Finali alternativi: il cinema ne è pieno… quante volte avremmo desiderato guardare un film ancora una volta, solo per poterlo vedere come la prima. Quante volte avremmo voluto dare ad una storia – un finale alternativo. Noi ve ne riportiamo 10, che è come avere, in un certo senso, la possibilità di guardare un film come fosse la prima volta, anche se vale solo per il finale. Dire: attenzione: SEGUONO SPOILER è superfluo. Comunque, attenzione: seguono spoiler – doppi – per ogni film.
Alien (1979)
Riassumere Alien in poche parole è abbastanza semplice: Alien è la storia di una ragazza che nessuno ascolta e che finisce per essere l’unica superstite al massacro messo in atto da un alieno xenomorfo. Ellen Ripley (Sigourney Weaver), nonostante la tenacia nell’insistere sulle misure di quarantena da mettere in atto, nonostante il sangue freddo, non sopravvive però nel finale alternativo di Ridley Scott. L’alieno arpiona il casco della ragazza, lo sfonda e le trancia via la testa.
Nelle uniche scene registrate da Scott non si vede l’atto finale: si osserva solo il corpo di Ellen alla deriva e l’alieno che prende posto ai comandi della nave. Nella sceneggiatura di Scott l’alieno si sarebbe poi riagganciato alla battuta del capitano Dallas (Skerritt), affermando “Passo e chiudo”. Solo che con un finale del genere, i produttori avrebbero invece tranciato via la testa di Scott: minacciarono di licenziarlo immediatamente, dopo aver letto il primo draft della sceneggiatura.
Io sono Leggenda (2008)
È dal finale alternativo che ripartirà Io sono Leggenda, con un secondo capitolo in atto di produzione. Si tratta di un finale che aveva molta più aderenza con il libro da cui è tratto, Io sono Leggenda di Richard Matheson in cui è Robert Neville ad essere il mostro – l’uomo che non accetta l’evoluzione ultima del mondo, in cui i vampiri vivono in una società pacifica – lui uccide di notte donne e bambini per evitare il proliferare della nuova società.
Neville non è l’eroe che permette al mondo, tramite Anna, di ricevere l’antidoto. Il maschio alfa e la femmina si allontanano dalla stanza blindata del finale: il dottore aveva compreso la loro natura, decidendo di iniettare nella femmina cavia una fiala per arrestare l’antidoto e salvarla.
Pretty Woman o 3000$

Il titolo originale – La cifra che Edward avrebbe dato a Vivian per una settimana insieme. Ma Pretty Woman è Il film romantico per eccellenza: Julia Roberts con il filo interdentale, la parrucca bionda e gli stivali alti su Sunset Strip, Vivian che canta Prince, stonata, nella vasca da bagno. E se invece…Pretty Woman fosse stata la storia…antidisney per eccellenza: se fosse stato, invece, il racconto reale, crudo della fine che attendeva molte prostitute negli anni ‘80.
Morte di AIDS, sul ciglio di una strada…a Sunset Boulevard…o meglio, a Sunset Strip, la stada degli strip bar, quella in cui sogno e degrado si incontrano, per sempre, quella su cui molti volti del mondo dello spettacolo, hanno trovato… il loro finale alternativo. Kit De Luca, l’amica di Vivian, sarebbe morta, e con lei, anche lo spirito di Vivian: la storia d’amore non aveva più importanza. Lo sceneggiatore originale pensò di riportare su schermo la storia che gli aveva raccontato una prostituta sulla Strip.
La Disney, chiaramente, non lo permise: era già sorprendente che avesse prodotto un film con protagonista una prostituta. Sostituito lo sceneggiatore, si pensò ad un finale in cui semplicemente, le due amiche, ripartivano insieme su un autobus, niente finale da sogno. Ma non bastava: “Voglio la favola”, affermava Vivian, e con lei, anche i CEO Disney.
E.T – I’m holding out for a Hero
Un finale che ricorda molto Stranger Things: come nella serie, i messaggi vengono affidati al gioco di Dungeons and Dragons – Elliot ha subito un’evoluzione importante, diventando il Dungeon Master. Il finale alternativo lo avrebbe visto dunque giocare, più consapevole. Riguardo il rapporto con ET…Elliot ha ancora bisogno di un eroe: il comunicatore funziona ancora e i due mantegono il contatto. Però i produttori furono chiari con Spielberg: deve essere una storia di crescita e di separazione. Elliot deve andare avanti, anche senza l’eroe. Ed è fantascienza… ma il comunicatore, Stephen, non funziona mica ad una distanza del genere.
Vertigo, il finale che visse due volte
Gavin Elster, l’uomo che aveva affidato a Scott l’incarico di sorvegliare la donna, è il vero villain della storia. E proprio per questo, il mercato cinematografico europeo del tempo, per via di alcune leggi in vigore, ostacolò Hitchcock a lungo per non permettergli di raffiguare un finale in cui semplicemente, Elster se la cavava. Nel finale alternativo, Scottie torna nel suo ufficio, accende la radio, e ascolta infatti la polizia annunciare un mandato di arresto e di caccia all’uomo. Gli equilibri erano stati ristabiliti.
Scappa – Get Out (2017)
I film horror sono stati da sempre tra i mezzi più efficaci e celati per veicolare messaggi politici – gli zombie come la paura dell’atomica, IT e la solitudine dei bambini nell’America consumistica. Scappa – Get Out e il razzismo. Affrontarlo, tuttavia, in un periodo in cui le sparatorie verso la comunità afroamericana erano in crescita (2017), portò Jordan Peele a modificare il suo finale: in quello alternativo il protagonista uccideva Rose ma difendeva dall’amico Rod la famiglia di lei, lasciandola libera.
Era un modo di affrontare il problema evitando il massacro. Ma gli omicidi nella comunità erano in crescita, la rabbia, troppa: Peele chiude la scena sul protagonista che strangola Rose e la lascia morire sul ciglio della strada.
Shining

OSPEDALE. Int.
Ullman cammina verso la recepcion dell’ospedale, osserva Danny giocare a carta, forbici, sasso con un’infermiera.
ULLMAN
Buongiorno
INFERMIERA
Buongiorno Signor Ullman
ULLMAN
Come andiamo, Danny?
DANNY
Ok.
INFERMIERA
Sta bene. Stanno bene. Non è vero, Danny?
DANNY
Si.
Troppo melenso, vero? Troppo… “e tutto è bene quel che finisce bene”. Lo ha pensato anche Kubrick, che pure aveva inserito la scena in ospedale, già girata, in una proiezione per i critici cinematografici di New York, ritenendola necessaria nel rassicurare lo spettatore sul finale di Danny e della madre. Il pubblico doveva essere sicuro al 100% sul destino dei due. Poi, però, il regista ci ripensa, tagliando la scena. Non valuta, però, neanche per un attimo, l’altro finale alternativo, quello del libro di Stephen King, in cui Jack Torrance, per un attimo rinsavito, lotta contro lo spirito dell’Overlook Hotel per concedere al figlio di scappare.
Un incidente banale, tuttavia, mette fine alla storia: Jack aveva dimenticato di far manutenzione alla caldaia, che esplode, portando con sé Jack e tutta la struttura. Eppure Kubrick, che non amava le storie di fantasmi, premise da subito alla produzione: “È una storia di fantasmi, devono esserci i fantasmi”. Kubrick elabora l’idea della foto anni ‘20 in cui Jack festeggia con gli spiriti dell’hotel: l’Overlook non avrà mai fine, Jack continuerà a reincarnarsi nel prossimo guardiano.
28 giorni dopo
Nonostante diverse verisioni, presenti solamente nello storyboard originale, per 28 giorni dopo ci fu un solo finale alternativo, semplice – bianco o nero – Jim, nella versione arrivata a noi si salva grazie a Selina – Selina, in quella alternativa, non riesce a salvarlo. Il corpo rimane in ospedale. Si è scelto il bianco – il viaggio dell’eroe, il save the cat che si conclude con il bianco – il ritorno a casa.
Blade Runner
Rick Deckard è o non è un replicante? Lui e Rachel rimangono in ascensore. Ma il dubbio, nel finale alternativo di Ridley Scott, non si pone: Rick fugge infatti con Rachel, lontani, verso un lungo viaggio in auto. Dal director’s cut, tale finale, tuttavia è riuscito ad emergere, raggiungendo le grandi distribuzioni granzie ad una versione estesa del film.
Terminator 2 – Il giorno del Giudizio
Nella versine alternativa di Terminator 2 il D-Day era arrivato e il mondo era ancora lì. Sarah lo racconta tramite un messaggio: “Il 29 agosto 1997 venne e nulla di che accadde. Michael Jackson compì 40 anni. Non ci fu alcun giorno del giudizio. Le persone andarono a lavoro, come fanno sempre. Risero, si lamentarono, guardarono la TV e fecero l’amore. Volevo correre per le strade e gridare loro che ogni giorno, da quel giorno in poi, sarebbe stato un dono.
E invece mi sono ubriacata…Il lusso della speranza mi è stato dato da un Terminator, perché se una macchina imparare il valore della vita umana, forse potremo farlo anche noi”.
Per Tarantino Sharon Tate non muore, tutto è bene quel che finisce con il lanciafiamme, per Lynch Laura Palmer non è stata violentata dal padre…è il mostro Bob che vive sotto al letto, incatenato, il colpevole. Un finale che risponde ad un trauma e a volte, quei Finali alternativi, servivano proprio per evitare a noi lo stesso. D’altronde, la morte di un personaggio, nella vita reale o su schermo, è un qualcosa che non si dimentica facilmente. Il cinema non è solo cinema.