The Promised Land

Nel 1775, nello Jutland, in Danimarca, Ludvig Khalen è un ambizioso ex capitano dell’esercito danese e vorrebbe riuscire a mettere in atto un progetto quasi irrealizzabile: coltivare le aride brughiere e fondare la prima colonia reale. Una volta ottenuta l’approvazione del re, Khalen inizia a costruire la propria casa con l’aiuto del sacerdote. Proprio quest’ultimo gli chiederà di accogliere due rifugiati, fuggiti da un crudele e spietato signore.

Un giorno però, De Schinkel, influente proprietario dei terreni confinanti, venuto a conoscenza delle ambizioni di Khalen, gli farà visita, dimostrando nei suoi confronti un’evidente avversità. Si scoprirà inoltre che il signore dal quale i due rifugiati ospitati da Khalen sono fuggiti, è proprio lui.

Preoccupato per un’eventuale ascesa di Khalen, che grazie alla costruzione della colonia potrebbe ricevere un titolo nobiliare, De Schinkel cerca di dissuaderlo con ogni mezzo, minacciandolo e arrivando addirittura ad uccidere uno dei due rifugiati. Tra i due inizierà così una brutale faida: da una parte l’ossessione di Khalen per l’ottenimento di un titolo nobiliare, dall’altra l’avidità e la brutalità di De Schinkel.

Nel frattempo Khalen, rimasto solo insieme ad Ann Barbara, la rifugiata sopravvissuta, instaurerà con lei un profondo legame. I due chiederanno aiuto a un gruppo di nomadi per coltivare la brughiera, ottenendo così l’approvazione per la fondazione della colonia, nonché l’invio dei primi coloni. L’ennesimo brutale avvertimento di De Schinkel porterà però Khalen ad organizzare una personale vendetta, un vero e proprio spargimento di sangue che porterà la faida ad un punto di non ritorno.