Chocolat

Lansquenet-sur-Tannes, 1959. In questo piccolo paesino della Francia si vive sposando il concetto di tranquillité, il quieto vivere. Ognuno ha ben chiaro e segue il suo ruolo nella società, vivendo una vita ciclica e ripetitiva, scandita dalla messa domenicale, volta a rinfrescare ogni giorno i valori che accomunano gli abitanti del paese.

Quando a Lansquenet arrivano due straniere, Vianne Rocher e sua figlia, le cose iniziano a cambiare. Vianne apre una pasticceria che diventerà in breve tempo il centro della tentazione dei cittadini, repressi dagli obblighi della quaresima.

Persone come Armande e Josephine, che già erano contrarie all’ipocrisia e al modus operandi del quieto vivere del paese, trovano ora una spalla. Secondo il rovescio della medaglia, chi invece sta al vertice non vede di buon occhio la situazione creata da Vianne, cercando così di boicottarla.

Un giorno, approda a Lansquenet un gruppo di Rom, il quale viene rigettato e discriminato. L’unica interessata è Vianne che, avvicinandosi a loro, scopre di avere un feeling molto particolare con uno di quei ragazzi, Roux. 

Dopo l’incendio da parte di un abitante del gruppo di chiatte della comunità Rom, Vianne vuole lasciare il paese, delusa da determinati comportamenti e amareggiata di non essere riuscita a portare in loro anche solo un minimo di cambiamento di pensiero. Sarà però un litigio con la figlia e lo spargimento delle ceneri della madre (involontario) a convincerla a restare, conducendo a un finale raccontato dalla voce narrante.