Hellboy, David Harbour parla della nuova versione più fedele al fumetto

David Harbour, celebre per il suo ruolo in Stranger Thing, ha discusso sulla nuova versione più macabra e cupa di Hellboy.

David Harbour è diventato celebre al grande pubblico per il ruolo di Jim Hopper, nella serie di successo “Stranger Things”. Il personaggio di Hellboy, precedentemente interpretato da Ron Perlman (nel film di Guillermo del Toro), passerà ora tra le mani dell’attore statunitense, che dovrà fare i conti con una schiera di fan molti legati alla vecchia versione. Tuttavia le premesse per il nuovo reboot sembrano promettenti: il film sarà una versione più cupa e fedele al fumetto.

David Harbor, in un’intervista a “The Hollywood Reporter” ha parlato proprio di questi aspetti, ricordando inoltre che alcuni amici gli avessero consigliato di abbandonare il progetto (in quanto troppo spinoso):” Alcuni nerd che conosco molto bene sono venuti da me, e io rispetto le loro opinioni perché sono miei amici, e mi hanno detto -Scappa da Hellboy, scappa!”.

L’attore ha poi spiegato le motivazioni per le quali crede in questo film, tra cui gli elementi di novità inseriti rispetto all’originale e la fedeltà nei confronti del fumetto:”I fumetti mi sembrano molto più macabri, molto più melanconici, con più rabbia, dolore. Ho percepito i precedenti film in modo più divertente e luminosi, e anche più stupidi in un certo senso. Personalmente, però, ho pensato di approcciarmi a questo materiale con una prospettiva diversa, facendo qualcosa completamente differente da ciò che è stato fatto in passato”.

Per tutti questi motivi i fan possono stare tranquilli ed accettare entrambe le versioni, dal momento che è possibile “apprezzare il Batman di Michael Keaton e quello di Christian Bale.. o il Joker di Jack Nicholson e quello di Heath Ledger“.

Infine Harbour afferma che invece ci sono altri Joker che non devono necessariamente piacere (evidentemente riferendosi a quello di Jared Leto in “Suicide Squad“), ricordando che il punto non è tanto la trasposizione di uno stesso film (o personaggio), quanto la qualità e il grado di innovazione con cui si costruisce.

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