Testimone d’accusa

Leonard Vole (Power) è accusato dell’assassinio di Emily French, un’anziana signora che si è innamorata di lui e lo ha indicato come principale giovatore del suo testamento. Nonostante il recente attacco di cuore, l’avvocato Sir Wilfrid Robarts (Laughton) accetta di difendere l’uomo nel processo. Sembra palese che Vole sia il colpevole, nonostante questo Wilfrid accetta di prendere una nuova sfida professionale.

Sebbene molto fredda, la moglie di Vole, Christine (Dietrich), appare all’avvocato convinta dell’innocenza del marito e fornisce un alibi. Lo sorprende, quindi, che durante il processo la donna compaia fra i testimoni dell’accusa. In aula Christine afferma che Vole le ha confessato di aver ucciso l’anziana donna, e all’avvocato vengono fornite alcune lettere scritte da Christine all’amante di nome Max. I due amanti pare stessero tramando di uccidere Leonard: per questo Vole viene assolto.

Wilfrid continua a non essere convinto dal verdetto, e riesce ad estorcere alla donna la verità: è stata convinta a mostrarsi come una moglie arrabbiata e infedele per essere più credibile davanti all’accusa. Ha simulato le lettere screditando la sua stessa testimonianza così da salvare il marito e garantirgli l’assoluzione. Ciononostante sa che Leonard è un assassino e ha ucciso Emily French.

Christine però non sa che il marito ha da tempo un’altra donna: nonostante sia stata disposta a tutto per Leonard, l’umiliazione e il dolore la renderanno ora davvero spietata. Di cosa dovrà occuparsi Wilfrid questa volta?