Storia di una ladra di libri

Siamo nel 1938, nella Germania del Terzo Reich nazista di Adolf Hitler, e la Storia di una ladra di libri è narrata dalla Morte, che intrattiene il proprio tempo seguendo e spiendo la vita di qualche umano. In questo caso la “prescelta” è Liesel Meminger, una ragazzina di nove anni che, durante la sepoltura del fratellino minore, ruberà il sul primo libro: Il manuale del becchino. 

Affidata ai coniugi Rosa ed Hans Hubermann, genitori affidatari di Liesel, la ragazzina conoscerà Rudy Steiner e a scuola si scoprirà che non sa leggere né scrivere. Sarà Hans ad imparargli a leggere, e Liesel si innamorerà del potere dei libri.  Poco tempo dopo, come membri della Gioventù hitleriana, Liesel e Rudy assisteranno ad un rogo dei libri proibiti dal regime: la giovane lettrice di nascosto ruberà uno dei libri, salvandolo dalle fiamme. 

A casa degli Hubermann, durante la Notte dei Cristalli, arriva l’ebreo Max Vandenburg, che sarà ospitato e tenuto nascosto dall’intera famiglia. A causa del freddo della cantina, dov’è rifugiato, Max si ammala e Liesel inizierà a leggergli le storie dai libri che prende in prestito dalla biblioteca della moglie del sindaco. 

Dopo che Hans Hubermann si fa notare dai soldati tedeschi, mettendo in mostra la sua famiglia, Max è costretto ad andarsene perché non è più al sicuro. Liesel lo vedrà in una fila di ebrei, prossimi alla deportazione, e urlerà per l’intera città in preda alla disperazione. Hans viene arruolato, e al suo ritorno l’intera famiglia viene bombardata. Saranno i libri a salvare Liesel dall’esplosione.