Katniss Everdeen, Beetee e Finnick Odair sono i tributi sopravvissuti ai 75esimi Hunger Games, grazie all’intervento del Distretto 13, una società segreta che guida la rivolta contro il tirannico presidente Snow. Nel Distretto 13, Katniss incontra il presidente Coin, che le chiede di diventare la “Rivolta Imitatrice”, il simbolo della ribellione. Katniss accetta, ma solo dopo aver scoperto che il Distretto 12, la sua casa, è stato distrutto da Snow e che Peeta, il suo compagno di giochi, è stato catturato e torturato dal Campidoglio.
Katniss, protetta da Gale, il suo amico d’infanzia, partecipa a diverse missioni per girare dei video propagandistici, chiamati “propo”, che vengono trasmessi in tutti i distretti. Durante una visita al Distretto 8, Katniss assiste all’attacco aereo del Campidoglio a un ospedale pieno di feriti e promette di uccidere Snow. Nel Distretto 12, Katniss canta una canzone di protesta, “The Hanging Tree”, che diventa un inno per i ribelli. Nel Distretto 5, i ribelli sabotano una diga che fornisce energia al Campidoglio, causando un black out.
Katniss vede Peeta in televisione, ma si rende conto che è stato sottoposto a un lavaggio del cervello per convincerla a smettere di combattere. Coin decide di mandare una squadra di salvataggio, guidata da Gale, per liberare Peeta e gli altri vincitori prigionieri. Finnick, nel frattempo, rivela in una “propo” le atrocità commesse da Snow, tra cui la prostituzione forzata dei vincitori. La squadra riesce a infiltrarsi nel Campidoglio e a liberare i prigionieri, ma scopre che era una trappola.
Peeta, infatti, ha perso la memoria di Katniss e cerca di strangolarla appena la vede. Katniss capisce che Snow li ha lasciati scappare per seguirli e distruggerli. Peeta viene messo in isolamento per cercare di recuperare i suoi ricordi, mentre i ribelli si preparano all’assalto finale al Distretto 2, la roccaforte del Campidoglio.