E’ il primo Agosto del 1942 il giorno in cui Giancarlo Giannini viene messo al mondo a La Spezia. Attore che vanta oltre cento produzioni all’attivo, Giannini è una di quelle personalità cinematografiche che hanno contribuito alla storia della settima arte. Complice anche il tempo di cui molti dei film dell’attore sono figli, il volto, la voce, i modi di Giannini hanno plasmato l’immagine del cinema italiano nel mondo, segnando un’epoca, uno stile e imprimendosi per sempre nella memoria di appassionati e appassionate per il suo spettro così ampio di interpretazioni diverse.
Non è stato facile, ma abbiamo scelto dieci film in cui l’attore, da protagonista, è al suo massimo. Abbiamo tenuto in considerazione diversi fattori per stilare la lista. In primis le interpretazioni di Giannini, che, però, sarebbe difficile giudicare male. Abbiamo, quindi, considerato la rilevanza culturale del titolo, il contesto storico e l’impatto all’estero. Giannini è una figura poliedrica: attore dalle grandi capacità, ma anche doppiatore, scrittore, cantante e ballerino.
Giancarlo Giannini: la top 10
Prima di procedere con i dieci titoli ci teniamo a dare una visione più approfondita del personaggio di cui stiamo per parlare. Nato a La Spezia, all’età di dieci anni si trasferisce con la famiglia a Napoli dove diventa perito elettronico. Compiuti i 18 si trasferisce a Roma, studia recitazione e si da al teatro. tra gli appassionati già diventa un nome apprezzatissimo. Recita con Anna Magnani, esordisce in televisione con uno pseudonimo e conosce Lina Wertmüller, con cui stringerà un sodalizio fondamentale per la sua storia e quella del cinema italiano in generale.
10. Sessomatto (1973)
Il maestro della commedia all’italiana Dino Risi dirige Giancarlo Giannini in un film a episodi dal titolo Sessomatto. Il titolo appartiene in tutto e per tutto all’epoca in cui è nato e, proprio per ciò, è una irriverente e satirica finestra sulla società italiana di quei tempi. Anni che ci appaiono lontani, quasi di un altro pianeta. Luci strobo, musichetta accomodante, gemiti e scritte rimbalzanti presentano il film.
Giannini interpreta nove ruoli diversi, con nove accenti diversi e nove personalità differenti. Un ruolo per ogni episodio del film, insomma. Grande è la sua capacità trasformativa, sia nella voce che nelle espressioni, in questo film che solo dal titolo e dalla firma promette tutto meno che la noia.
9. Il bestione (1974)
Nino Patrovita e Sandro Colautti sono due camionisti dalle origini e dai caratteri del tutto opposti. Sono costretti dalla ditta per cui lavorano a fare un viaggio assieme, durante il quale impareranno a conoscersi. Uno dei massimi esponenti dello spaghetti western dirige Giancarlo Giannini e Michel Constantin in una commedia italiana anni ’70. Ci riferiamo a Sergio Corbucci con il film Il bestione. Un road movie prima che il termine venisse coniato, attraverso il quale ci viene mostrata un’Italia filtrata dall’occhio del camionista.
Giannini porta sullo schermo il loquace camionista siciliano, in una pellicola dalle immagini intrinsecamente italiane, iconiche e, anche queste, ponte tra i nostri giorni e quelli di quasi mezzo secolo fa.
8. Buone notizie (1979)
La carriera di Giannini è costellata di collaborazioni importantissime. Abbiamo già citato Risi e Corbucci e, all’ottava posizione, abbiamo voluto inserire Buone notizie di Elio Petri. Il cineasta è considerato uno dei massimi esponenti del cinema politico italiano anni ’70, con i suoi film critici e talvolta dai toni profetici. Giancarlo Giannini è L’innominato nell’ultimo film del regista romano. Il personaggio appartiene alla classe dirigente italiana. L’uomo è vuoto dentro, vittima e carnefice di una società fatta di feticci e falsi idoli.
Riguardo la sua interpretazione la critica dell’epoca ha scritto: ” Il corpo d’attore di Giannini si muove abilmente come un fantoccio svuotato di umanità e ‘animato’ da scatti nervosi e parole, sguardi, gesti franti“. Se i primi due ruoli di cui abbiamo parlato sono entrambi in chiave comica, questo di Buone notizie mostra come l’attore sappia impersonare volti più cupi, metaforici e critici.
7. L’innocente (1976)
Luchino Visconti, uno dei maestri del neo-realismo italiano, dirige nel 1976 L’innocente, il suo ultimo film. Verrà presentato a Cannes due mesi dopo la scomparsa sofferta del cineasta. Il film è ambientato nel 1891, a Roma. Il protagonista è Tullio Hermil, un aristocratico che vive nell’agio ma è vittima delle sue manie e dei suoi eccessi. Il titolo è liberamente ispirato dal romanzo omonimo di Gabriele D’Annunzio e i critici dell’epoca accolsero con entusiasmo questa impegnativa pellicola.
Giannini mostra una grande capacità attoriale anche nell’interpretare ruoli storici. Il suo volto si presta alla perfezione alle forme dell’anti-eroe dannunziano. Una pellicola coinvolgente e impegnata, in cui l’attore recita al fianco di Laura Antonelli, Rina Morelli e Massimo Girotti.
6. Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare di Agosto (1974)
Nel ’74 il sodalizio tra Giannini e Lina Wertmüller è ormai conosciuto. Ma con questo film dal titolo lunghissimo, Giannini e la cineasta ci regalano un cult della cinematografia italiana. Una visione politica, divertente, romantica e nostalgica. La fotografia e le musiche si sposano con i due interpreti che propongono ruoli archetipi e iconici. Giancarlo Giannini e Mariangela Melato nel film sono rispettivamente Gennarino e Raffaella. Uno è uno scontroso marinaio comunista originario della Sicilia. Lei è una borghese repubblicana di Milano.
I due, per un insolito destino, rimangono naufraghi su un’isola deserta. Il tempo costretto assieme approfondirà il loro rapporto e destabilizzerà l’idea che entrambi avevano del mondo prima di questo incidente. Considerato come uno dei film più ricordati della Wertmüller, Travolti da un insolito destino è uno dei maggiori incassi italiani dell’epoca.
5. Mi manda Picone (1983) – Giancarlo Giannini da nobile a disoccupato
Questo film diretto da Nanni Loy esprime, tra le altre cose, la grande capacità di Giannini di alternare interpretazioni comiche a quelle serie, spesso unendo le due cose. Mi manda Picone è una visione politica, ma riesce a non prendersi troppo sul serio. Un altro cult diretto da un maestro, in questo film il nostro attore interpreta Salvatore Cannavacciuolo, un disoccupato che aiuterà Luciella, interpretata da Lina Sastri, a trovare suo marito.
Il titolo ha vinto tre David di Donatello e quattro Nastri d’Argento. Giannini si è portato a casa il David per il miglior attore protagonista da questo film che è un vero e proprio cult del cinema italiano.
4. Mimì metallurgico (1972) – Giancarlo Giannini e Lina Wertmüller non sbagliano
Ci avviciniamo al podio e la coppia Giancarlo-Lina è sempre più importante. in Mimì metallurgico ferito nell’onore Giannini interpreta il protagonista: un grottesco e caricaturale manovale siciliano costretto a lasciare casa e cercare lavoro a Torino, per via delle sue idee politiche e della sua insofferenza verso la mafia. Nel capoluogo piemontese incontrerà Fiore, militante politica a sua volta, con la quale inizierà una relazione.
Il film fonde visioni politiche con satira grottesca, creando un universo di cui quasi possiamo sentire l’odore. La regia della cineasta è più che iconica e la sua bravura risiede anche nell’aver reso il volto di Giannini il suo personale manifesto e feticcio. Il titolo ha vinto sette diversi premi, tra cui un David di Donatello per il miglior attore protagonista a Giancarlo Giannini.
3. Dramma della gelosia (1970)
Mancava Ettore Scola nella lista dei maestri con cui Giannini ha lavorato. Con Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca), Scola firma un foto-romanzo all’italiana che riprende molto i toni drammatici e sotto-proletari dei suoi primi lavori. In questo triangolo amoroso tra Adelaide, Oreste e Nello, Roma fa da sfondo e gli anni ’70 si percepiscono in ogni inquadratura. Giannini è Nello, un pizzaiolo toscano e colpisce la capacità dell’attore di utilizzare il dialetto della regione con disinvoltura.
I due attori che accompagnano Giannini sullo schermo sono Monica Vitti e Marcello Mastroianni, in quello che è forse un trio cinematografico tra i più iconici del cinema italiano, o quantomeno di impatto. Il film ha vinto numerosi premi. A Cannes la migliore interpretazione è andata a Mastroianni. Vitti ha vinto il Globo D’oro per la sua recitazione e Giannini è stato nominato al Nastro d’Argento.
2. Film d’amore e d’anarchia (1973) – Giancarlo Giannini e Mariangela Melato
Premio per la miglior interpretazione maschile alla 26esima edizione del Festival di Cannes per Giancarlo Giannini in questo film diretto da Lina Wertmüller. Film d’amore e d’anarchia – Ovvero “Stamattina alle 10 in via dei Fiori nella nota casa di tolleranza…” racconta la storia di Tunin, un anarchico veneto che va a Roma per uccidere Mussolini. Siamo nel 1932 e, arrivato nella capitale, il protagonista si rifugia in una casa di tolleranza dove incontra la prostituta Salomè.
Giannini cambia ancora una volta accento e diventa veneto in questo film storico e drammatico. La chimica che si crea tra i personaggi della Melato e di Giannini aiutano a ingoiare questa visione politica, impegnata ma anche molto fine e sottile. Film d’amore e d’anarchia è un capolavoro di regia all’italiana e recitazione. Ha vinto cinque diversi premi ed è stato riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo.
1. Pasqualino Settebellezze (1975)
Eccoci arrivati al primo posto di questa classifica. Pasqualino Settebellezze consolida la coppia Giannini-Wertmüller in un film molto impegnativo, grottesco e unico. E’ un film, come gli altri della regista, politico ma che questa volta spoglia il protagonista di una vera e propria ideologia. Giancarlo Giannini interpreta Pasqualino. Nella Napoli degli anni ’30, il giovane affronterà una serie di situazioni che si fanno esponenzialmente più tragiche. Vedrà come le sue scelte, spesso egoiste, abbiano delle conseguenze concrete sulla vita delle altre persone e questa cosa lo segnerà nel profondo.
Con l’accento napoletano, Giannini interpreta un ruolo complesso e difficile. La cineasta si è ispirata ad una vera storia che le è stata raccontata da una comparsa di un suo precedente film. Pasqualino Settebellezze è stato candidato a quattro premi Oscar tra cui miglior attore protagonista per Giannini e miglior regia a Lina Wertmüller. La prima donna nella storia a ricevere una nomination in quella categoria.
Giannini icona di un tempo

Siamo arrivati a dieci. Quelli che noi della redazione reputiamo essere i dieci migliori film di Giancarlo Giannini. Ma si potrebbe andare avanti citando i suoi lavori con Tinto Brass, Monicelli, Coppola o, più recentemente, con Virzì e George Clooney. Poi potremmo parlare di come il suo volto sia ricordato come uno dei più iconici tra i volti maschili dell’Italia cinematografica anni ’70-’80. Il suo impegno politico riportato sullo schermo, la sua carriera da doppiatore di film e videogiochi, tramandata al figlio. Ma anche la sua carriera parallela da scrittore e il suo esordio alla regia negli anni ’10 del duemila.
Insomma, Giancarlo Giannini ha dato e continua a dare tantissimo al cinema italiano. In realtà anche a quello internazionale: proprio quest’anno ha ricevuto la sua stella sulla Hollywood Walk of Fame. Siamo fortunati a vivere in un’epoca in cui possiamo godere dei lavori di un così talentuoso artista e noi non possiamo fare altro che consigliarvi caldamente di recuperare quanti film possibile di questa lista, se ancora non lo avete fatto.