Patagonia

Yuri è un ragazzo di quasi vent’anni che vive in un paesino del centro Italia con le sue zie. La sua condizione è disagiata, soprattutto da un punto di vista relazionale. La sua vita cambierà per sempre il giorno della festa di compleanno di suo cuginetto, occasione per la quale si presenta Agostino, un giovane intrattenitore di feste per bambini che gira e vive nel suo camper.

Agostino gode di un carisma magnetico, tanto da far sì che Yuri lasci il suo noioso lavoro per unirsi a lui. Si fa assumere come aiutante per le festicciole, ma il rapporto tra i due si dimostra fin da subito ambiguo. Agostino vive il mondo, sostiene di non aver bisogno di nulla. Yuri, invece, è appena uscito dal nido. Non sa nulla, nemmeno di chi fidarsi.

In viaggio Yuri prende confidenza con Agostino e gli propone di andare in Patagonia assieme. Il nomade, infatti, è solito cantare una canzone dal titolo omonimo, in ricordo di un padre che non c’è più. Con la promessa di partire assieme prima o poi, i due si fermano in un campo rave, dove la vita ai margini della società scorre tra musica, sostanze e rapporti umani di ogni genere. La vita in camper inizia a farsi stretta e Yuri non è più così sicuro di potersi fidare di Agostino.

Attraverso altri personaggi che vivono in questo campo di raver nomadi, Agostino si rivela per la persona che è realmente: instabile, immatura ma anche sensibile. Yuri e Agostino sono due creature spaventate che non riescono a separarsi, nonostante la tossicità sia sempre più forte.