Assassinio sull’Orient Express

Il detective Hercule Poirot viene inaspettatamente richiamato a Londra per un altro caso. Il suo amico Bouc, direttore dell’Orient Express, gli offre una cabina di prima classe sul suo treno. Insieme a numerosi altri passeggeri intraprende il lungo viaggio. Avendo ricevuto delle anonime lettere minatorie, un passeggero di nome Ratchett tenta di assumere Poirot come guardia del corpo. Dal momento che Poirot viene a sapere dei traffici illegali dell’uomo rifiuta l’offerta. Quella stessa notte Poirot sente strani rumori provenienti dallo scompartimento di Ratchett e vede qualcuno, ma improvvisamente una valanga fa deragliare il treno, bloccandolo totalmente.

Il mattino seguente Poirot scopre il corpo senza vita di Ratchett: è stato pugnalato durante la notte. Dopo l’arrivo dei soccorsi Poirot e Bouc indagano sui passeggeri. Durante le indagini viene però rivelato che Ratchett in realtà è John Cassetti, un noto gangster. Altre prove vengono trovate, e Poirot capisce che tutti i sospettati hanno agito insieme per compiere l’omicidio. Cassetti anni addietro si era macchiato del rapimento e dell’omicidio una bambina. La morte della bambina ha causato anche quella del padre, per suicidio, della madre, per parto prematuro e persino della balia, accusata ingiustamente del rapimento e anch’essa suicida.

Tutte quelle tredici persone sul treno hanno quindi a che fare con quel drammatico evento accaduto tempo addietro. La famiglia ne era infatti uscita distrutta, non perdonando mai il terribile gesto del criminale. Dopo aver architettato per anni un piano, hanno deciso di ucciderlo tutti insieme.

Il detective è combattuto su ciò che sia giusto fare: svelare alla polizia cosa ha scoperto oppure presentare la teoria del killer solitario. Opterà per la seconda soluzione e, scendendo dal treno, un messaggero dell’esercito britannico lo ferma e gli chiede di indagare su un assassinio sul Nilo.