La ragazza dei tulipani

Sophia è un’orfana ospite in un convento di suore nell’Olanda del XVII secolo – quello della Bolla dei tulipani: la speculazione sui bulbi, prima traccia del capitalismo nel mondo. L’anziano, ma ricco, mercante Cornelis la chiede in sposa e le permetterà di trasferirsi ad Amsterdam. L’uomo, alla ricerca di un erede che faccia proseguire il proprio nome, è frustrato dall’assenza di un figlio nel matrimonio con Sophie. In cambio, assume un pittore per un ritratto di coppia, perché sia ricordato almeno accanto alla giovane moglie. 

Sophia incontra così il giovane Jan e i due si innamorano. Nel frattempo la cameriera Maria aspetta che il pescivendolo Willem cavalchi l’onda della Tulip fever per arricchirsi e sposarla. Una sera Sophia si reca da Jan col mantello dell’amica, Willem la vede e – convinto sia la sua donna – perde tutto il denaro ed è costretto ad arruolarsi in marina.

Maria, però, è incinta. Partorire un figlio fuori dal matrimonio, e con Willem lontano, sarebbe la condanna dell’intera sua vita. Allestisce una minaccia, dalla quale inizierà una lunga intesa di solidarietà femminile: Maria rivelerà a Cornelis la relazione di Sophia se quest’ultima parlerà della gravianza. In più fingono che ad essere incinta sia Sophia: farà credere di morire di parto, così scapperà con Jan e il bimbo sarà cresciuto da Maria e Cornelis. 

Al ritorno di Willem, otto anni dopo, per lui e Cornelis si svelano le carte degli inganni che hanno subito dalle loro donne. Cosa ne sarà di tutti loro?