Io speriamo che me la cavo

Io speriamo che me la cavo | CiakClub.it

Io speriamo che me la cavo è una commedia del 1992 diretta da Lina Wertmüller e interpretata da Paolo Villaggio. Il film è tratto dall’omonimo libro di Marcello D’Orta ed è considerato uno dei migliori film della regista. Stando alle scritturazioni originali, pare che inizialmente alla regia dovessero esserci Castellano e Pipolo e nel ruolo da protagonista Adriano Celentano.

A differenza del libro da cui è tratto, Io speriamo che me la cavo non è ambientato ad Arzano, per ragioni di diritti d’autore, bensì nell’immaginario paesino di Corzano. Inizialmente si era deciso di ambientare il film a Napoli ma la troupe, appena giunse nel capoluogo campano, fu avvicinata da alcuni personaggi malavitosi che pretesero il 10% del budget del film per autorizzare le riprese, cosa che spinse dunque la regista a spostarne la location. Si ripiegò quindi sul borgo antico di Taranto.

Trama

Il maestro elementare Marco Tullio Sperelli viene trasferito a causa di un errore burocratico in una scuola di un diroccato comune del napoletano. Sin dal suo arrivo si trova a fare i conti con una realtà fortemente problematica: dai bambini lasciati a sé stessi con difficoltà economiche più o meno pesanti e spesso costretti a lavorare, a genitori e insegnanti poco presenti, fino alla presenza della camorra che prevarica la gerarchia scolastica svolgendo di fatto il ruolo di vero amministratore dell’istituto.

Mentre Sperelli cerca faticosamente di svolgere il suo mestiere, un giorno entra in classe Raffaele, un bambino con l’aspetto da camorrista, che aggredisce verbalmente il maestro, il quale a sua volta si arrabbia tirandogli uno schiaffo. Gli alunni cominciano a portagli rispetto, per paura di venire anch’essi colpiti, ma l’insegnante ne è disgustato e si mette in malattia. Quella sera stessa la madre di Raffaele chiede al maestro di aiutare il figlio ad uscire dalla brutta strada che sembra voler intraprendere.

Tornato a scuola il maestro riesce ad ottenere l’approvazione della classe senza l’uso della violenza e decide di organizzare una gita fuori porta alla Reggia di Caserta. Durante la gita, Sperelli convince Raffaele a rientrare a scuola e comportarsi come tutti gli altri bambini. Intanto al maestro arriva una lettera di trasferimento in Liguria, dove viene messa una pezza alla svista che lo portò in quel piccolo comune.

Quella stessa notte Raffaele chiama il maestro: sua madre ha avuto una colica renale e tutte le ambulanze sono occupate. Una volta arrivati all’ospedale si trovano davanti al caos: infermieri sfaccendati e pazienti abbandonati nel corridoio, Sperelli è sopraffatto e arriva a minacciare violentemente la suora caposala. Il giorno successivo Sperelli riparte: alla stazione la classe lo saluta e Raffaele gli consegna un tema scritto di suo pugno, che il maestro leggerà in viaggio e che finisce con la frase “Io speriamo che me la cavo”.

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Io speriamo che me la cavo poster

Titolo Originale

Io speriamo che me la cavo

Titolo ITALIANO

Io speriamo che me la cavo

Anno

1992

Programmazione

nessun valore

Paese di Produzione

Italia

Data di Uscita Originale

09/10/1992

Data di Uscita Italiana

09/10/1992

Genere

Commedia

Produttore

Mario Cecchi Gori, Vittorio Cecchi Gori, Ciro Ippolito

Casa di Produzione e/o Distribuzione

Medusa

Regista

Lina Wertmüller

Attori Protagonisti

Paolo Villaggio, Isa Danieli, Gigio Morra, Sergio Solli, Paolo Bonacelli, Esterina Carloni, Mario Porfito, Filomena Lieto, Alessandra Detora, Raffaele Gioia, Adriano Pantaleo, Ciro Esposito, Luigi Lastorina, Marinella Esposito, Mario Bianco, Dario Esposito, Carmela Pecoraro, Pierfrancesco Borruto, Ilaria Troncone, Anna Rita D’Auria, Ivano Salazaro, Salvatore Terracciano, Antonio Scotto Di Frega, Marco Troncone, Roberta Galli, Giuliano Amatucci, Pietro Bertone, Pietro Bontempo, Italo Celoro

Sceneggiatore

Alessandro Bencivenni, Leonardo Benvenuti, Piero De Bernardi, Domenico Saverni, Lina Wertmüller, Andrej Longo

Durata

95

Voto IMDB

6.9

Premi

Nastri d’Argento
Nastri d’Argento