Till – Il coraggio di una madre

Chicago, agosto del 1955. Emmett Till è un piccolo quattordicenne che vive con sua madre Mamie e la nonna materna. Si avvicinano le vacanze estive e così Emmett e suo cugino Wheeler vengono mandati dallo zio di Mamie, Mose “Preacher” Wright, che vive a Money nel Mississippi. La madre del piccolo sapeva che nel Mississippi i rapporti fra bianchi e neri erano peggiori rispetto a Chicago, così avverte il figlio di stare molto attento con le persone bianche.

Dopo aver raccolto del cotone in una piantagione, Emmett si dirige insieme ai suoi cucgini al Bryant’s Grocery and Meat Market per acquistare delle caramelle. Nel negozio il ragazzo rivolge la parola ad una donna bianca, Carolyn Bryant, dicendole che sembra una star del cinema. La donna resta sbigottita dal fatto che un nero le parli ed è disgustata quando Emmett fuori dal market le rivolge un fischio.

Quando il marito di Carolyn, Roy, viene a sapere quanto è accaduto, va su tutte le furie. L’uomo insieme al fratellastro John William “JW” Milam, va a casa Wright per rapire il ragazzino. Carolyn identifica poi Emmett, che viene brutalmente assassinato dopo ripetute botte subite, per poi essere gettato nel fiume Tallahatchie.

Mamie vedendo il cadavere mutilato del figlio decide per un funerale pubblico e di lasciare aperta la bara, per mostrare al mondo cosa gli è stato fatto. Questa storia ci racconta come Mamie Till-Bradley diviene educatrice ed attivista nel Movimento per i diritti civili degli afroamericani dopo la morte di suo figlio.