Futurama 11 è finalmente arrivato. La serie originale è uno di quei prodotti televisivi che hanno davvero fatto la storia del mezzo e plasmato un vasto ed eterogeneo pubblico. L’impatto che ha avuto, è tanto e tale che ancora oggi fioccano rimandi e citazioni che cercano di scimmiottare o attualizzare quello che fu a suo tempo. La storia della Planet Express è la dimostrazione di come certi artisti non colpiscano mai solo una volta (parlando soprattutto dei creatori della serie).
La sitcom animata, che è in realtà molto più che solo questo, ha raggiunto traguardi invidiabili e riscritto il modo in cui si facevano prodotti di questo genere. Matt Groening, leggendario disegnatore che ha dato vita ai Simpson e al recente Disincanto di cui abbiamo già parlato, è riuscito a realizzare, assistito da un cast artistico e da talentuosissimi collaboratori, forse una delle migliori serie americane animate di sempre.
Il passato di Futurama

Come anticipato prima, le stagioni di Futurama andate in onda dal 1999 al 2014, alcune più alcune meno, hanno settato standard qualitativi e creativi davvero molto alti. Tutto ciò è certo stato possibile grazie agli artisti dietro a quei disegni che apparivano a schermo e, non di meno, della grande intuizione avuta per porre le basi della narrazione della serie. Le premesse che vedono Philip J. Fry vivere fantascientifiche avventure in un ultra-futuristico futuro dove tutto può accadere, in compagnia di un’azienda di spedizioni spaziali, non può che essere definita come geniale.
3 marce in più
Fatti i meritatissimi elogi della serie, passiamo ora velocemente in rassegna più approfonditamente quegli elementi fondamentali che hanno reso Futurama tanto grande. Sicuramente, primi fra tutti, già affrontati in precedenza, sono le potenzialità narrative ed immaginative pressoché infinite della serie. Poi i personaggi, tutti iconici e indimenticabili, caratterizzati superbamente tramite una scrittura e delle puntate dedicate che dimostrano l’amore verso questo cartone.
Infine, collante e propellente dell’intera impalcatura: il coraggio di raccontare e mostrare qualsiasi cosa. Come non citare, infatti, le cabine automatizzate per il suicidio, razze aliene che esasperano vizi tutti umani, l’isolamento dei diversi, il continuo ed calcato cinismo e causticità di alcune dinamiche, e tanto tanto altro che deve essere riscoperto godendosi ogni singola puntata.
Futurama 11: com’è la nuova stagione?

Nonostante resuscitare le vicende dopo il capolavoro di finale visto nell’ultima puntata del 2013 possa far storcere il naso a molti, si è cercato per quanto possibile di non forzare troppo le cose. Non si è cercato di giustificare goffamente il ritorno dei personaggi con stupide scuse, ma si è perseguita una certa naturalezza convincendo che la serie aveva semplicemente ancora qualcosa da raccontare. I caratteri dei singoli personaggi tornano prorompenti. L’effetto non è ridondante se si pensa a quanti episodi e stagioni sono passati dall’inizio di tutto, visti gli standard a cui ci avevano abituato.
I protagonisti sono ancora vivi ed efficaci, non troppo vessati dal tempo passato. Si respira ancora una brezza di leggerezza e divertimento, seppur notando qualche calo qua e là, con diversi spunti interessanti e stuzzicanti. Non si può parlare certo di un’originalità o di un’innovazione fuori dal comune dato che molte cose sono già passate per altri lidi, ma nel complesso rimane una riproposizione simpatica e intrattenente che però non rinuncia a mettersi in discussione. Per riassumere: divertente ed auto-ironico.
Tutto sommato un ritorno dignitoso che certo non fa sentire la fatica creativa tipica di questo tipo di operazioni. È un prodotto che ci prova ad essere al passo coi tempi, e in parte ci riesce, facendo ricordare cos’era Futurama 11 e cosa potrebbe ancora essere. Non è mai facile riguadagnare la vetta che si è raggiunta al proprio tempo. E questo vale anche per la nostra amata Planet Express, forse più che per altri.