Marilyn ha gli occhi neri

Clara e Diego frequentano un centro diurno di riabilitazione per persone con problemi di salute mentale. Lo psichiatra responsabile della terapia di gruppo, Paris, tenta di ristabilire un rapporto tra i suoi pazienti e il mondo reale coinvolgendoli in un laboratorio di cucina. I pazienti dovranno cucinare per gli anziani del quartiere, avvalendosi dell’utile guida di Diego, ex-chef, affetto da nevrosi.

A causa della sua mitomania, Clara si lascia prendere fin troppo dal progetto culinario e crea un sito per il “ristorante” messo in piedi dal centro. Inizia a caricare moltissime foto di piatti realizzati con oggetti che ha in casa e scrive decine di recensioni positive sul nuovo locale. Il nome dato al ristorante è Monroe, come Marilyn, attrice a cui Clara è convinta di assomigliare.

Ben presto cresce interessa e curiosità verso il ristorante, che diventa tra i primi in Italia, grazie non soltanto alle recensioni di Clara, ma anche a quelle di sconosciuti che fingono di aver cenato in un locale così esclusivo. Quando la bugia si fa troppo grande, Clara è costretta a chiedere aiuto a Diego per mettere in piedi il vero Monroe.

Diego è inizialmente restio a causa dell’idea assurda in cui Clara vorrebbe coinvolgerlo. Poi, però, realizza che ricominciando a lavorare potrebbe dimostrare di essere in grado di occuparsi della figlia, data in affidamento esclusivo alla ex-moglie. Ben presto, tutti gli altri pazienti affetti da disturbi mentali vengono coinvolti nel progetto: Sosia, Susanna, Chip, Gina… e il Monroe inizia a prendere vita.