Una doppia verità

In un’aula di tribunale statunitense si intrecciano molteplici verità e punti di vista. Il diciassettenne Mike Lassiter è accusato di aver brutalmente ucciso il padre, il noto avvocato Boone Lassiter. A seguito dell’omicidio il ragazzo ha confessato, per poi chiudersi in un ferreo silenzio subito dopo. Questo complica il lavoro di Richard Ramsey, avvocato difensore e amico della vittima, che crede nell’innocenza di Mike e vuole scagionarlo.

Durante il processo si susseguono varie testimonianze. Un’assistente di volo testimonia un duro litigio tra Mike e Boone durante un viaggio di ritorno da Stanford. Il giovane voleva frequentare il Reed College, mentre il padre lo voleva costringere a iscriversi alla Stanford University. Il carattere violento della vittima emerge sempre di più agli occhi dei giurati.

Durante la testimonianza della moglie, Loretta, viene rivelato che Boone abusava sessualmente e psicologicamente di lei e del figlio Mike. Queste violenze, perpetrate fino alla sera dell’omicidio, avrebbero spinto il ragazzo a uccidere il padre non solo per salvare la madre a seguito dell’ultimo litigio, ma per difendere se stesso. Per la giuria Mike è quindi colpevole del delitto, ma è stata una legittima difesa, quindi può essere ritenuto innocente.

La realtà dei fatti appare torbida perché nessuno tra i testimoni riesce a dimostrare con prove reali gli abusi di Boone verso Mike. Nel frattempo l’avvocato Ramsey porta con sé una verità inaspettata che potrebbe cambiare tutte le sorti del processo.