Bronx

Siamo nel Bronx degli anni ’60. Lorenzo Aniello è un autista d’autobus di origini italiane e vive nel quartiere insieme alla moglie Rosina ed il figlio Calogero. Il ragazzino trascorre le giornate insieme ad i suoi amici emulando il boss mafioso Sonny ed i suoi scagnozzi, che gestiscono i loro affari nel bar di fianco casa sua.

Un giorno Calogero è testimone oculare di un omicidio commesso da Sonny, ma il ragazzino, interrogato dalla polizia, dichiarerà il falso. Salvando quindi dal carcere il boss, quest’ultimo inizierà a vedere il bambino come suo prediletto. Intenzionato a crescerlo come fosse figlio suo, pian piano lo immerge nel quotidiano del suo mondo criminale.

Lorenzo, scoperto questo legame, proibisce al figlio di avere rapporti con il boss e di frequentare il bar accanto. Infastidito dall’accaduto minaccia anche Sonny, dimostrando di non avere paura di lui. Calogero però non ascolterà il genitore, continuando a incontrare Sonny ed i suoi tirapiedi. Il bambino diventa così un adolescente di 17 anni. Sonny è diventato un boss sempre più potente, e i due sempre più amici.

Il mafioso diventa per lui come un secondo padre, capovolgendo anche lo stereotipo del criminale. Dispensa infatti per il giovane sempre più consigli o perle di saggezza, volte ad indirizzarlo verso la retta via. Non vuole che Calogero segua le sue orme, e quindi cerca anche di allontanarlo da alcuni amici violenti e razzisti. Il suo intento è quello di spronarlo a studiare a scuola, ma imparare dalla strada.