Comandante

Autunno 1940. Il Comandante Salvatore Todaro (Pierfrancesco Favino) è alla guida del sommergibile Cappellini della Regia Marina. La Seconda Guerra Mondiale è iniziata da poco, e l’uomo, insieme a un nutrito gruppo di giovani provenienti da tutta Italia e al fidato Marcon (Massimiliano Rossi), parte in missione, separandosi così dalla moglie Rina (Silvia D’Amico), alla quale continua ininterrottamente a scrivere e a pensare.

La vita a bordo del sommergibile è dura e le difficoltà, che siano attacchi nemici, problemi di navigazione o litigi frutto della convivenza in un ambiente ristretto, non mancano. Una notte, il sommergibile, navigando nell’Atlantico, si scontra a colpi di cannone con un minaccioso mercantile, che viaggia a luci spente. Todaro affonda la nave avversaria, che si scoprirà essere di nazionalità belga.

Il Comandante, a questo punto, prende una decisione destinata a fare la storia: quella di salvare i ventisei naufraghi belgi, altrimenti destinati a morte certa, per sbarcarli nel porto sicuro più vicino, quello di Santa Maria delle Azzorre. Si tratta di seguire la legge del mare, a cui Todaro non intende sottrarsi, pur correndo rischi enormi e avviando così una difficile convivenza forzata tra gli italiani e i belgi, mitigata da Reclercq (Johannes Wirix), giovane soldato belga che, parlando italiano fluentemente, rende più vivibile la situazione.

La volontà di Todaro, nonostante alcune proteste che serpeggiano tra i suoi stessi sommergibilisti, è inamovibile: portare a termine la missione, per lui, diventa imprescendibile.