Cassandro

Saúl Armendáriz è un giovane luchador, messicano e omosessuale, che vive a El Paso, ma per partecipare ad alcuni incontri di wrestling supera frequentamente il confine con il Messico. Conosciuto come El Topo, Saúl appartiene alla categoria dei mascherati, che si distinguono nella lucha libre messicana dagli exóticos, drag-wrestler effeminati che ricoprono frequentemente il ruolo del perdente durante i match. 

Proprio per questo Saúl, nonostante la sua omosessualità, ha scelto di esibirsi come mascherato. Il suo desiderio di vincere e fare carriera viene però sempre più spesso ostacolato, e ormai stanco di scendere a patti con se stesso, sceglie improvvisamente di dare una svolta alla sua vita, reinventandosi come exótico, in una sorta di rivincita personale, e scegliendo Cassandro come nome d’arte. 

Fin dai suoi primi incontri, l’odio iniziale degli spettatori, da sempre avversi agli exóticos, si trasforma in ammirazione e trascinante entusiasmo, fino a che anche i più grandi palazzetti intonano il suo nome. Saúl inizia così a vincere i primi incontri, rivoluzionando il mondo della lucha libre e abbattendo qualsivoglia pregiudizio e stereotipo all’interno di un ambiente largamente machista. 

Diventato ormai un vero e proprio astro nascente del wrestling, un lutto familiare causa però un vuoto nella vita di Saúl, che si rifugia una volta di più sul ring per combattere il suo dolore. Proprio nel momento di maggior difficoltà, raggiungerà però l’apice della sua carriera, coronando un sogno che coltivava fin da bambino: un match a Città del Messico contro El Hijo del Santo, amatissimo e famosissimo luchador messicano.