Le vele scarlatte

Il film francese diretto dal regista campano Pietro Marcello racconta una storia del primo dopoguerra nell’area settentrionale della Francia rurale. Juliette è ancora in fasce quando perde sua madre. L’orfana viene cresciuta dal padre Raphael che, tornato dalla guerra, si ritrova vedovo e con una figlia. Fortunatamente può contare sul supporto della signora Adeline, interpretata da Noemie Lvovsky, che lo aiuterà con la piccola.

Nonostante il carattere scontroso e non proprio amichevole, Raphael, interpretato da un ottimo Raphael Thiery, ha occhi solo per la sua bambina. Per riuscire a mantenere entrambi, l’omone dalla stazza imponente trova lavoro come falegname, sfogando tutto il suo talento, fino a diventare il migliore del villaggio e garantire un misero salario sufficiente appena a sfamarsi in quel periodo di carestia. Solo a seguito di una sua omissione di soccorso, Raphael perde il lavoro e viene trattato in malo modo dagli altri abitanti.

Juliette, interpretata da Juliette Jouan, nel frattempo cresce. Anche lei non se la passa benissimo. Fin dall’infanzia viene chiamata “Strega” dai suoi coetanei, per poi diventare vittima anche degli uomini della comunità, che la trovano troppo strana, vista la sua tendenza ad isolarsi e sognare ad occhi aperti, ignorando completamente qualsiasi loro attenzione.

Solo dopo aver parlato lungo la riva del fiume con una stramba maga, che le dice dell’arrivo delle vele scarlatte per portarla via con loro, Juliette torna alla serenità, attendendo che la profezia si avveri. Passa il tempo, finché un giorno la profezia sembra avverarsi, quando incontra Jean, un aviatore.