Il vero significato del War Movie di Kubrick? Che Full Metal Jacket è molto più che un War Movie. Mettiamola così: è più un film di Kubrick, da mettere a sistema con Arancia Meccanica e Dottor Stranamore, che un film di guerra.
La trama non è affatto complicata: un gruppo di Marines è sottoposto ad un duro addestramento in preparazione alla guerra del Vietnam, sotto la guida del sergente maggiore Hartman. Il protagonista per mezzo del quale seguiamo gli eventi è il caposquadra Joker, intorno al quale orbitano soldati dai nomignoli parlanti: Palla di Lardo, Biancaneve, Puzza di Piedi, Cowboy.. Il Vietnam poi arriva, e Joker prima scrive per una rivista di guerra come giornalista, poi imbraccia il fucile.
Cosa ci racconta Kubrick della guerra?

Più che un film di guerra, l’abbiamo detto, Full Metal Jacket è un film che della guerra racconta l’umano. L’uomo che si disumanizza per fare la guerra, e la guerra tratteggiata nei suoi tratti che dipendono da quell’umanità che contemporaneamente è dilaniata e dilania. Se con Apocalypse Now della guerra nel Vietnam pensavamo di sapere tutto, Kubrick fa un film su quell’orrore che ha visto Kurtz nel cuore delle tenebre e dopo il quale non è più stato in grado di tornare ad essere organico col mondo.
Come riconosciamo la mano di Kubrick? Dal grottesco che si fa sadicamente divertente: guardiamo Full Metal Jacket e ci viene da ridere, anche se pensandoci non dovremmo affatto farlo; eppure ridiamo, perché il regista gioca con gli spettatori, li spreme e soprattutto li mette a nudo davanti al proprio stesso pudore. Lo ha sempre fatto, lo fa anche con la guerra, il Vietnam, e l’atrocità della violenza umana: in fondo, lo spettatore che guarda è umano anche lui.
Full Metal Jacket è il sergente Hartman
Almeno per la prima parte del film, il senso profondo di Full Metal Jacket può essere colto guardando a fondo la figura del sergente maggiore Hartman, interpretato da R. Lee Ermey grazie ad una sfuriata in fase di cast. L’imperturbabilità e la rigidità incondizionata dell’addestratore delle nuove leve dei Marines è il simbolo dell’uomo-soldato per antonomasia. Concentra su di sè secoli di cameratismi, denigrazioni, prestanza fisica, freddezza mentale – cardini comuni del soldato.
Allo standard, però, Kubrick aggiunge un significato: Hartman, infatti, col suo addestramento non cerca di creare un gruppo di Marines pronti per il Vietnam. Hartman addestra un soldato. Uno qualsiasi, uno fra tanti, uno fra gli altri, senza neanche il proprio nome. Nel campo di addestramento di Full Metal Jacket non nascono soldati, nasce un soldato qualunque e muore l’uomo individuo. È illogico, Hartman, è confusionario e a tratti folle: è ciò che l’uomo deve diventare per credere alla guerra e votarsi ad uccidere, come dice l’elmetto dei Marines: “Born to kill“. È quell’addestramento a far nascere i soldati pronti ad uccidere, uccidendo prima di tutto le persone.
Il finale di Full Metal Jacket
Se la parte iniziale concentra tutte le colpe dell’atrocità della guerra nell’addestramento dei Marines, il cinismo disincantato del finale ci dice di più: l’addestramento rende gli uomini così violenti, perché quella violenza già appartiene a tutti loro. Le forzature di Hartman avranno spalancato le porte e disposto alla cattiveria le condizioni per esprimersi; ma già quella cattiveria germinava sugli influssi della società sull’uomo, e quindi l’indifferenza, l’egoismo, l’individualismo.
Dopo aver ucciso un cecchino dei Viet Kong, che è una ragazza vietnamita, i soldati rientrano alla base sulle note di una marcia, la Marcia di Topolino. L’ironia dissacratoria di Kubrick è quasi insensata sul finale, come a dire: potremo teorizzare e approfondire all’infinito le ragioni e i funzionamenti della violenza e della guerra, ma in fondo si tratta solo di mancanza di senso, è assurdità e contraddizione. La guerra non ha senso, come non lo avrebbe Topolino in bocca ai soldati del Vietnam che hanno appena ucciso una persona e perso numerosi compagni.
Full Metal Jacket è stasera in tv, guardarlo non sarà mai abbastanza. Dove lo piazzereste in una classifica dei film di Kubrick?