commedia degli equivoci che strizza l’occhio alle grandi storie d’amore della letteratura ottocentesca (Cyrano de Bergerac in primis, con Emma Thompson nel ruolo di pseudo-Cristiano). Chopin amore mio avrà poco a che fare con la realtà storica, ma grazie ad ottime interpretazioni e una scrittura vivace risulta un racconto tenero ed esilarante.

L’inglese che salì la collina e scese da una montagna

Un titolo chilometrico per una storia tutta incentrata sull’importanza delle misure: nel 1917, in Inghilterra, una montagna, per essere definita tale, deve avere un’altezza di almeno mille piedi (circa trecento metri). Hugh Grant è Reginald Anson, uno dei due cartografi preposti a misurare l’altura della cittadina gallese di Ffynnon Garw. Quando la vetta viene declassata a semplice collina, gli abitanti del paese decidono di innalzare artificialmente il monte dei piedi mancanti. Ovviamente, bisognerà trattenere i cartografi in città finché l’impresa non sarà compiuta, e quale miglior indugio dell’amore?

In un villaggio di rustici campagnoli, si staglia la figura delicata ed elegantemente vestita di Hugh Grant e il suo altolocato accento british emerge con prepotenza dalla confusa parlata locale dei cittadini di Ffynnon Garw. Per farla breve, in questo film Hugh Grant non ha rivali. L’inglese che salì la collina e scese da una montagna raggiunse una moderata notorietà nel 1995, sfilando sia a Cannes che al Festival di Mosca. Se credete che non vi sia nulla di più romantico di un paesino di campagna nella verde Inghilterra e non vi lasciate intimorire dall’accento gallese, questo è il film che fa per voi.

About a Boy – Un ragazzo

Dramedy quasi da Oscar, About a Boy – Un ragazzo è un film tratto da un romanzo di Nick Hornby (High Fidelity, An Education). Hugh Grant è Will Freeman, un uomo che conduce una vita scialba e superficiale, costretto a rivoluzionare la sua vita grazie all’incontro con il dodicenne Marcus (un giovanissimo Nicholas Hoult). Minacciando di svelare a tutti le menzogne che Will racconta per sedurre le donne, Marcus lo obbliga a uscire con sua madre (Toni Collette), donna affetta da una severa depressione e sull’orlo del suicidio.

About a Boy tocca molti temi delicati attraverso lo sviluppo del rapporto tra Marcus e Will, un bambino e un bambinone che affrontano insieme un difficile percorso di crescita. La metamorfosi di Will investe anche la sua sfera sentimentale, nel momento in cui realizza di voler sviluppare una relazione significativa dopo una vita di rapporti occasionali. Filone narrativo romantico a parte, le vera storia d’amore di About a Boy è il commovente rapporto padre-figlio che nasce tra Will e Marcus.

Love Actually

Hugh Grant che balla nella casa del primo ministro inglese

C’è chi ogni Natale deve riguardare Una poltrona per due, chi Natale a Casa Cupiello e chi, non è davvero festa, senza un rewatch di Love Actually. Commedia britannica corale di Richard Curtis, Love Actually ebbe un successo straordinario, tanto da diventare un classico natalizio persino negli States. Il cast è una vera e propria parata di star inglesi: Emma Thompson, Alan Rickman, Bill Nighy, Keira Knightley, Martin Freeman e persino Rowan Atkinson, Mr. Bean in persona! Ovviamente, Hugh Grant non poteva mancare.

Il film è diviso in ben dieci segmenti narrativi, tutti intrecciati, spesso da rapporti di parentela o da pure coincidenze. Una sorta di speciale natalizio in stile Decameron. Grant è David, niente poco di meno che il primo ministro inglese. La sua bella è Natalie, sua dipendente, cosa che, con rinnovata sensibilità, ci fa storcere un po’ il naso, ma teniamo presente che Love Actually risale ormai a vent’anni fa. La sequenza in cui David bussa a tutte le case del vicinato di Natalie pur di ritrovarla è per molti la prova d’amore definitiva, ma noi Hugh Grant lo preferiamo scatenato in un ballo alla Risky Business al 10 di Downing Street.

Ragione e sentimento: Hugh Grant da sogno

Si giunge al necessario adattamento di Jane Austen, non Orgoglio e Pregiudizio (per quello ci basta Bridget Jones), ma Ragione e Sentimento, di Ang Lee. Orso d’oro al Festival di Berlino e Oscar per miglior sceneggiatura non originale, Ragione e sentimento è uno dei migliori adattamenti della Austen ed ha il merito di aver rilanciato gli adattamenti dei suoi romanzi, in pausa dal 1940. La storia ruota intorno alle sorelle Dashwood, vittime dell’egoismo del loro fratellastro e sua moglie, soli eredi della fortuna del signor Dashwood e null’affatto ansiosi di condividerla.

Hugh Grant qui interpreta Edward Ferrars, amore impossibile di Elinor Dashwood, poiché destinato a sposare una donna facoltosa. La straordinaria interpretazione di Grant trova manforte nei cambiamenti che Emma Thompson, sceneggiatrice, ha apportato alla storia della Austen, in cui i personaggi maschili erano, a suo parere, troppo freddi e distaccati. La Thompson dà a Grant la possibilità di svelare un lato più sensibile di Edward e, omettendo con astuzie alcune scene, dà vita ad un eroe romantico ideale, moralmente superiore alla sua controparte letteraria. Non c’è da stupirsi allora se Grant nei panni di Edward ci appare come l’uomo dei nostri sogni: lo hanno progettato apposta.

Il diario di Bridget Jones: Hugh Grant contro Colin Firth

Altro adattamento tratto da Jane Austen, seppur molto libero. È ormai noto che Il diario di Bridget Jones si basi spudoratamente su Orgoglio e Pregiudizio, tant’è che il personaggio di Colin Firth (interprete nella miniserie della BBC su Orgoglio e Pregiudizio) fa persino cognome Darcy. Altra collaborazione Curtis-Grant, ma stavolta altro che uomo perfetto: Hugh Grant è un fedifrago bugiardo, sleale nei confronti di partner e amici, disposto a tutto per portarsi a letto chi stuzzica la sua fantasia. Affascinante all’apparenza quanto viscido una volta conosciuto, non c’è dubbio che la scelta di Bridget debba ricadere sul “burbero ma buono” Mark Darcy.

Eppure, ancora oggi, se provate a chiedere ai fan della trilogia dei Diari chi preferirebbero tra Colin Firth e Hugh Grant, molti si dichiarano a favore del secondo. Sì, le sue azioni sono deplorevoli, ma condivide pur sempre aspetto e charme con uno degli attori inglesi più amati di sempre. Se Bridget passa ben tre film a vacillare tra lui e Darcy, non deve essere facile resistergli.

Notting Hill

Quante volte abbiamo sognato di incontrare gli attori di cui ci siamo innamorati attraverso lo schermo? Richard Curtis mette in scena i sogni più reconditi degli assidui appassionati di commedie romantiche: una persona qualunque che non solo incontra, ma si innamora- ricambiata!- di una star del cinema. Ma la celebrità in questione non è Hugh Grant: lui fa la parte del tizio qualunque, William Thacker, proprietario di una piccola libreria a Notting Hill. La stella è la splendida Julia Roberts, nel film Anna Scott, attrice hollywoodiana che si ritrova per caso nel suo negozio.

C’è poco da aggiungere su Notting Hill: una delle commedie romantiche che ha fatto la storia, un grande classico, tant’è che, nella memoria collettiva, la scena di Hugh Grant nascosto tra i giornalisti per parlare con la Roberts ha scavalcato per popolarità il finale di Vacanze Romane, a cui Curtis si è ispirato. E ammettiamolo, seppur Notting Hill è realizzato per invitare l’identificazione dello spettatore con l’ordinario William Thacker, molti preferiscono rivedersi in Julia Roberts. E non perché interpreta una star del cinema, ma perché anche noi vogliamo Hugh Grant che ci dichiara il suo amore in conferenza stampa (anche se lui, nella vita vera, non è proprio un romanticone…)

Maurice

Nel 1987, James Ivory vince il Leone d’argento di Venezia con Maurice, adattamento cinematografico del romanzo di E. M. Forster, scritto agli inizi degli anni ’20, ma pubblicato soltanto nel 1971. Immaginate una sorta di Call Me By Your Name, ma ambientato nell’Inghilterra edoardiana. Maurice, (James Wilby) è un giovane inglese che si trova a fare i conti con la propria omosessualità in una società che la percepisce ancora come un crimine. Nella pellicola di Ivory, il primo amore di Maurice è il compagno d’università Clive, interpretato da Hugh Grant. Clive è un ricco aristocratico, innamorato di Maurice, ma troppo timoroso di rischiare la sua posizione sociale per ammetterlo, persino a se stesso.

Al giorno d’oggi, Maurice è considerato uno dei film pilastro del cinema LGBQTIA+, soprattutto grazie alla sua conclusione positiva, ma nient’affatto scontata. Clive è un personaggio a tratti negativo, ma dietro la cui meschinità non è difficile scovare insicurezze e comprensibili paure. A lui, a cui il coraggio è mancato, spetta il finale più amaro. Come se in Notting Hill partissero i titoli di coda subito dopo che Grant dice di no a Julia Roberts. Ma anche gli amori infelici valgono la pena di essere raccontati, nell’attesa di passioni più dolci.

Quattro matrimoni e un funerale (non di Hugh Grant)

Chiudiamo tornando indietro, al principio: 1994, Hugh Grant è sull’orlo di gettare la spugna. Non lo chiamano per nessuna audizione e non lavora da mesi. Richard Curtis ha provinato più di settanta attori per la parte di Charles, ma non trova uno che gliene vada bene. In realtà nemmeno Grant lo convince tanto, è troppo bello per interpretare quell’imbranato Charles, secondo Curtis. E invece è l’inizio di una magnifica collaborazione. Quattro matrimoni e un funerale fu, alla sua uscita, il film britannico con maggiori incassi di sempre e lanciò la fama da rubacuori di Hugh Grant fino in America.

Come diceva Robin in How I Met Your Mother, nell’amore servono chimica e tempismo, e il secondo è uno stronzo. Non c’è film che esemplifichi la lezione meglio di questo. Charles è il perenne scapolo che vede i suoi amici uno ad uno passare alla fazione degli ammogliati, finché non conosce Carrie (Andie McDowell), proprio ad un matrimonio. I loro incontri finiscono sempre, ironicamente, per concentrarsi tutti durante eventi a tema nuziale. Riflessioni sull’amore, sul tempo, sulla morte, sulla vita e con chi passarla si intrecciano nelle conversazioni argute e pungenti degli amici di Charles, che si rende conto che ci si può pentire per tutta una vita di essersi sposati, ma anche di non averlo fatto. Soprattutto quando abbiamo avuto davanti la persona giusta.

E questi sono, secondo noi, i 10 film da guardare e riguardare per riaccendere la vostra passione per Hugh Grant. Qual è la vostra commedia romantica preferita con Hugh Grant? È finita nella lista? Fatecelo sapere nei commenti!

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