Giorgio Moroder è un compositore e musicista italiano. Non si esagera di certo quando lo si definisce il padre della musica dance e uno dei pionieri della musica elettronica moderna. Moroder ha infatti cambiato il mondo della musica grazie al suo uso innovativo dei sintetizzatori, gettando le basi per generi come il synth-pop e la disco music.
Giovanni Giorgio Moroder (but everybody calls me Giorgio, come recita lui stesso nella canzone dei Daft Punk che porta il suo nome) nasce a Ortisei 83 anni fa. All’età di quindici anni si appassiona alla musica di Paul Anka e inizia a suonare la chitarra. Poi gira il mondo, si stabilisce prima a Berlino, dove entra in contatto con la musica dance e produce i primi successi, e poi negli Stati Uniti. Qui inizierà a comporre colonne sonore per il cinema, alcune delle quali sono diventate iconiche e rappresentative di un’intera generazione. Ecco la nostra classifica.
5. La storia infinita
Nel 1984 Giorgio Moroder collabora con il musicista tedesco Klaus Doldinger alla composizione della colonna sonora de La storia infinita. Il brano portante del film è Never Ending Story, composto da Moroder, scritto da Keith Forsey e cantato da Limahl, diventato un classico degli anni ’80. Recentemente è stato riportato in auge dalla serie Stranger Things, ambientata proprio in quel periodo. Grazie all’uso sapiente di sintetizzatori e all’impiego di accordi in bemolle, Moroder riesce a restituire un’atmosfera sognante e onirica, che rispecchia alla perfezione quella del film.
Canzone innovativa e iconica, si trova in ultima posizione solo perché gli altri lavori del compositore lo sono ancora di più.
4. Giorgio Moroder presents Metropolis
Nel 1984 il compositore italiano decide di immergersi in un progetto a dir poco ambizioso: presentare una nuova versione di Metropolis a colori e con una colonna sonora composta interamente da lui. Insieme ad alcuni ospiti illustri, tra i quali spicca Freddie Mercury nel brano Love Kills, Moroder firma una colonna sonora che esprime al massimo la sua musica e il suo stile, con una serie di synth potenti e bassi profondi ad accompagnare le scene originali di Fritz Lang.
Il progetto di Moroder, per quanto ambizioso e impegnato, non riuscì ad accogliere il consenso della critica. Venne infatti considerato troppo distante dall’originale, soprattutto perché il film venne messo in secondo piano dall’imponente colonna sonora. Vennero inoltre effettuati numerosi tagli (la versione di Lang dura 153 minuti mentre quella di Moroder solo 87). Nonostante questo, l’idea di confrontarsi con un progetto così impegnativo e con un film così importante è stata sicuramente innovativa e coraggiosa.
3. Top Gun
Nel 1986 Giorgio Moroder è ormai un affermato compositore di colonne sonore, avendo già firmato diversi successi. Decide di aggiungerne un altro al suo curriculum collaborando con Harold Faltermeyer alla composizione delle musiche di Top Gun. Tra queste spicca sicuramente Take My Breath Away, prodotta da Moroder e Tom Whitlock e cantata dai Berlin. Brano simbolo di una generazione, è diventato presto un’icona degli anni ’80, tanto da far vincere ai due musicisti l’Oscar per la miglior canzone nel 1987.
Già dalle prime note si riconoscono i sintetizzatori di Moroder, che “rimbalzano” per tutta la durata del brano seguendo la melodia cantata. Ancora una volta il compositore riesce ad adattare la sua musica alle scene del film in modo impeccabile, trasmettendo tutta l’intensità e la passione del bacio tra Maverick e Charlie.
2. Scarface
Un capolavoro come Scarface non poteva di certo essere accompagnato da una musica banale. Giorgio Moroder firma un’altra colonna sonora monumentale destinata a rimanere nella storia. Grazie alle sue sonorità potenti riesce a farci calare nel mondo frenetico di Tony Montana, interpretato dall’intramontabile Al Pacino (qui trovate la top 10 dei suoi migliori ruoli). Particolarmente significativa è la canzone Scarface (Push It to the Limit), composta da Moroder e cantata da Paul Engemann. Con un ritmo incalzante e una sonorità new wave, il brano ci accompagna mentre assistiamo all’ascesa di Tony.
1. Flashdance: Giorgio Moroder fa ballare una generazione
Altro capolavoro, altro Oscar per Giorgio Moroder, che vince la statuetta alla miglior canzone con Flashdance…What a Feeling, composta da lui e cantata da Irene Cara. Brano che diventerà la colonna sonora non solo dell’omonimo film, nel quale fa da sfondo alla celebre scena del provino finale, ma anche di un’intera generazione. Flashdance…What a Feeling è la canzone che riecheggia nella mente quando si pensa agli anni ’80, immaginandosi piste da ballo affollate e capigliature cotonate. Le sonorità usate da Moroder nella canzone influenzeranno pesantemente la musica dance di quel periodo e anche dei decenni successivi.
Insomma, con il suo stile musicale Giorgio Moroder ha innovato e rivoluzionato non solo la musica elettronica, ma anche il mondo del cinema, creando colonne sonore che sono passate alla storia e canzoni che sono diventate icone di una generazione.