Terry Gilliam si scaglia contro la Marvel e Black Panther

Continua la saga che ha caratterizzato gli ultimi mesi del 2019, ovvero quella della polemica contro i film della Marvel iniziata da Scorsese e che ha visto coinvolte le più varie personalità del mondo del cinema.
Anche Terry Gilliam, componente dello storico gruppo comico Monty Python e regista di alcuni dei film più acclamati di sempre come Brazil, è intervenuto nella polemica in una intervista rilasciata ad IndieWire.

Il regista britannico ha espresso un commento riguardo all’utilizzo che fanno delle risorse gli studios della Disney, anche in relazione al suo ultimo sfortunato lavoro L’Uomo che Uccise Don Chisciotte che ha avuto, come noto, una storia di produzione molto travagliato.

“Se sei potente, dovresti fare i conti con la realtà un po’ più spesso. Quello che non mi piace è che tutti noi dobbiamo essere supereroi per fare qualcosa di utile. Questo mi fa impazzire, è quello che questo tipo di film comunica ai giovani. Non affrontano la realtà della condizione umana, essere in una situazione difficile e riuscire a risolverla sopravvivendo. Non posso muovere critiche sull’aspetto spettacolare dei film, eccetto che per la ripetitività. Devi ancora far saltare in aria un’altra città.”

Queste le parole del di Terry Gilliam riguardo ai film sui supereroi che tanto hanno raccolto ai box-office di tutto il mondo nell’ultimo decennio.

A queste parole Gilliam ha aggiunto un’osservazione riguardo al fatto che “sono i limiti a rendere la vita e le vicende narrate interessanti, non l’assenza di essi“.

Ma il bersaglio principale della critica del regista nel corso dell’intervista è stato Black Panther, film che è stato acclamato molto dalla critica e che è arrivato anche a vincere l’oscar per i migliori costumi.
Queste le parole di Gilliam sul film di Ryan Coogler:

“Odio Black Panther, è una stronzata assurda, mi ha fatto arrabbiare. Dà ai giovani afro-americani l’idea che questo sia un qualcosa in cui credere. Penso che chi abbia fatto il film non sia mai stato in Africa. Sono andati là per prendere qualche stilista e fare qualche tessuto africano per fare scena. Ma ho odiato il film anche per la enorme importanza che gli è stata data dai media.”

Gilliam ha inoltre aggiunto che il successo di un film del genere è stato dato anche dal fatto che “ormai viviamo nell’era delle vittime”.
Il regista ha concluso l’intervista affermando di “sforzarsi per far ridere e riflettere le persone, ma di finire sempre nei guai.”

Queste parole sono il coronamento di un anno molto movimentato per il dibattito cinematografico americano.

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