Gremlins… vengono immediatamente in mente i film anni ‘80 trasmessi in Italia la domenica, ad ora di pranzo, sulla scia di Ritorno al futuro, Big, E.T, La storia infinita, e poi Tremors, quella saga infinita sui vermi di terra giganti. Vengono in mente i colori opachi della grana dei film. Vengono in mente le camerette dei protagonisti, piene di cose, di poster, bandiere, targhe, luci, quelle stanze che meravigliano. Gremlins… negli anni ‘80 tutti ne volevano uno, proprio come gli overboard. Nei primi 2000 l’Italia ci prova e “inventa” infatti i Furby.
Ripercorriamo Gremlins

L’amore per quelle piccole creature, in sostanza, non è mai scomparso. Gremlins è diventato negli anni un cult natalizio e oggi, il film torna al cinema per tre giorni, dal 13 al 15 novembre 2023. La trama, grossomodo, è rimasta impressa nella mente di diverse generazioni. “Cari amici, lasciate che mi presenti. Mi chiamo Peltzer, Rand Peltzer. Sono un inventore e ho una storia da raccontarvi. Si, lo so che tutti abbiamo una storia. Però scommetto che nessuno ne ha una come questa. Nessuno. Tutto cominciò qui a Chinatown”.
Tutto cominciò nel 1984, quando Gremlins uscì nelle sale mondiali per la prima volta. Rand voleva piazzare le sue invenzioni fallimentari sul mercato e trovare un regalo per il figlio, così finisce per imbattersi in un negozio cinese in un sottoscala di Chinatown. “Dia un occhiata in giro Mr, veda se c’è qualcosa che le piace.” Il negozio ha del magico, proprio come quelle stanze anni ‘80 dei protagonisti. Campanelli, fumo, profumi, gli occhi della meraviglia dell’uomo, tanti oggetti e una piccola creatura pelosa: è un mogwai e canta una canzone tenerissima che mette tristezza.
Una canzone che sa di terre lontane. Ricorda vagamente il motivetto di Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo e Spielberg, produttore esecutivo del film, emerge fin da subito, fin dai titoli di testa. “Christmas… baby please come home…” alla radio, la scritta in grassetto giallo contornata dal rosso, in alto sullo schermo: “Steven Spielberg presenta…GREMLINS”. L’uomo porta a casa la creatura dal figlio Billy, che lo chiamerà Gizmo – Giz. Tre regole da seguire: mai esporli alla luce, mai bagnarli, e soprattutto, mai dargli da mangiare dopo la mezzanotte. Ovviamente, nulla andrà secondo i piani: dai mogwai nasceranno delle copie più malvagie, note come Gremlins e capitanate dal perfido “Ciuffo bianco”.
Gremlins è una dichiarazione d’amore al cinema

Gremlins doveva presentarsi come un racconto cinematografico fantasioso per ragazzi: il Natale, le tenere creature protagoniste del film, Billy, il ragazzo della porta accanto (Marty McFly con le sembianze di Seth Cohen di The O.C). Dovevano però emergere i toni horror dell’opera. Tim Burton sembrava la scelta adatta, ma la palla passa a Joe Dante (Piranha, Small Soldiers, The Burbs), il regista che più di tutti univa il fantasy per ragazzi, l’animazione e la commedia. Il regista che più di tutti, sul finire degli anni ‘80, avrebbe sofferto il vento di cambiamento dell’industria cinematografica e del gusto del pubblico.
Troppo leggero, da un lato, troppo poco per bambini, dall’altro. Gremlins però, al rileggerlo, si presenta come l’atto di amore di un regista per il cinema, e soprattutto, per il cinema e per i racconti che amava. Chazelle lo ha fatto con l’ultimo Babylon, con un finale esplicito e un racconto piuttosto veritiero sul mondo del cinema muto. Gremlins e Joe Dante, invece, lo fanno in modo ironico, riuscendo comunque nell’intento. Citano la leggenda folkloristica secondo la quale i gremlins, creature malvagie sulla scia dei leprecani e dei folletti, masticavano pezzi del motore dei veivoli spaziali della marina britannica.
ll regista, però, ci scherza su: è un “pazzo ubriacone”, come quello di Ritorno al Futuro, che racconta la folle leggenda di guerra una sera fuori dal pub. “I Gremlins… devi stare attento agli stranieri perché quelli mettono i gremlins dentro le macchine. Gli stessi gremlins che hanno fatto cadere i nostri aeroplani nella seconda mondiale. La famosa seconda guerra mondiale. Sapete che ancora li mettono dapperutto? Nelle automobili, nei televisori, li mettono negli stereo e in quelle radioline che vi appiccicate alle orecchie e negli orologi, piccoli piccoli…”.
Gremlins: “dove l’illogico diventa logico”

Ci sono poi i malvagi gremlins che scherzano su Spielberg, manomettendo il telefono e pronunciando, striduli, la frase “E.T telefono casa”. E l’ E.T. della storia, il tenero Gizmo, sorprese i ragazzi proprio come l’alieno di Spielberg, sul finale inaspettato. Billy non è pronto, lo sa Billy, lo sa la creatura, quindi torna a casa “Ciao, Billy”. C’è l’amore per tutto il cinema, in Gremlins: La vita è meravigliosa in tv, L’invasione degli ultracorpi di Don Siegel: “Miles… ma da dove vengono queste creature? Non lo so… sono come enormi baccelli”. Infine, i gremlins malvagi che guardano Biancaneve della Disney in tv per calmarsi.
Gremlins è dolce, Gremlins fa ridere, è nostalgico ed è il comfort movie perfetto. E soprattutto, ti fa venir voglia di dire, in maniera del tutto seria: “anche io ne voglio uno“. Gizmo avrà abbandonato Billy, però tornerà tra noi, ora nei cinema e presto con una nuova serie animata sui Gremlins.