Nour

Pietro è un medico che presta il suo servizio in uno dei centri accoglienza dell’isola siciliana di Lampedusa, uno dei porti sicuri per chi si imbarca nel Mediterraneo alla ricerca di un futuro migliore. Pietro, tra i tanti volti a cui presta soccorso, sviluppa un legame speciale con quello di Nour, una ragazzina di appena dieci anni.

Nour ha raggiunto l’Italia da sola. Dopo aver lasciato il suo paese, la Siria, minacciato da guerre e povertà, ha perso ogni traccia della madre Fatima. Una volta appresa questa vicenda, Pietro si ripromette di aiutare la ragazza a ritrovare i suoi affetti e a ricongiungersi con le sue radici. Il medico si metterà quindi al lavoro per ripercorrere tutte le tappe dell’epopea che Nour ha affrontato per raggiungere le coste italiane.

Il film prende spunto per il suo soggetto dal romanzo del medico Pietro Bartolo, che ha affiancato la produzione e le fasi della stesura della sceneggiatura. Bartolo ha dedicato al primo soccorso dei migranti a Lampedusa numerosi anni della sua carriera, a partire dal 1992. Queste le parole di Sergio Castellitto sul progetto e sulla stroia raccontata nel film: “Questa è la storia di tantissimi bambini, con i loro sogni, perché, certo, anche loro hanno sogni come tutti. E a Lampedusa abbiamo toccato tutti con mano una situazione davvero speciale”.

Questo invece il commento di Zaccaro: “Pietro Bartolo non è un ‘attivista’, non si muove al di fuori delle regole costituite. È solo un medico della ASL, l’unico di Lampedusa. Come tale compie la sua quotidiana missione fra la gente che abita sull’isola e fra chi su quell’isola (che a volte sembra Alcatraz) arriva”.