Un boss in salotto

Bolzano: in un bel quartiere residenziale e rispettato, Cristina D’Avola, suo marito Michele Coso e i loro due figli, Vittorio e Fortuna vivono una vita tranquilla e ordinaria in un cottage eco compatibile. Lei è padrona di casa perfetta, madre stentorea e volitiva. Lui aspirante direttore di marketing nella ditta edile che più importante della città.

La routine impeccabile viene stravolta in un giorno qualunque dall’arrivo del fratello della donna, Ciro, che non vede da ben quindici anni. L’uomo dallo spiccato accento del sud, si rivela essere un personaggio a dir poco colorato.L’arrivo inaspettato fa vacillare la situazione e rompe lo smacco da famiglia perfetta.

Nella competitività e laboriosità del Nord Italia, la coppia e i due figli vivono celando un terribile segreto: Cristina, infatti, è la perfetta icona della bolzanina oltranzista, ma il suo nome e le sue origini hanno tutt’altra natura. La donna non si chiama Cristina, come tutti pensano, ma Carmela. Al contrario di quello che vuole far credere, lei è una vera e propria “terrona” scappata in Trentino per allontanarsi dalla famiglia e dall’ingombrante figura maschile del fratello per costruirsi una nuova vita.

Una serie di sfortunati eventi metteranno la famiglia Coso sotto i riflettori e quando tutto sembra sistemarsi e andare per il meglio, la donna scopre che il fratello è un boss della mafia. Implicato in un processo di camorra, Ciro chiede alla sorella di trascorrere gli arresti domiciliari a casa sua e di fare pace con le sue umili origini meridionali.