L’ultimo capitolo della saga di James Gunn: Guardiani della Galassia Vol 3. Giunto finalmente nei cinema, il nuovo film sugli eroi Marvel ha lasciato tutti a bocca aperta. Forse, con questo film, Gunn tocca l’apice del Marvel Cinematic Universe… e subito dopo lo lascia orfano. Soli, nell’immensità dello spazio e delle fasi 4 e 5, i Guardiani della Galassia brillano come una stella.
Guardiani della Galassia Vol 3, la storia
Quanto ci ha fatto inca**are questo film! Ma adesso ci arriviamo. In questo terzo capitolo, i Guardiani della Galassia sono rimasti senza Gamora. Per questo Peter Quill è distrutto, e si rifugia nell’alcol sperando che la nuova versione della sua amata si innamori di lui. Durante una tranquilla giornata su Knowhere però, i Guardiani sono attaccati da Adam Warlock (già dal futuro incerto, leggi qui), mandato dall’Alto Evoluzionario per riprendersi Rocket, la sua più interessante creazione. Warlock viene presto rispedito al mittente ma la vita di Rocket è appesa a un filo. Saranno Star-Lord, Drax, Nebula e Groot a dover salvare il loro amico.
Il passato di Rocket, Rocket Racoon

La narrazione, sempre condita con una super colonna sonora, è puntellata dai flashback di Rocket, che in fin di vita ricorda il suo passato. In una scena che ricorda quella di Toy Story in cui Woody e Buzz si ritrovano tra i giocattoli modificati a casa di Sid, scopriamo che il passato oscuro di Rocket ci è stato tenuto nascosto per un motivo. I flashback sono di una crudeltà e di una sensibilità incredibili, e la svolta narrativa è un pugno nello stomaco che Gunn ha deciso di tirarci senza alcun avviso.
L’Alto Evoluzionario non conosce un limite, così come la perfezione a cui dice di ambire. Gli esperimenti sugli animali servono per creare un nuovo mondo, senza alcuna violenza, senza alcuna paura. Creare e distruggere, finché non può dire di essersi elevato al livello di un Dio: ma cosa c’è di più disumano? La metafora biblica a cui accenna il film è evidente in una delle ultime scene. In un ambiente come questo, terrificante e perverso, Rocket è stato creato. L’opera migliore dell’Alto Evoluzionario, anche se lui per primo non lo vuole ammettere finché, ovviamente, non gli scappa.
Nella valle di lacrime… con Drax

In mezzo alle lacrime versate e alle emozioni che la situazione generale porta a farci provare, il clima della narrazione è smorzato dal miglior Drax mai visto. Le sue battute hanno fatto esplodere la sala, e la crescita che gli spetta durante il film lo rendono per noi il miglior personaggio di Guardiani della Galassia Vol 3, se non dell’intera saga.
Perché Guardiani della Galassia Vol 3 fa inca**are?

Sul Marvel Cinematic Universe se ne sentono di ogni, e l’ultima fase l’ha reso praticamente indifendibile dalle critiche. Forse la critica più fondata è però quella che mira all’autorialità dei registi che lavorano in questo settore della Disney, i quali non possono esprimersi a pieno perché parte di un progetto più grande di loro a cui devono essere coerenti. Però questo non significa che non possano essere raccontate delle belle storie.
Guardiani della Galassia Vol 3 ne è la prova: le belle storie fanno il cinema, e fanno andare la gente al cinema. Le belle storie raccontate bene ovviamente. Come non inca**arsi allora con chi spende miliardi per produrre solo un buon film su dieci? Soprattutto se quella volta su dieci ci hai dimostrato di saper fare un grande film. Certo, non puoi avere sempre James Gunn (anzi, non ce lo avrai mai più!), ma ci rifiutiamo di credere che sia impossibile per il MCU realizzare film che soddisfino il pubblico.
Guardiani della Galassia Vol 3: un’isola felice

È molto difficile continuare a parlare di questo film senza fare spoiler. Si può dire che James Gunn ha diretto il film veramente bene, alzando il livello di qualche spanna in alcune scene action; si può dire che tutti personaggi giungono ad una conclusione perfetta, da Star-Lord a Kraglin; si può dire che tocca temi interessanti e che presenta una forte critica sociale. Si possono dire tante cose, ma la realtà è che bisogna dirne una sola: andate a vederlo al cinema! E non alzatevi ai titoli di coda.
Guardiani della Galassia Vol 3 è un’isola in mezzo all’oceano. Un oceano fumettistico di serie b, da cui arrivano i protagonisti revitalizzati da Gunn. Un oceano cinematografico sempre più ampio e dispersivo come quello del MCU. Su quest’isola troviamo però tutto quello di cui abbiamo bisogno, pure Groot! E allora non resta che dire GRAZIE a James Gunn, per averci lasciato nel miglior modo possibile su quest’isola paradisiaca. Grazie! Alla prossima recensione su CiakClub.it